Lo Zecchino D’oro apre ai vip coach. Che fanno a gara di tv dei ragazzi
Veronica Maya e Pino Insegno hanno presentato la prima puntata dell’edizione 2013 de Lo Zecchino d’oro
Sarà pure “un carro estinto”, quello della tv dei ragazzi, ma una volta l’anno fa piacere a tutti salirci. Tra l’altro, quando diventi amico dell’Antoniano, è un po’ come esserlo col Vaticano: lo sei per sempre a dispetto dei cambi di direzione di RaiUno.
Perciò guai a chi dovesse togliere all’ormai fedelissima Veronica Maya e al suo fido Pino Insegno il monopolio su Lo Zecchino D’Oro. Per lei è un modo per atteggiarsi a Tale e quale Lorella Cuccarini almeno cinque giorni l’anno, per lui un arrotondamento del contratto part time su RaiUno. Entrambi, pur dividendo la presentazione delle canzoni e la sigla di 44 gatti, rivendicano i propri ruoli distinti. A lei spettano le sigle da varietà cantate a 365 denti, in playback come al Bagaglino (ma sui titoli di coda ha intonato bene a cappella, perché si era inceppata la base), a lui le letture da Actors studio.
Ci perdonerete questa visione disincantata, di uno dei pochi programmi per famiglie del servizio pubblico. Encomiabilissima la battaglia condotta anche quest’anno in difesa dei diritti dell’infanzia, per non parlare delle donazioni aperte alla Onlus dell’Antoniano che, dalla mensa per i poveri ai centri di accoglienza internazionali, fa tanto per i bambini in difficoltà.
Questa è la parte “edu”, che il sottoscritto trova sacrosanta. A questo si aggiunge il carrozzone dei vip in sordina, quest’anno abbinati ciascuno a un concorrente. Fa ridere che lo Zecchino prenda distanza dai talent, però poi si inventi una sorta di vip coach e una postazione della “Giuria” che ha la stessa grafica di quelle dei Bianchi e Blu di Amici.
I vip amici dell’Antoniano si dividono in varie categorie: quelli che vanno allo Zecchino per fare un favore a RaiUno gratis (vedi i contrattualizzati Lippi e Timperi, dall’entusiasmo sotto le scarpe), le meteore del varietà che escono dall’oblio (Matilde Brandi e Roberta Capua) e i “catechisti” che fanno a gara di chi ce l’ha più lungo, il (per)corso nella tv dei ragazzi.
Nella prima puntata di stasera abbiamo visto un Muciaccia che ci ha tenuto a dire “Ritorno in questo studio dopo 18 anni, ho iniziato con la Banda delo Zecchino”. Oppure un Ossini che, reduce da anni di Zecchino Show su DeA Kids dall’Antoniano, ha definito il coro “metà un po’ mio” (con tanto di reazione interdetta della Maya, molto possessiva con i suoi programmi).
Per non parlare della rampante Francesca Fialdini dalla vocina bianca: la Maya sarcasticamente le ha detto “non si capisce chi è la bambina tra te e la tua concorrente”. La ragazza (A sua) immagine meriterebbe la scomunica solo perchè ha detto che lei e la sua pupilla facevano “un gran casino”, termine che di sicuro le suore considerano ancora una parolaccia.
Per non parlare di Insegno, che ha fatto di tutto per sottolineare l’insofferenza di Lippi (“Claudio non vede l’ora di cantare, sicuramente”), o ha messo in difficoltà Timperi sul passato remoto del verbo cuocere, non ricevendo risposta. Lippi, peraltro, era imbarazzato a dare nuovi numeri per donare dopo aver appena smontato con la lotta al cancro.
Insomma, fare i baby sitter per mamma Rai dà gioie e dolori a chiunque.
Lo Zecchino d’oro 2013: la prima puntata