#OccupyRai, Beppe Grillo a Viale Mazzini incontra Gubitosi (VIDEO)
Beppe Grillo protesta davanti al quartier generale della Rai.
UPDATE 14.14 – Il racconto che viene dato da Il Messaggero dell’incursione di Grillo e dei suoi oggi (deputati e senatori M5S) a Viale Mazzini è di quello apocalittici. Il comico e Fico avrebbero “assaltato” la Rai, riuscendo a fare “irruzione negli uffici della tv pubblica” e quindi al piano della direzione generale non si sa come. Alcuni assistenti di Gubitosi sarebbero “sotto choc”. I parlamentari del M5S inizialmente non erano riusciti ad entrare.
Grillo nel suo comizio improvvisato sotto la pioggia ha spiegato che “mi interessa la tv pubblica” e non “il nano con le sue merdose tv”.
UPDATE 13.02 – Secondo quanto battono le agenzie, in questo momento Grillo e Fico si trovano a colloquio con Luigi Gubitosi, dg della Rai. Ai giornalisti presenti il leader del M5S ha detto di auspicare “lo scioglimento immediato del cda responsabile della perdita costante di valori dell’informazione nel servizio pubblico”, a partire dall “presidentessa Tarantola e il direttore generale Gubitosi”.
#OccupyRai, Beppe Grillo a Roma davanti ai cancelli di Viale Mazzini (VIDEO)
UPDATE 12.13 – Secondo quanto racconta la giornalista Stefania Carini la presenza di Grillo (e di tanti militanti-parlamentari e giornalisti) sta creando caos a Viale Mazzini.
Delirio: Grillo a viale Mazzini impedisce entrata per conferenza Gazebo. Metashow
— Stefania Carini (@StefaniaCarini) September 30, 2013
Inoltre le forze dell’ordine avrebbero negato l’ingresso dei parlamentari nel palazzo della Rai.
UPDATE 12.05 Grillo, sotto la pioggia, ha preso di mira anche Mario Orfeo, direttore del Tg1. Secondo il comico genovese Orfeo “è stato messo lì da Caltagirone” ed è per questo motivo che quel “morto di Casini” presenzia nel notiziario della rete ammiraglia Rai.
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Beppe Grillo è appena arrivato a Roma e precisamente in Viale Mazzini, quartier generale della Rai. Il leader del Movimento 5 Stelle infatti ha indetto sul suo blog #OccupyRai, una manifestazione per ribadire alcune richieste del ‘non partito’ in merito alla tv pubblica.
Sul blog (e sul volantino scaricabile) si legge che il Movimento 5 Stelle chiede che:
Sia reso noto l’elenco dei fornitori della RAI
Siano valorizzate le competenze e le professionalità interne
Venga immediatamente sciolto il consiglio di amministrazione
responsabile della perdita costante di valore della RAI e fatti decadere la presidentessa Tarantola e l’amministratore delegato Gubitosi
Sia avviato un dibattito parlamentare per eliminare ogni ingerenza politica
Sia predisposto un piano di rilancio in ottica multimediale e con
respiro internazionale.
Sempre sul blog sono stati ricordati alcuni numeri che riguardano l’azienda pubblica Rai:
La Rai ha 579 dirigenti, uno ogni 18 dipendenti, e 1.373 giornalisti; spende all’esterno 1,6 miliardi, il 60% dei suoi ricavi, per format e servizi che potrebbe sviluppare al suo interno valorizzando i suoi 10.476 dipendenti.
Ed ancora “la Rai ha perso nel 2012 245,7 milioni di euro a causa di una gestione che favorisce nomine politiche e appalti agli amici”. Quindi la velenosa accusa a Fabio Fazio per l’intervista di ieri sera a Che tempo che fa al Premier Enrico Letta (è partito l’hashtag #Lettamente):
Letta ieri sera dal suo maggiordomo Fabio Fazio ha detto in televisione che è a favore del Mattarellum e che per colpa di Grillo non si è potuto tornare a quella legge. Sappiamo bene, invece, che la verità è l’esatto opposto. Il Deputato del pd (menoelle, ndr) Giachetti propose il ritorno al mattarellum che fu bocciato a pieno titolo da Letta, dalla Finocchiaro e da tutto il pd (menoelle, ndr) che votò contro. Il M5S compatto votò a favore. Ci sono gli atti della camera che lo testimoniano. Questa è una menzogna che meriterebbe non solo una denuncia per diffamazione ma un intervento da parte di Roberto Fico in qualità di Presidente della Vigilanza Rai soprattutto per l’accomodante comportamento di Fazio che non poteva non sapere che quella era una balla colossale e non è minimamente intervenuto smentendo ciò che Letta stava asserendo.
Grillo ha anche ricordato che la tv pubblica spende all’esterno 1,6 miliardi, il 60% dei suoi ricavi, per format e servizi che potrebbe sviluppare al suo interno valorizzando i suoi 10.476 dipendenti.