Lo abbiamo già visto in primavera e lo vedremo ancora di più un autunno: La5 è diventata un fiume in piena in fatto di autoproduzioni. E verrebbe da accogliere questo fenomeno con entusiasmo, visto che in un momento di crisi per le stesse generaliste è bello vedere del fermento sperimentale sulle digitali.
Peccato che La5 sembri essere accompagnata dall’onta dell’eterna seconda, che non rende mai una sua produzione attesa o realmente competitiva.
Partiamo dal principio. La rete iniziava le trasmissioni nel 2010, puntando come marchio identitario su Le nuove mostre, affidato alle veline di Striscia la notizia. Inizialmente l’idea era quella di puntare su contenuti esclusivi ed extended version di diversi marchi Mediaset, da Amici Tour a Peter Pan on The Road e Grande Fratello Night, ma l’idea ha presto lasciato il tempo che trova (visto che la catch up tv è stata delegata a Mediaset Extra).
Così La5, oltre che votarsi a serie tv tutte rigorosamente in replica (salvo i flop generalisti da ereditare), è diventata la rete factual Mediaset. Con una tendenza di fondo: quella di “ispirarsi” sempre a programmi già esistenti, cercando di cavalcarne l’onda.
Nel 2011, ad esempio, è partito Cambio casa, cambio vita con Andrea Castrignano. Quest’ultimo, già interior designer che affiancava Paola Marella in Cerco casa e Vendo casa disperatamente, non solo è stato preso da Real Time (che lo aveva respinto), ma ha realizzato su La5 un programma molto simile.
Da allora La5 sembra aver fatto dell’emulazione il proprio marchio identitario. Nel 2012, sulla scia del successo di Clio Make Up sempre di Real Time, è partito Che trucco!, affidato a una meteora come Tamarà Donà (rimasta in casa Mondadori con R101).
Questa primavera abbiamo assistito ad altri esempi di “centoni”, da Non aprite quell’armadio, chiaramente ammiccante al Guardaroba perfetto di Carla Gozzi, a Torte d’autore, venuto anche questo dopo le Torte in corso con Renato. E poi abbiamo visto le Vite in apnea, chiaramente mutuate dal linguaggio del docu-reality à la Ginnaste, targato Mtv. Nell’autunno 2013, invece, arriva Tacco 12, il primo talent sulle scarpe (che prende comunque a modello la sfida tra outfit di Shopping night) presieduta da un’altra meteora Mediaset da ricollocare, Cristina Chiabotto.
Per fortuna, però, di tanto in tanto c’è qualche idea nuova che fa ben sperare. Prendete Vieni a vivere con me, il primo programma (almeno questo!) sulla convivenza. A realizzarlo non sono, però, creativi giovani di belle speranze, bensì la DueB Produzioni, la nuova casa di produzione di Luna Berlusconi.
E sapete chi, invece, produrrà, sempre per La5, il nuovo reality Bella più di prima con guest star Barbara D’Urso? La Rg Produzioni che lavora in tandem con la DueB, presieduta da Edoardo Sylos Labini, ex attore della soap Vivere, oggi impegnato a teatro. Ah, dimenticavo, è il marito di Luna Berlusconi. Tra l’altro ci voleva l’ennesimo programma di chirurgia estetica, dopo i vari Bisturi e Cambio vita… torno in forma?
Altro programma che si preannuncia mediamente innovativo, seppur a sua volta nato come risposta italiana a Pechino Express, è Sweet in Sardinia. Trattasi di un nuovo adventure show, che vanta per la prima volta un record: quello di avere una conduttrice e giudice insieme (ora contesa tra Rai e Mediaset). Stiamo parlando di Alessandra Barzaghi, figlia del condirettore di Tv Sorrisi e Canzoni Rosanna Mani. Il giornale ha, ovviamente, dedicato un bel trafiletto al programma (come anche ci tiene a ricordarci, in ogni stagione tv, che la Barzaghi è confermatissima in A come avventura) e siamo sicuri che continuerà a parlarne.
Ecco chiarito come si fa a riempire una rete piccola di autoproduzioni. Con tanto, tanto senso pratico.
Ah, un’ultima piccola nota a piè di pagina. Chissà quale sarà stato l’esito di Serial writers, il laboratorio di scrittura seriale per la tv di Minimux Fax, dal costo di 600 euro, che avrebbe consentito a un giovane autore di realizzare il suo progetto per La5.