Papi migliore di Mammucari a Distraction?
“E’ pazza” – starà pensando qualcuno leggendo il titolo. Probabilmente sì, ma non del tutto. Non almeno in questo caso. Stasera mi è capitato di vedere buona parte di Distraction, prima puntata della nuova edizione condotta da Enrico Papi anziché da Teo Mammucari. Una volta “digerita” la particolare formula del programma, che non differisce nella
“E’ pazza” – starà pensando qualcuno leggendo il titolo. Probabilmente sì, ma non del tutto. Non almeno in questo caso.
Stasera mi è capitato di vedere buona parte di Distraction, prima puntata della nuova edizione condotta da Enrico Papi anziché da Teo Mammucari.
Una volta “digerita” la particolare formula del programma, che non differisce nella sostanza da quella precedente – seppure sia stata “calibrata” e siano state limitate le volgarità -, si può notare come Papi si trovi a proprio agio alla conduzione di questa trasmissione ironica e fuori dall’ordinario.
E’ il Papi visto a La pupa e il secchione, quello simpatico e divertente, ma soprattutto divertito. Certo, un po’ logorroico a volte, soprattutto in un gioco che ricorda molto quello del reality in cui si doveva indovinare il personaggio storico, ma pur sempre mordace, pepato.
Due tipi di ironia totalmente diverse insomma quelle di Papi e Mammucari, seppur godibili entrambe. Ma se dovessi scegliere tra le due edizioni di Distraction, darei una preferenza netta a quest’ultima, grintosa, ma non troppo sopra le righe come la precedente, probabilmente proprio grazie al conduttore.
Unica nota dolente, Natalia Mesa Bush. Bella sì, ma…