Francesco Arca, da Le tre rose di Eva a Rex: l’intervista di TvBlog
Le tre rose di Eva, Rex, un film con Ferzan Ozpetek: questo e tanto altro ci ha raccontato Francesco Arca
Le storie d’amore e passione sono uno dei pilastri de Le tre rose di Eva, insieme a delitti e misteri. Una delle relazioni più sofferte e tormentate è certamente quella che vede protagonisti Bruno e Tessa, una storia che appassiona, emoziona e a tratti commuove. Come andrà a finire tra i due? Riusciranno prima o poi a trovare un po’ di serenità, insieme o divisi? Ci abbiamo provato a fare questa domanda a Francesco Arca, che per la gioia delle telespettatrici interpreta Bruno Attali, ma non siamo riusciti ad ottenere nulla:
Questo non posso proprio rivelarlo (ride, ndr)
In compenso tante altre cose ce le ha rivelate, non solo riguardo alla fiction ma più in generale sulla sua carriera, che vanta anche il ruolo da protagonista nelle prossime due stagioni di Rex e un film con Ferzan Ozpetek. Non potevamo poi non farci rivelare qualcosa della sua vita privata, visto il gossip – infondato e che lo voleva molto vicino a Kasia Smutniak – che lo ha recentemente visto protagonista.
Iniziamo con Le tre rose di Eva, dove per il secondo anno vesti i panni di Bruno Attali. Quanto ti somiglia questo personaggio?
Devo dire che mi somiglia un bel po’. Tra l’altro mi è piaciuto molto interpretare Bruno, perché è uno dei personaggi più umili della serie, che crede nei veri valori della vita, esattamente come me.
Nella fiction, a differenza della vita privata, sei padre. Che esperienza è stata e dove hai trovato l’ispirazione per questo ruolo?
È stata un esperienza bellissima, perché amo molto i bambini e interpretare un padre mi ha fatto capire ancor di più che desidero diventarlo prima o poi nella vita privata. L’ispirazione l’ho trovata proprio in questo desiderio di esserlo davvero.
Le tre rose di Eva ha un cast molto ricco e variegato. Soprattutto ci sono tanti giovani attori. Come è stato lavorare su questo set?
È stato molto bello e divertente, ci conoscevamo già quasi tutti, dato che questa è la seconda serie. Quest’anno ci sono poi le new entry, come Euridice Axen, che io conosco già da tempo. E lavorare con persone che stimi e che conosci è ancora più semplice e divertente.
A ottobre, invece, ti vedremo sulla Rai nel tuo primo ruolo da protagonista, in Rex. Che esperienza è stata?
È stata un’esperienza unica, anche perché – come hai detto – è il mio primo ruolo da protagonista. Questo significa più lavoro, più attenzioni addosso, e soprattutto più giudizi, ma è stata una sfida che ho accolto con piacere e con piacere la porto avanti. Il commissario Rex è una serie storica e farne parte da personaggio principale è un vero onore.
Oltre alla responsabilità di essere il protagonista, immagino ci sia stata la necessità di abituarsi a lavorare in scena con un pastore tedesco. È stato difficile?
No, per niente. Rex – che in realtà si chiama Achi – è dolcissimo. Poi io amo i cani, e in particolare lui.
Quali novità ci saranno in questa stagione rispetto alle precedenti?
Be’, senza dubbio la novità maggiore è questo giovane commissario toscano. Per il resto vi invito a guardarci in tv (ride, ndr)
Nonostante la sesta stagione non sia ancora andata in onda, siete già pronti a girare la settima, a breve. È un po’ una riconferma a scatola chiusa, sulla fiducia, indipendentemente dagli ascolti della sesta stagione. Sei soddisfatto?
Molto, molto soddisfatto. Abbiamo lavorato bene, quindi credo sia questo il motivo della riconferma.
Dopo Uomini e Donne hai deciso che volevi fare l’attore e hai studiato per questo. Hai sempre detto di non rinnegare nulla del tuo passato, riferendoti proprio alla trasmissione che ti ha lanciato. Come vivi oggi le critiche di quelli che continuano ancora a definirti ‘il tronista’ e non ‘l’attore’? C’è ancora del pregiudizio nei tuoi confronti?
I pregiudizi ci saranno sempre. Noi italiani tendiamo sempre ad avere il pregiudizio nelle cose, ma a me piace smentire la gente che mi critica con i fatti.
Ad ogni lavoro che fai ti viene sempre appioppato un nuovo amore: Anna Safroncik per Le tre rose di Eva, Kasia Smutniak per Allacciate le cinture. Magari il prossimo sarà il cane di Rex…
Con Achi c’è una storia d’amore in effetti (ride, ndr). Scherzi a parte, nella mia vita c’è solo una Anna, da un anno e mezzo, e non è la Safroncik.
A proposito di Allacciate le cinture. Come ci si sente ad essere scelti da Ferzan Ozpetek per un suo film?
Posso dire che a livello lavorativo, è stata la più grande soddisfazione. Ozpetek è un grande e mi ha dato sostegno e fiducia, sia quando mi ha scelto sia durante le riprese del film che abbiamo girato a Lecce.
Se potessi tornare indietro, c’è qualcosa della tua vita personale o professionale che non faresti o faresti in modo diverso?
No. Gli errori li facciamo tutti, ma se non li avessi fatti oggi non sarei così felice, a livello lavorativo e nel privato.