I “Bambini” della Piazza: Daniele e Monia
Se devo pensare a due figuranti della tv che mi fanno tanta tenerezza per gli anni di stoica gavetta alle spalle, non posso che fare due nomi: Daniele Abbafati e Monia Anzini. Da anni il loro posto è lì, sotto l’egida paternalistica di Michele Guardì. Li vediamo eternamente assolvere al ruolo di valletti pseudo-muti, senza
Se devo pensare a due figuranti della tv che mi fanno tanta tenerezza per gli anni di stoica gavetta alle spalle, non posso che fare due nomi: Daniele Abbafati e Monia Anzini. Da anni il loro posto è lì, sotto l’egida paternalistica di Michele Guardì. Li vediamo eternamente assolvere al ruolo di valletti pseudo-muti, senza un attimo di cedimento o un segno di ripensamento.
In fondo, diranno i più, è un mestiere come tanti, e da cui in molti hanno iniziato per procacciarsi un po’ di visibilità (prendete Raul Bova e i suoi primi passi a Scommettiamo Che?).
Eppure, per i due ragazzi acqua e sapone in questione, non tira mai aria di promozione nè quantomeno di una professione più consona all’età che avanza.
Si dà il caso, infatti, che lo storico regista di Raidue, che ha in appalto la tv mattutina sette giorni su sette, li tratti come degli eterni bambini, vezzeggiandoli in quanto sue creature ma al contempo bastonandoli al primo sgarro.
La loro presenza in video è costantemente all’insegna del terrore e basta spostarsi di qualche millimetro dall’obiettivo o dimenticarsi il compito a casa funzionale al gioco di turno per sorbirsi una ramanzina in diretta.
Daniele, ad esempio, oltre ad avere l’obbligo contrattuale di indossare orrendi maglioni demodè per intonarsi al clima da tv nostalgica, è quello a cui toccano le commissioni più ingrate che ne fanno il vero tuttofare della Piazza.
Monia, invece, con il suo fare da ragazza della porta accanto, dispensa sorrisi solo se richiesti o espressioni accorate nei momenti più delicati, il tutto senza mai potersi permettere una benchè minima distrazione che, ai fini della sua permanenza nel cast, le risulterebbe fatale.
Perchè, in fondo, questi ragazzi, di anno in anno, imparano a riconoscere la gratitudine del Comitato, da cui ricevono dei piccoli segnali di benevolenza da cui trarre maggiori opportunità di visibilità.
Dall’anno scorso, per dire, hanno il microfono, il che da parte di Guardì è un vero premio fedeltà dopo anni di mutismo forzato. Poi le inquadrature a entrambi riservate sono diventate più frequenti, al punto da integrarli nel corso degli anni nel cast rispetto all’anonimo parterre di semplici figuranti (e anche su di loro ce ne sarebbe da scrivere, alla luce di un reportage recentemente pubblicato che li vedeva reclutati alla stregua di impiegati, risultando più o meno defilati a seconda dell’affidabilità etica).
Ma Daniele e Monia, oltre che valletti di Piazza Grande, chi sono veramente e cosa vogliono fare da grande?
Abbafati ha 31 anni ed è nato a Cisterna (Latina). Il suo sogno è di fare l’attore per il cinema e il conduttore di un programma musicale in tv, il che, dopo anni di militanza improduttiva, sarebbe anche l’ora.
Ha cominciato a lavorare come modello, sfilando per Valentino e Biagiotti.
Prima di approdare a I Fatti Vostri è stato uno dei ballerini di Raffaella Carrà nel programma Carràmba… che fortuna, e ha preso parte a Vivere bene su Canale 5 e Nientepodimenochè su Raiuno, stranamente condotto dallo stesso Michele Guardì.
E’ stato anche nel cast della prima serie della fiction Lui e lei e della prima serie di Un medico in famiglia.
L’Anzini, invece, è nata a Roma 28 anni fa e studia giurisprudenza. Fino a cinque anni fa era una delle ragazze sedute ai tavolini del programma. Poi il regista Michele Guardì la notò e decise di investire su di lei, promuovendola valletta. Monia vorrebbe continuare a lavorare nel mondo dello spettacolo, seguendo le orme del suo idolo Lorella Cuccarini, ma sogna anche di fare il commissario di polizia.
Per ora dovrà accontentarsi di scampoli di presenzialismo nelle retrovie catodiche…
Tra l’altro lei e il suo fidanzatino (ma solo nella finzione), di questo passo, potrebbero ambire a una televendita tutta loro tra una decina d’anni.