Domenica In: anche la Venier fa una tv per Tarantole. Tanta nostalgia, poco coraggio. La Vanoni crolla in diretta
La recensione della prima puntata di Domenica In con Mara Venier, che delude chi voleva divertirsi
Promosso o bocciato, questo atteso grande ritorno di Mara Venier a Domenica In? Più che altro non pervenuto. La conduttrice più familiare di tutte era talmente paralizzata dall’emozione, da rendere difficile (o impietoso, se si volesse) giudicarla da subito.
La pancia e il cuore di Mara, stasera, si sono viste tutte (occhi sempre lucidi, faccia sbattuta dalla paura del debutto o da una dieta troppo ferrea?). Ma in fondo è il suo tipico approccio in punta di piedi, ogni qualvolta inizia una nuova avventura. Ricordate, com’era inibita all’inizio de La vita in diretta con Lamberto Sposini?
Poi inizia pian piano a sciogliersi e, a volte, a tracimare. E stavolta non può permetterselo, visto che – in tempi di austerity – i piani alti in Rai sono sempre all’erta. Per questo una cosa è certa: la Mara tornata a Domenica In è una signora della domenica schermata, per fare anche lei le volontà di Gubitosi e Tarantola.
Della sua personalità è sopravvissuta “solo” la parte più emotiva e empatica, ma al tempo stesso rispettosa dell’artista, nelle interviste singole. Chi sperava di ritrovare la sua anima friccicarella e ludica sarà rimasto deluso, perché la Venier sembra voler tener lontano lo spauracchio del salotto trash, per non rischiare di fare una brutta fine (o essere rinnegata, come a La vita in diretta).
Il punto è che Domenica In, così, si è ridotto a una rassegna di momenti passatisti (le gemelle Kessler e la Orsomando sono andate ovunque negli ultimi anni a fare amarcord), a partire da una sigla tributo talmente lunga, da sembrare presa da una VHS di fine anni Novanta (anche il logo dorato ciccione non scherza). Scarse idee (tra le poche, quella de La tv del cuore di TvBlog, citata e copiata al tempo stesso), zero budget.
Per il resto, troppe le interviste promozionali rivelatesi sottotono. Ornella Vanoni era meno lucida del solito e Mara, nonostante la loro amicizia di vecchia data, non è riuscita a tenerle testa. La presentazione dell’ultimo album della cantante si è conclusa con un vero psicodramma in diretta. La Vanoni ha, infatti, stretto le braccia intorno al collo di Mara, dicendole : “Tu sei fortunata, hai avuto tutto dalla vita, un marito che ti segue ovunque. Io non ho nessuno”.
Peccato il pessimo tempismo di far entrare in quel momento, per un duetto, il Mengoni di Giovanni Vernia. La Vanoni, disorientata, non è riuscita a cantare a tempo, mettendo in forte imbarazzo il comico che non sapeva più che fare. Lui è tornato più avanti con la sua faccia, ma senza uno straccio di idea o copione, a duettare con Mara in maniera disastrosa, sottolineando che “qua è tutto improvvisato” (anche lui, però, poteva fare una battuta decente).
La Venier non è riuscita a tirar fuori nulla di buono neanche dalla Ramazzotti e Kim Rossi Stuart, che non sono stati per nulla generosi limitandosi alla marketta del film. La chiacchierata alta con Riotta è stata un modo per trovare un surrogato di credibilità post Sposini, mentre la lunghissima intervista a Teocoli era intrappolata in una nostalgia tristissima. Solo il calore di Flavio Insinna, che si è improvvisato ballerino trascinando il pubblico, ha risollevato il ritmo del debutto.
Se si dovesse riassumere la prima puntata, “Quelli sì che erano anni felici” è il refrain ricorrente, che ha visto la Venier trasmettere per la prima volta in tv malinconia. Peccato, avevamo bisogno che ci facesse ridere e preservasse il suo salotto, magari giusto un filo ripulito. Invece la nuova Domenica In non è neanche vecchia, perché non ha più il coraggio di intrattenere. Per la paura di scadere e finire alla porta.
Domenica In – le foto del ritorno di Mara Venier