Grande Fratello 7 e la crisi dei reality
Guai a parlar di crisi, a chi L’Isola dei Famosi e il Grande Fratello li fa. Guai a parlar di crisi a chi li ama, pronto a difenderli a sprangate verbali come il peggiore degli ultrà.E guai a dir male dell’uno o dell’altro, perché poi interverrebbero nel dibattito categorie la cui esistenza mi era ignota
Guai a parlar di crisi, a chi L’Isola dei Famosi e il Grande Fratello li fa. Guai a parlar di crisi a chi li ama, pronto a difenderli a sprangate verbali come il peggiore degli ultrà.
E guai a dir male dell’uno o dell’altro, perché poi interverrebbero nel dibattito categorie la cui esistenza mi era ignota prima di far l’editor qui, a TvBlog: gli ultrà RAI e gli ultrà Mediaset.
Ma torniamo a bomba: giusto per dirne una, il confronto fra le prime quattro puntate di questa edizione del GF e quelle della passata edizione è a dir poco impietoso.
E a poco vale dir be’ siamo alla settima edizione. Perché le obiezioni sono due: 1) allora non rifatelo. 2) Amici è alla sesta, e macina ascolti, anche se il processo di trasformazione da talent-show a talent-soap è ormai quasi inarrestabile.
Non sono servite nemmeno le docce sexy (vedi immagine) e le promesse di amplessi e storie d’ammore.
Non sono qui a fare il censore dell’ultim’ora, per carità. In queste paginette ho detto più volte la mia su reality & co. Difficilmente riesco a immaginare un evento mediatico interessante e rivoluzionario come la prima edizione del Grande Fratello: perché negare il fatto che è stato il programma, il format che ha cambiato il modo di far televisione (con buona pace di quelli che il reality lo facevamo già noi).
Eppure, oggi è una minestra riscaldata e anche un po’ insulsa. I concorrenti sono più personaggi che persone, avvezzi al meccanismo e ammiccanti e mi risulta difficile entrare in empatia con qualcuno di loro (ammesso che prima potesse accadere. Sarò sincero: nel corso della prima edizione accadde).
La sostanza, in termini di interesse e in termini di ascolti, è che anche questa edizione del GF segue la parabola discendente – il cui unico punto di effettiva discontinuità è rappresentato da La Pupa e il Secchione – del reality show.