4 Hotel, Bruno Barbieri a TvBlog: “Sarà un’edizione strepitosa. E lavoriamo già alla prossima…”
Otto puntate inedite in luoghi altrettanto inediti (o quasi) per il programma, che si sposta dalla Sardegna al Veneto con test da ‘cliente fastidioso’ e uno sguardo già al prossimo futuro…
“4 Hotel ha formato il gusto del pubblico, ha dato indicazioni agli albergatori e strumenti ai clienti. C’è tanta strada ancora da fare nel campo dell’hôtellerie in Italia, ma 4 Hotel sta facendo tanto, permettetemi di dirlo. È un programma che lancia messaggi, ma che non vuole mettere in cattiva luce gli albergatori: piuttosto vuol far capire loro che si può sempre migliorare, anche con pochi accorgimenti che sono segni di cura e di attenzione verso il cliente…E devo dire che sento la responsabilità di questo ruolo”.
Bruno Barbieri è un vulcano di entusiasmo quando parla della sua creatura più cara, 4 Hotel, che torna con otto episodi inediti in onda dall’8 settembre alle 21:15 ogni domenica in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. E sia chiaro, il conduttore/giudice/padrone di casa è lui e per ora l’idea di un tandem non si pone proprio. “Ma perché, io non vi basto?” risponde a chi chiede se in futuro lo vedremo affiancato da qualche collega. E in effetti in 4 Hotel si respira lo stile e lo spirito di Barbieri che anno dopo anno ha cucito il programma a sua misura, con quel misto di rigore e di goliardia che lo contraddistingue fuori e dentro lo schermo.
4 Hotel 2024, le nuove puntate
Otto puntate – sempre realizzate da Banijay Italia – che portano Barbieri per la prima volta in Sardegna con due puntate speciali ospitate a Cagliari e sulla costa meridionale (protagonista della prima puntata), per poi proseguire verso Genova, quindi nella zona del Lago di Bolsena (VT), verso la Riviera del Brenta, e ancora Napoli, Valdobbiadene (dalle parti di Treviso, nella zona delle colline dell’Unesco) e Trentino.
“Noi cerchiamo di uscire dai circuiti vacanzieri canonici: sul lago di Bolsena, ad esempio, abbiamo scoperto cose interessanti. Una delle missioni di 4 Hotel è quella di far emergere territori meno frequentati, esplorare zone meno battute alla ricerca di realtà piccole ma con giovani albergatori che stanno facendo dei veri e propri miracoli, con grande attenzione e grande cura”
dice Barbieri, talmente entusiasta di 4 Hotel che sta già pensando alla prossima edizione (“Ci ho messo tre mesi per prepararla!”) e di cui già anticipa alcuni elementi, come il cambio della squadra autoriale e il periodo di registrazione, più a ridosso dell’estate e con meno ‘cappotti’ in scena. Se è per questo, sarebbe pronto anche allo spin-off 4 Motel ‘lanciato’ da Ubaldo Pantani a GialappaShow (“Non mi dispiacerebbe, ma ci vorrebbero strutture serie, come in USA e in Francia, mentre da noi servono per lo più a una cosa…“) e prima o poi me lo aspetto in una versione tutta estera, ma per adesso proviamo a concentrarci su queste nuove otto puntate, che ci porteranno a conoscere altre 32 strutture, altri 32 albergatori, altri 32 modi di fare ospitalità. Con un occhio in più alle lenzuola…
4 Hotel, un format educational, tra tormentoni e cura
Dal 2018, anno d’esordio del programma, a oggi, 4 Hotel ha educato pubblico ed albergatori, un po’ come ha fatto MasterChef sul fronte food: la dimensione educational di questo genere di programmi è ormai assodata, dal momento che i clienti sono sempre più consapevoli e gli albergatori sempre più attenti.
“Con 4 Hotel stiamo ottenendo i risultati che volevamo ottenere… L’hôtellerie italiana sta cambiando, soprattutto grazie alle nuove generazioni, più disposte a uscire dalla propria comfort zone per vedere cosa succede altrove e il primo consiglio che diamo è proprio questo, uscire dal proprio guscio per capire le tendenze osservando anche i competitor, intuire cosa vuole la gente. Inoltre l’albergatore deve imparare a raccontare la sua idea di ospitalità e deve farlo senza ‘mentire’, senza mostrarsi per quel che non si è”.
