Dexter, Sara Colleton spiega il finale: “Non c’erano finali alternativi, riassume la serie”
Sara Colleton, produttrice esecutiva di Dexter, spiega il finale della serie tv ed ammette che gli autori hanno sempre pensato a questa conclusione per i personaggi
-Attenzione: il seguente post contiene riferimenti all’ultima puntata di “Dexter”–
Alla fine, Dexter non è morto, ma ha preferito punirsi per tutto quello che aveva fatto e per come le sue azioni abbiano portato le persone a lui vicine a subire delle conseguenze. Il finale di “Dexter”, andato in onda questa notte in America, svela le sorti del personaggio interpretato da Michael C. Hall, che non si sacrifica ma decide di esiliarsi, dopo aver tolto la vita alla sorella Deb (Jennifer Carpenter), in stato vegetale, e dopo aver finto la propria morte. Un po’ come nel finale di “Dr. House”, gli altri personaggi pensano che Dexter sia rimasto vittima della tempesta che si è abbatutta su Miami, ma in realtà ha deciso di cambiare lavoro, sopravvivere e sopportare una vita senza ciò che lo rendeva sereno, come il figlio Harrison, ora in Argentina con Hannah (Yvonne Strahovski).
TvLine ha intervistato Sara Colleton, produttrice esecutiva della serie tv, che ha sempre difeso la scelta di un finale che avrebbe provocato discussioni. La Colleton, che ammette che la penultima puntata ha tratto in inganno molti, facendo pensare ad un lieto fine, spiega come mai abbiano deciso di non uccidere il protagonista, ma di far uscire di scena Deb:
“[Non abbiamo voluto che si suicidasse] non perchè non fosse una punizione sufficiente per lui. Farlo andare in esilio e lontano da tutto ciò che conosceva ed a cui era affezionato è una punizione più adatta per il suo viaggio che ha portato a delle conseguenze per chi gli stava accanto. L’idea centrale fin dal pilot era: ecco un ragazzo che pensa di essere un mostro e vuole essere umano… Lo abbiamo seguito nel suo viaggio -all’inizio fingeva di avere dei sentimenti ma poi è diventato reale- ed abbiamo visto che costi ha avuto questo viaggio. Quindi, alla fine, c’è un prezzo da pagare. Se avesse ascoltato il Passeggero oscuro e fosse rimasto legato al Codice, non avrebbe lasciato vivo Saxon, non avrebbe pensato di non aver bisogno di ucciderlo, non ci sarebbe stata una svola. Deb, che era la sua pietra di paragone, è morta, è questa è l’unica punizione adatta. Decide di esiliarsi. Quando alla fine guarda la telecamera, il resto è silenzio, non c’è più la voce fuori campo. C’è solo vuoto. Il suicidio sarebbe stato troppo facile, così si toglie di mezzo”.
La scena finale, con Dexter con la barba, un nuovo lavoro, ed un silenzio inquietante intorno a lui, fa capire quanto il protagonista abbia deciso di punirsi per le sue azioni. “Tutto ciò che dava senso alla sua vita è sparito. Si è allontanato da Miami e da chiunque gli voglia bene”, dice la produttrice, rivelando che il finale era stato deciso di recente e non ad inizio serie:
“Beh, non dalla prima stagione, ma certamente abbiamo tracciato la strada due anni fa. Dexter nel finale è il più vicino possibile ad essere umano, sta percorrendo una strada per la felicità, ed esita solo un momento. Deb, che è la persona più vicina a lui, ne paga il prezzo”.
“Dexter” ha mostrato il percorso che portato il protagonista, sociopatico, a provare dei sentimenti, fino a subire le conseguenze di questo suo cambiamento. Per la Colleton si tratta di un modo per sottolineare le difficoltà che tutti incontriamo:
“Sapete quanto sia semplice essere un sociopatico, non pensare, non avere ansia, esitazioni, non amare? Spero che il viaggio di Dexter serva a far capire quanto sia difficile essere umani”.
