I Delitti del BarLume, il film di Sky, conferenza stampa, Timi: “Sono snob, in tv non c’è tempo”
Tutto quello che c’è da sapere sul film tv in due parti che Sky proporrà l’11 e il 18 novembre
13.27 Finisce la conferenza.
13.27 Il film è stato girato all’Isola d’Elba.
13.25 Timi sarà ospite di Extra Factor giovedì prossimo.
13.24 Il produttore svela che Timi inizialmente aveva rifiutato la proposta e che è stato convinto da una lettera nella quale diceva ‘Filippo, io ti aspetto, il film lo faccio solo con te’. Timi:
Sono un po’ snob, perché in tv ti propongono cose buone, ma non c’è il tempo per farle bene. Anche se mi considero abbastanza bravo e considero altri attori bravissimi, sono convinto che quando manca il tempo…. E poi balbettando non si può… (ride, Ndr) Comunque poi ho visto che era un prodotto di qualità e ho detto sì.
13.20 Perché Carlo Degli Esposti si è rivolto subito a Sky e non alla Rai:
Mi sono rivolto a Scrosati cerco sempre di fare delle cose diverse dagli altri. Proporre una commedia a Sky significa differenziarmi come tipo di prodotto, rispetto a quelli che vanno in onda.
13.20 Lucia Mascini interpreta il Commissario Fusco, che nei romanzi è un uomo.
13.17 Nella fiction grande spazio lo ha il dialetto toscano, che rappresenta una novità per la serialità tv. Domanda sul fatto che nel finale il colpevole non viene arrestato. Lo sceneggiatore Bruni:
Anche Montalbano lascia i colpevoli impuniti. È una libertà che ci si può concedere.
13.14 Anche gli altri volumi de I delitti del Barlume diventeranno film? Scrosati: “Potenzialmente sì”.
13.15 Davini: “Monni aveva un cuore grande come una casa”.
13.11 Atos Davini: “Io venivo dal teatro amatoriale, quando mi sono trovato insieme a degli attori come Filippo Timi, Lucia Mascino (il commissario Fusco, Ndr) ero impressionato. Mi hanno messo subito a mia agio. Il regista mi ha fatto sentire come a casa. Quindi dopo è stato facile. A volte dimenticavo delle battute, entravo in panico, però loro mi hanno sempre incoraggiato”.
13.09 Il livornese Marcello Marziali racconta l’amicizia con il pisano Atos Davini e precisa che Monni non era un “ubriacone”.
13.06 Parlano ora i tre ‘vecchietti’. Massimo Paganelli, il più ‘giovane’, racconta con entusiasmo l’esperienza.
Conoscevo solo Carlo Monni, gli altri due li ho conosciuti sul set. Carlo detestava il catering, perché gli piaceva mangiare e bere. Ogni volta che finiva il pranzo e la cena c’erano due bottiglie di vino bianco finite e lui mi rinfacciva di averle bevute tutte, mentre era stato lui. Facevamo le tre di notte: Carlo beveva mezza boccia di vodka e poi due gin tonic. Se fosse qui direbbe ‘dai, andiamo a bere’.
13.05 Malvaldi: “La differenza tra film e romanzi è l’assenza degli spiegoni, cioè degli interventi dello scrittore. Cinematograficamente sarebbe risultata insopportabile. Quando pensavo a chi dovesse interpretare Pilade Del Tacca pensavo proprio ad Atos Davini”.
13.02 1992 è in una fase di lavorazione più avanzata di Gomorra, che sarà in onda ad aprile prossimo.
13.02 Sulle collaborazioni internazionali, Scrosati precisa che senza di esse difficilmente si sarebbe potuta realizzare la serie Gomorra. Poi nota che in Italia pochi posso permettersi serie internazionalizzazioni e fa riferimento implicito al Commissario Montalbano.
12.59 Scrosati spiega che visto che gli abbonati pagano per vedere Sky il prodotto deve essere necesseriamente alto.
12.57 Viene proiettato un video che racconta le produzioni seriali di Sky, da Romanzo Criminale a 1992, passando per Gomorra.
