Antonella Clerici a TvBlog: “La Prova del cuoco è corazzata Potëmkin. La Terra dei cuochi? Mi annoiavo mentre lo facevo”
La conduttrice usa parole di stima per Maria De Filippi. Quindi rivela di essere pronta a condurre un programma in seconda serata. Infine ammette che La terra dei cuochi “non è stato un grande successo”.
Di parlare dei suoi fatti privati proprio non ne aveva voglia. E lo ha confessato esplicitamente pochi istanti prima di iniziare la conferenza stampa – raccontata nei dettagli da TvBlog – credendo che il suo microfono non fosse acceso. E non ha detto fatti.
Dopo la presentazione della nuova edizione de La prova del cuoco, Antonella Clerici ha concesso a TvBlog qualche minuto per una chiacchierata sulla televisione, e non sul gossip (a proposito, ha assicurato – anche in questo caso credendo che il microfono fosse spento – che non ha alcuna intenzione di sposarsi, “neanche morta”).
Partiamo dalle novità, ma della concorrenza. A Forum da questa stagione c’è Barbara Palombelli al posto di Rita Dalla Chiesa. Cosa crede che possa accadere nel confronto, il programma di Canale 5 sfrutterà l’effetto sorpresa?
Sinceramente non lo so. Faccio un grande in bocca al lupo a Rita che per me è stata una dirimpettaia straordinaria. Lo so che lo si dice sempre e non sempre è vero, ma noi siamo amiche. Non ci sentiamo tutti i giorni, ma abbiamo buoni rapporti, basati sempre sulla lealtà: mai uno screzio, mai una parola fuori posto. Faccio l’in bocca al lupo anche a Barbara Palombelli che trovo sia una bravissima giornalista. Spero di avere con lei lo stesso rispetto, lo stesso gentlemen agreement, come si dice per gli uomini, che avevo con Rita. Io penso sempre al mio prodotto, non a quello degli altri. Poi, è chiaro che ci sarà sicuramente un effetto curiosità. Però anche loro sanno che hanno a che fare con una corazzata Potëmkin come La Prova del cuoco che c’è da 14 anni: questo è un programma forte e non mi spaventa la concorrenza. È molto facile vincere facile, ma a me piace avere delle dirimpettaie di tutto rispetto.
Veniamo a Beppe Bigazzi. Per quanto tempo ha provato a riportarlo in Rai o quello di quest’anno è stato il primo tentativo, subito andato in porto?
No, da quattro anni ci provo…
Cosa è cambiato rispetto al passato quindi?
Secondo me, semplicemente, dopo tanti anni le cose vanno in prescrizione. È un uomo di 80 anni, voglio dire. Il suo era un peccato veniale; una volta capito questo è stato automatico poterlo fare rientrare. Anche con una certa delicatezza, perché lui non sarà in puntata ogni giorno: inizierà una volta a settimana, poi vedremo. La cosa è stata grave per l’interpretazione delle sue parole, ma conoscendo la sua vita, la sua deontologia morale, il suo amore per i gatti, non si può pensare che lo abbia detto perché lui pensa di mangiare davvero i gatti.
La terra dei cuochi è un esperimento che avrà un seguito? Si aspettava qualcosa di più, non solo dal punto di vista degli ascolti, ma anche a livello di risonanza mediatica, trattandosi di una novità per il pubblico di Rai1?
Credo che, come ogni novità, sia stato giusto testarla. Trovo che quel programma avesse degli elementi interessanti come l’assaggio dei parenti e la presenza di Davide Scabin, che è stato una grande scoperta. Il problema è che la cucina fatta in prime time, secondo me… o fai uno show con canzoni e altre cose, ma se devi cucinare per tre ore dopo aver finito di mangiare diventi matto. Annoierebbe chiunque, mi annoiavo anch’io mentre lo facevo.
Quindi è un problema di durata del programma?
Certo, se tu fai una striscia di 50 minuti, come Masterchef, tutto montato, tutto perfetto e velocissimo è chiaro che è diverso.
In Rai questo non si può?
Ne ho parlato spesso con Leone: io sono a favore nel finire il prime time alle 22.30. Io farei subito una seconda serata, riproponendo magari Harem. Si potrebbe fare una seconda serata magari al femminile, che non sia sempre talk show politico. Anche un film. Fare tre ore, tre ore e mezza di diretta è noioso anche per chi lo conduce. Credimi, non sai cosa dire. Personalmente non riesco più a vedere tre ore di programma seduta sul divano. Poi non è stato un grande successo, mi aspettavo di più. Io non sono una di quelle che dice ‘ho fatto il 13%, ma è stato un grande successo’. No, non è stato un grande successo. Nel prendere format già preconfezionati e mandarli in onda si hanno più certezze. Il mio È stato solo un flirt, tanto denigrato, ha chiuso al 19… voglio vedere quali sono i programmi nuovi che chiudono a questo livello. Era un’idea preparata in tre mesi, con storie raffazzonate in tre mesi, che però poteva avere, lavorandoci su, una sua collocazione.
Quindi La Terra dei cuochi non avrà una seconda edizione?
Non lo so, tante volte sento parlare del ritorno de Il treno dei desideri… La televisione è in evoluzione, devi fare tante cose. Ripeto, è più facile prendere dei format consolidati, rimaneggiarli e mandarli in onda, piuttosto che farli ex novo.
In prime time, dunque, tornerà con Ti lascio una canzone. Ha in programma altri esperimenti, magari a fine stagione come successo l’anno scorso?
Vediamo, non c’è niente che bolle in pentola al momento. Io sono disponibile. Ti lascio una canzone è uno dei cardini della Rai e sarebbe un peccato lasciarlo perdere, anche se va ripensato e ritoccato. Non è escluso che il talent all’interno de La prova del cuoco possa finire con due speciali serali. Non credo molto alla continuità di un programma di cucina in prime time, perché tre ore sono troppe.
La sfida a distanza con Maria De Filippi si riproporrà a gennaio…
Speriamo di sì. Io voglio molto bene a Maria, non lo dico per piaggeria. La trovo una donna in gamba, intelligente. Anche se ci vediamo poco, siamo molto legate. Siamo tutte e due nordiche, lei è nata il 5, io il 6 dicembre. Siamo molto diverse, ma su altre cose siamo molto uguali. Ci sentiamo spesso, parliamo dei nostri progetti. Credo che lei sia molto brava. È anche produttrice e dà lavoro a un sacco di gente e quindi è molto importante che i suoi programmi ci siano. È meglio avere come dirimpettaia una conduttrice di successo perché almeno hai la scusa quando perdi di avere dall’altra parte una brava (ride, Ndr).
Flavio Insinna in una recente intervista ha detto che tra i conduttori di Affari Tuoi quella più in difficoltà è stata lei. Ed ha asserito che si tratta di un programma fortemente maschile. Cosa ne pensa?
Ha assolutamente ragione. L’ho sempre detto. Lui è bravissimo: lì devi avere molto linguaggio e devi essere un maschio, perché il maschio ha l’azzardo nel sangue.
Accettò per amor di azienda, quindi?
Sì. Sono stata l’unica conduttrice donna al mondo di quel programma. A casa ho ancora i pacchi rosa come ricordo.
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