Bruno Barbieri 4 Hotel: format impeccabile, conduzione a 5 stelle

Pronti a Barbieri negli hotel?

Si inizia in orario. E non potrebbe essere altrimenti.

Conosciamo Alberto, proprietario di un albergo a misura di bambino, con 24 camere tra boschi e funghetti.

In val di Fiemme è a Tesero, il Berghotel Miramonti, di Francesco: 42 camere in legno molto luminose. Escursioni, ciaspolate: l’obiettivo è far innamorare la gente.

Active Olympic Club a Vigo, tutto incentrato sul relax.

Si vai poi da Mattia per il Ciarnadoi, hote di design per differenziarsi dagli altri.

Si parte dal Family Hotel La Grotta, a Vigo: tutti pronti per il check-in. All’esterno sembra una casona, dicono i concorrenti.

Ogni camera è un tuffo in una fiaba. O almeno ci prova. Barbieri è basito: 4 letti stanno in una casetta sull’albero, praticamente. Io sarei già fuori.

E’ tutta plastica, nota un concorrente: non ha niente di naturale e difficile da pulire.

I cigni sul letto fanno impallidire quelli sulle torte de Il Boss delle Cerimonie.

Finita la (drammatica) ispezione si passa alla prima attività, la ciaspolata.

Ricca merenda e poi a nanna.

Notte passata bene per tutti e ora colazione al buffet. Un po’ triste. E senza burro di malga. Ma a Bruno piace: lo trova ben organizzato e di qualità.

Alberto si riscatta dal caffè sbagliato con una penna USB che contiene il video della ciaspolata. Apprezzano tutti, sorpresi.

E siamo al conto, a testa. 464 euro a testa. 4 volte più di quanto si aspettassero. Va considerato che la camera la vendono uso singola, pur avendo tanti letti. Eh però…

Servizio 9 da Francesco, 4 da Manuela per il prezzo. Ma è un po’ troppo per bambini, nonostante gli ottimi servizi.

E si va al Berghotel Miramonti di Francesco. Per Manuela l’ingresso fa funivia. E’ la più critica di tutti.

A Bruno arriva la suite da 40mq. E gli piace. Un po’ meno agli altri per dettagli come la tappezzeria, il tv piccolo.

A Manuela non va bene nulla, ma deve ammettere che non c’è polvere anche nei posti più nascosti. Ma nella suite di Bruno manca il set di cortesia: manca dentifricio, spazzolino, pettine… non va bene, è un 4 stelle.

Come esperienza scelgono la montagna di notte. La sosta in baita piace a tutti e anche la discesa con le fiaccole. Tutti contenti e partono i complimenti anche dai rivali.

Si va a dormire e poi colazione. C’è anche lo chef che cucina a vista: super-colazione, con tanto centrifugati freschi. A Bruno non piace l’odore di cucinato: ci vuole al massimo più aerazione.

E siamo al conto. Parlano di 130 euro massimo a testa. E invece 88,30 €. Pure troppo poco per Manuela. Forse per la posizione sulla strada, forse per la valle. Ma il panorama dalla suite non era male.

Servizi anche qui alti. Le camere e gli spazi sono confortevoli per Bruno, ma il kit di cortesia pesa. Passa in vantaggio.

Si va all’Olympic di Vigo, di Manuela, che guarda alla tradizione ladina. Si parte con un benvenuto con prodotti locali che dicono ‘per tutti’.

“La vista vale il viaggio” per Bruno. Ma la sedia di plastica sul terrazzino non gli piace. E il rumore delle auto si sente. Belle stanze, però.

Atmosfera coccolosa per Alberto… Curato nei dettagli, quelli che piacciono a Bruno: il fieno sotto al letto che profuma piace. Certo la moquette in camera magari no…

Si parte da un percorso benessere che inizia di notte sul ghiaccio con solo l’accappatoio. Bruno teme il congelamento e la polmonite. Quindi sauna.

Piscina riscaldata esterna mille punti. E poi vin brule all’aperto, notevole.

E c’è anche la cena, prima di andare a dormire.

Che posti magnifici. Ma Mattia è stato svegliato da un camion prima dell’alba.

Buffet ricco, ma in caffè in netto ritardo. Sul servizio non ci siamo.

Siamo al conto: pensano che si sia speso dai 150 ai 180. Ma il conto è il 185,25 € a testa. Per Mattia ci sta, per Francesco un po’ alto, adeguato per Bruno.

Il Ciarnadoi di Mattia non conquista all’ingresso, ma l’interno piace.

Spaziose, luminose, essenziali: piacciono ai maschietti, mentre Manuela trova sempre qualcosa che non va. C’è anche una fontanella che porta in camera l’acqua delle Dolomiti. Per Bruno è troppo spoglia, senza un fiore. Ma c’è l’idromassaggio.

Il wi-fi non funziona negli spazi comuni: scelta della direzione. Barbieri si fa quasi afferrare per pazzo.

Si testa il room service: Barbieri ha ordinato 4 piatti fuori menu e gli hanno detto che basteranno 30 minuti. La media, dice Bruno, è 20′.

Arriva la cena in camera: test superato, anche nei tempi. E buoni.

Sveglia all’alba per uno ski-tour con colazione vista Dolomiti. Un servizio non sempre presente e mai con lo chef come oggi… un pizzico di strategia c’è.

Barbieri termina la mattinata ritrovandosi innamorato della montagna.

Siamo al conto: si aspettano tra i 120 e i 190 auro. Il conto è di 137,42 €, con la cena unica spesa extra: criticano la scelta di non aver inserito la colazione al sacco.

3 alla camera, 3 all’esterno, 7 ai servizi, 4 al prezzo. Si piazza ultimo al momento.

Niente taccuini ma tablet per Barbieri: si svelano gli altarini svelando i voti.

Mattia, col suo design hotel, pensava di essere sopra al fungo di Alberto e invece si ritrova sotto di 5: con lui particolarmente severa Manuela, che si ritrova invece al primo posto temporaneo. Barbieri fa notare che se lei è sopra è forse perché sono stati più generosi di lei, che ha dispensato 3 e 5 senza problemi.

Mancano i voti di Bruno che potranno rivoluzionare la classifica. Per stabilire il vincitore questa volta si fa così: 4 macchine si dirigono verso i 4 hotel, ma solo su una c’è Bruno.

E Bruno scende davanti all’hotel di Manuela, l’Active Olympic, che vince i 5000 euro, inviati da Bruno con un bonifico. Moderno. Per Manuela e i suoi dettagli 32 punti da Barbieri, che non rivoluziona la classifica in questo suo debutto.

Buona la prima, Bruno. Ottima, direi.