In fondo è il cuore stesso del format: il meccanismo ha dunque messo gli albergatori di fronte ai loro stessi limiti.
“Siamo solo agli inizi, certo, ma in questo anche i tormentoni aiutano. Giusto per farvi un esempio, mi è capitato di trovare in camera un ‘runner parlante’, con un messaggio che recitava “Mi chiamo Speedy Runner e vengo disinfettato e lavato tutti i giorni…”. E’ la dimostrazione che l’albergatore ha ascoltato, ha colto un aspetto importante. Che poi sia vero o meno, beh, il cliente più smaliziato se ne accorge. Eppure oggi basta poco per offrire tanto: oggi per disinfettare a fondo una stanza ci sono macchinari che impiegano 3′, ma far trovare una stanza pulita e profumata al cliente è segno di attenzione, di cura, di qualità”.
Se il runner è stato il primo dei tormentoni di 4 Hotel, il filone si è arricchito nel tempo di altre ‘crociate’ che hanno finito per cambiare anche le abitudini di acquisto nel quotidiano: penso ai topper, ormai entrati anche nelle nostre case, alla sensibilizzazione verso la sostenibilità energetica ed ecologica – punto sul quale si accende l’orgoglio del padrone di casa vista la battaglia per il plastic free già nel programma da alcuni anni -, al pudding a colazione…
“Ecco, la colazione è il biglietto da visita dell’hotel ed è l’ultima cosa che vivi dell’hotel. Se non ti soddisfa, in quel posto non ci vai più. Lo dicono le statistiche. Come deve essere la colazione perfetta? Deve raccontare il posto in cui ti trovi, essere varia e con un refill continuo in modo da dare un prodotto sempre fresco, con le uova cotte al momento, deve essere attenta agli allergeni… Non va ‘buttata via’, ma bisogna mettersi a tavolino con il personale per elaborare una strategia. Serve anche personale, certo, ma è una di quelle cose che con qualche piccola attenzione dà tanto”
spiega Barbieri che di tormentoni, in fondo, ne ha solo uno: la cura. Usa spesso questa parola, insieme a ‘grazia’. Sono i veri ingredienti per una hôtellerie di qualità, al di là delle stelle esibite o dei nomi altisonanti. E torna anche su un punto evidenziato da Francesco Panella in una nostra intervista: la valorizzazione dell’artigianalità italiana, del know-how del paese, che rappresentano un unicum capace di fare la differenza. Un esempio?
“Quando abbiamo fatto la puntata di Marrakesh ho visto riad davvero molto belli, dove tornerei, che hanno saputo valorizzare l’artigianalità italiana, quel quid che noi abbiamo e altri no. Dobbiamo essere bravi anche in questo”.
Attenzione, che si annuncia un nuovo tormentone: la stagionalità delle lenzuola.
“Il mio nuovo tormentone? Vorrei che ci fosse una stagionalità sulle lenzuola. Basta poco, basta la voglia di farlo…”
“I clienti ormai sono piccoli Barbieri, ma bisogna avere rispetto e coscienza…”
Meno standard e più cura, dunque, anche perché c’è un messaggio forte che traspare da tutto il programma:
“Gli albergatori devono capire che non basta la location. Da cliente posso scegliere il tuo albergo per tanti motivi, ma devo comunque avere qualcosa in cambio. In questo i telespettatori sono diventati un po’ dei Bruno Barbieri e ne siamo contenti, perché sono sempre più attenti a tutto”.
Da qui, però, a credersi Barbieri il passo è breve. In un’epoca di recensioni selvagge, di tiktoker pronti a distruggere reputazioni spesso per ignoranza propria più che per disservizi altrui, forse 4 Hotel può educare anche alla ‘recensione consapevole’. Un punto su cui magari si potrà tornare in qualche prossima edizione e sul quale Barbieri ha le idee molto chiare.
“Il punto è interessante. Dico subito che bisogna essere consapevoli di quello che si dice: io personalmente vivo negli alberghi, ho una lunga esperienza e non critico per fare ‘lo sborone’, ma per aiutare il cliente e soprattutto l’albergatore. L’albergo diventa per qualche giorno casa tua, ma non è casa tua: il cliente deve avere rispetto per chi investe quattrini. Se volessimo fare una guida alla corretta recensione direi di ‘fare come Barbieri’, ovvero coscienza pulita e neuroni a posto. L’eccesso è una caratteristica dei social, ma non bisogna mai farsi prendere la mano: la critica deve essere sensata e deve essere sempre rispettosa. Quando sono false e in malafede si capisce e la disonestà fa male prima a se stessi e poi agli altri”.