A proposito di Deb, la produttrice spiega come mai sia stato deciso di farla uscire di scena così: Dexter, abituato ad uccidere, ora compie il gesto che ritiene più opportuno verso la persona a cui è più vicino:
“E’ stato sempre deciso così. In un momento di totale amore, ha fatto una cosa che ha fatto un milione di volte: uccidere qualcuno. C’è dell’ironia. C’è del coraggio, perchè lei vive come un vegetale -se succedesse a me, vorrei avere un fratello che lo facesse. Ma Dexter ora è consapevole da essere umano che la colpa e la punizione dureranno una vita”.
Gli autori erano abbastanza certi che questo sarebbe stato il finale, tanto da non aver mai pensato ad altre opzioni:
“Non c’era un finale alternativo. Ci sarebbe sembrato come un inganno realizzare un finale diverso da come avevamo detto. Abbiamo sempre pensato che sarebbe dovuto finire così. Sono sicura che ci saranno un po’ di discussioni sul finale, ma per quelli che hanno lavorato alla serie fin dall’inizio, è sembrato giusto”.
Ma l’ultima puntata di “Dexter” non chiude alcune questioni, come quelle relativa a Quinn (Desmond Harrington), ad Harrison o ad Hannah:
“Scott Buck (showrunner della serie, ndr), e Manny Coto (produttore esecutivo, ndr) hanno messo alcuni punti nella prima bozza del finale. Ci deve essere un po’ di ambiguità, perchè non potevamo chiudere tutte le storie. C’era un sacco di roba da dire in un episodio, so che molti si domanderanno cosa è successo a Quinn, ad Harrison, ad Hannah ed agli altri, ma è sempre stata la storia di Dexter. Tutte queste cose serviranno per far parlare i fan, ma non abbiamo pensato che fosse necessario chiudere tutte le storyline”.
In particolare, Quinn sembra accettare l’atteggiamento del protagonista, su cui ha sempre avuto dei dubbi, dopo che uccide Saxon (Darri Ingolfsson):
“Quinn ha sempre pensato che Dexter fosse più di quello che sembrava, ma non credo che gli servisse conoscere il lavoro notturno del protagonista o il fatto che fosse il macellaio di Bay Harbor. Ma Quinn sa che Dexter era andato lì con l’intenzione di uccidere Saxon. E Quinn approva. In quel momento in cui la loro relazione è finità, c’è del rispetto reciproco”.
Con le storyline di questi personaggi non chiuse del tutto, si potrebbe pensare ad uno spin-off, voce circolata negli scorsi mesi. La produttrice, però, non ne parla, e scherza sul fatto che per alcuni la nuova serie tv si sarebbe dovuta concentrare su Deb o su Max Clayton (Kenny Johnson):
“E’ stato divertente. Abbiamo sentito di uno spin-off su un agente federale o su Deb e tra di noi ridevamo, chiedendoci da dove arrivassero queste idee. Volevamo solo finire la serie, otto anni sono molti”.
Ad ogni modo, resta un finale molto bello, con un’interpretazione di Michael C. Hall eccezionale ed una conclusione che lascerà l’amaro in bocca ad alcuni. Non si può far contenti tutti, ma “Dexter” resta una delle serie migliori degli ultimi anni, che ha portato in tv un nuovo modo di pensare alla figura del serial killer, mettendolo in una zona grigia da cui il protagonista, alla fine, riesce ad uscire. Non a caso, la Colleton cita come momento migliore del finale la scena in cui Dexter ammette che questo tentativo di essere umano è riuscito non senza conseguenze:
“Amo quello che dice Dexter a proposito del suo viaggio, prima di andare da Deb: ‘Per quanto abbia finto, per così tanto voluto essere come gli altri, ora che lo sono, voglio smettere’. Ha un sentimento umano, il dolore di essere vivo, e lo sente così forte. E’ un discorso che riassume tutta la serie”.