Tv e Twitter: Nielsen pubblica i dati degli show più citati
Da oggi Nielsen pubblicherà i dati delle trasmissioni americane più citate su Twitter, per capire se gli investitori possano trovare la cosa utile, ma non tutti sono d’accordo
Il finale di “Breaking Bad”, la scorsa settimana, non solo ha registrato un record d’ascolti per la Amc (10,3 milioni di telespettatori), ma ha anche avuto un alto consenso su Twitter: nel corso dell’ultima puntata dello show, sono stati 1,2 milioni i tweet inviati per commentare il finale, con oltre 601 mila utenti unici. Ad agosto, il finale estivo di “Pretty Little Liars” ha avuto 1,9 milioni di tweet, con 637 mila utenti che hanno parlato della serie.
Twitter misura la popolarità di uno show e Nielsen, la società americana che rileva gli ascolti televisivi, da oggi vuole pubblicare non solo i dati auditel ma anche quelli sui programmi più citati dagli utenti del social network. Nielsen userà i dati di SocialGuide, una società che ha acquisito anche per questo scopo, per evidenziare quali show della sera precedente sono stati al centro delle discussioni di Twitter.
Nielse, d’altra parte, è da tempo che osserva il social network e che prova a capire se i commenti pubblicati possano avere un effetto sugli ascolti tv: tempo fa la società pubblicò uno studio che dimostrava che quando uno show è citato su Twitter, i telespettatori della trasmissione stessa aumentano. Con i “Nielsen Twitter Tv ratings” adesso si prova a determinare il successo di un prodotto non solo attraverso gli ascolti tv.
Questo non significa che gli investitori d’ora in poi guarderanno più i tweet che il numero di telespettatori davanti alla tv, ma Nielsen vuole trovare un nuovo modo di determinare la popolarità di una trasmissione, sebbene non sia ancora certo quanto i tweet possano aumentare gli ascolti. Ad esempio, la prima puntata della decima stagione di “Grey’s anatomy” è stata vista da 9,3 milioni di telespettatori, ma “solo” 98.600 utenti hanno twittato a proposito.
Nielsen, però, basa il suo esperimento su un altro aspetto: i 225 mila tweet su “Grey’s anatomy” sono stati letti da 2,8 milioni di persone. Un “unique audience” che non potrebbe aver influenzato l’ascolto della serie tv ma che potrebbe comunque interessare gli investitori, che così si troverebbero davanti ad una nuova fascia di pubblico.
La società annuncia che la rilevazione dei tweet diventerà più specifica, dividendo i tweet pubblicati dai telespettatori da quelli pubblicati dagli attori ed autori di una serie tv, per capire quando i vip possano avere un peso nella decisione del pubblico di vedere un telefilm. Un percorso lungo, ma che potrebbe portare ad un nuovo modo di pensare ai social network.
“Questo è solo l’inizio: fino ad oggi non erano stati comunicati questi dati”, ha detto Sean Casey, vicepresidente di SocialGuide. Eppure, c’è chi non crede che quest’iniziativa possa portare novità nel mondo degli ascolti tv. “Quello che la gente perde di vista è che la grande maggioranza delle conversazioni sulla tv è offline”, spiega Ed Keller, amministratore delegato della Keller Fay Group, agenzia di marketing specializzata nel analizzare il passaparola sui prodotti dei network, secondo cui l’80% delle discussioni sulla televisione avviene di persona, il 10% al telefono ed il 10% online.
“Le conversazioni che avvengono nel mondo reale possono essere spesso abbastanza differenti rispetto a quelle dei social network”, dice Keller. Eppure, i social network riescono a far diventare una trasmissione molto discussa, al di là degli ascolti. Anche in Italia, programmi di nicchia come “X Factor”, su Twitter sono tra i trending topic. Qual è, quindi, la giusta misura? Forse ci vorrà ancora un po’ prima di capirlo, ma intanto cercare di capire come i social network possano influenzare il pubblico televisivo non è un’idea inutile.
[Via TheNewYorkTimes]