Se è vero, dunque, che l’albergatore deve capire che il pagamento deve essere correlato a un’offerta – e a un’esperienza – adeguata, dall’altra il cliente deve conoscere l’hôtellerie e le regole base della convivenza civile…
Le novità e le conferme, ‘cliente fastidioso’ incluso
In questo senso, i clienti ‘reali’ devono capire che gli ‘stress test’ cui Barbieri sottopone gli albergatori in gara sono dettati dalla competizione e dal fatto che si sta realizzando un programma tv. E’ un espediente per far capire agli albergatori che bisogna essere tempestivi e pronti a tutto per essere all’altezza del servizio, non una collezione di comportamenti molesti che l’ospite ritiene legittimi durante un soggiorno. Chiarito questo punto, Barbieri non sta nella pelle:
“In questa edizione abbiamo messo un paio di test che manco 007! Se è vero che gli albergatori ora sono sempre più preparati, noi però non stiamo con le mani in mano, eh! Il fatto che il cliente sia attento mi piace perché tiene sempre l’asticella alta, ma l’importante è non prendersi troppo sul serio! Noi ci dobbiamo divertire!
chiarisce Barbieri, che ha fatto dell’ironia e del sorriso, oltre che della disponibilità a mettersi in gioco, una delle chiavi di questo programma, in cui la competizione è uno spunto, non il fine.
“La competizione aggiunge o toglie qualcosa alla puntata? All’inizio è stato difficile, perché gli albergatori avevano paura di raccontarsi: adesso si sono resi conto che è un programma i cui vincono tutti. Certo, se sei orgoglioso vuoi vincere e quindi metti in atto anche delle strategie. Sia chiaro che tutto quello che vediamo accadere è vero, succede come lo vediamo. Del resto, non dimentichiamoci che è un programma tv e che un po’ di energia non guasta. E se non ci divertiamo, che noia! Devo dire che amo particolarmente quando ci sono le donne in gara, perché hanno una marcia in più…”.
A proposito di ‘sana competizione’ e di energia, tra le puntate di questo nuovo ciclo ce n’è una a Napoli: non una prima volta per il capoluogo campano, ma va detto che la città offre sempre chicche televisivamente parlando (e la sfida tra pizzaioli a 4 Ristoranti resta un cult). Dobbiamo aspettarci qualcosa di particolare da quella puntata?
“Ho trovato una Napoli cambiata in meglio, meravigliosa, pulita. Una Napoli sorprendente. Fare una puntata a Napoli è facile: è davvero teatro all’aperto, basta stare per strada e seguire quel che accade. Anche sul fronte hôtellerie sta cambiando, visto che sono previste aperture di lusso. Vero è che c’è un’hôtellerie un po’ più ‘di pancia’ ed è difficile tenere a freno gli albergatori (sorride). Anche in questo caso siamo andati in giro per diversi quartieri di Napoli, scoprendo delle belle strutture, non gigantesche, ma curate”.
Hôtellerie migliore al Nord o al Sud, dunque?
“Personalmente amo di più la montagna e devo dire che gli alberghi in montagna hanno una personalità più spiccata, offrono una ospitalità inimmaginabile. Hanno un quid in più. Ricordo uno in Val d’Aosta tutto in pino mugo, con colazioni memorabili, formaggi di malga, acqua di fonte: tutte cose non esorbitanti, ma che testimoniano grazia e cura”.
Grazie e cura: tornano le parole chiave di Barbieri. Come saranno, dunque, queste nuove puntate?
“Sarà un’edizione strepitosa! Piena di sorprese! Anzi ci troveremo in una situazione che scatenerà una tempesta, scoprirà un vero e proprio vaso di Pandora – dice sorridendo marpione -. In ogni edizione abbiamo cercato di tirar fuori qualcosa di diverso e quest’anno non farà eccezione. L’importante è ricordarsi una cosa: non sono qui per insegnare agli altri come stare al mondo, siamo qui per divertirci e per aiutare l’hôtellerie italiana a fare sempre meglio!”