12.55 Enrica Guidi, che interpreta la banconista Tiziana, è al “semi-debutto”:
C’era una grande energia, è stato bellissimo.
12.51 Lo scrittore Malvaldi sostiene che nel film “l’atmosfera c’è”.
Si vede che le persone realizzando il film si sono divertite.Mi sono reso conto della marea di lavoro che c’è dietro questo prodotto. Alcune sinergie che si sono create magicamente le rivedo: Eugenio, il regista, dirigeva i vecchietti fischiettando una musichetta, che poi è stata riarrangiata nella colonna sonora. Ricordo quando Eugenio diceva a Monni: Monni, per favore qualche consonante.
12.50 Il regista Eugenio Capuccio racconta del rapporto difficile avuto inizialmente con Carlo Monni (attore scomparso recentemente) soprattutto per via della recitazione in dialetto. Il regista però poi svela che con il tempo i due si sono capiti.
La sua assenza oggi è dolorosa.
12.47 Filippo Timi sulla differenza tra tv e cinema: “Guardo moltissima televisione perché mi piace, mi intrattiene. Guardo molte serie, alcune sono più belle di alcuni film. Spesso la tv è meglio del cinema. Il progetto era bello, il cast ottimo. Era tutto sì, sarei stato un cretino a dire di no”.
12.44 Il produttore si dice felicissimo di aver trovato equilibrio in questi primi due film.
Traspare dal film il divertimento che c’è stato nel girarlo tra attori professionisti e non. Le riprese sono durate una decina di settimane.
12.42 Carlo degli Esposti si dice colpito dalla leggerezza di Malvaldi.
12.41 Il primo a parlare è Andrea Scrosati, vice presidente Sky responsabile di Cinema, Intrattenimento e News:
Questo prodotto racconta un mondo diverso da quello di pornostar e omicidi che ci veniva rinfacciato. Noi di Sky abbiamo aperto alla commedia già due anni fa con i film di Natale.
12.40 Dopo la proiezione del primo episodio, inizia la conferenza.
Tra pochi minuti inizierà a Roma la conferenza stampa di presentazione de I Delitti del BarLume, il film in due puntate con Filippo Timi tratto dai romanzi di Marco Malvaldi in onda l’11 e il 18 novembre su Sky Cinema 1 HD. In particolare si tratta della trasposizione televisiva de Il re dei giochi e La carta più alta dello scrittore pisano.
Fanno parte del cast anche Enrica Guidi (Tiziana), Massimo Paganelli (Aldo), Marcello Marziali (Gino), Carlo Monni (Ampelio) e Atos Davini (Pilade).
Le storie sono ambientate nell’immaginaria cittadina di Pineta, situata nel litorale toscano, dove tutto ruota intorno al bar, centro nevralgico e strategico di qualsiasi comunità di provincia che si rispetti. Qui lavora Massimo (Timi), un ex matematico che ha abbandonato l’università per dedicarsi anima e corpo al BarLume, in modo da trasformarlo in un locale “a modino”. Il ragazzo non ha fatto i conti con Amelio, Pilade, Gino e Aldo, quattro toscanacci buontemponi che trascorrono le loro giornate al bar tra una briscola e un caffè, e hanno il brutto vizio di commentare tutto e tutti senza peli sulla lingua. Ad allietare il lavoro di Massimo ci pensa Tiziana, un avvenente ragazza, scelta per le sue forme e per abbassare l’età media delle presenze fisse del locale. Un giorno la routine viene improvvisamente interrotta da un omicidio. Il gruppo si trasforma, più o meno involontariamente, in una squadra di detective improvvisata. L’intuito di Massimo e la propensione dei “detective in camiciola e infradito” a non farsi mai gli affari propri saranno fondamentali per far luce sui casi.
La miniserie è realizzata da Carlo Degli Esposti con la Palomar ed è diretta da Eugenio Capuccio.