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Ascolti Tv: c’è correlazione tra Twitter e l’aumento di pubblico

Uno studio della Nielsen ha dimostrato che Twitter può portare ad un aumento di spettatori, ma non è ancora chiaro come e in quali casi…

pubblicato 7 Agosto 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 15:47

Ieri Nielsen ha pubblicato uno studio che per la prima volta fornisce una evidenza statistica su quanto Twitter e gli ascolti televisivi si influenzino a vicenda.

Prima di addentrarci nello studio, sviluppato dall’economista premio Nobel Clive Granger, è bene fare una premessa: secondo una ricerca del 2012 fatta dal Pew Research Center Twitter in America è usato soprattutto da persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni, da donne, da residenti in città e da afroamericani. Ciò vuol dire che i risultati che andremo a leggere ora si riferiscono prevalentemente a queste tipologie di persone. Twitter è un micro-cosmo variegato, ma non è lo specchio della totalità degli spettatori.

Lo studio

Nielsen ha analizzato le variazioni degli ascolti minuto per minuto e le attività Twitter di 221 programmi in prima serata e ha rilevato che nel 29% dei casi le conversazioni su Twitter hanno causato cambiamenti significativi di pubblico, ovvero un aumento dell’indice d’ascolto. Inoltre nel 48% dei casi un programma molto seguito ha condizionato l’attività degli utenti di Twitter. Spiega Paul Donato, direttore della ricerca Nielsen:

Esaminando le serie temporali abbiamo rilevato una connessione statisticamente significativa che indica come un picco di ascolti televisivi fa aumentare il volume di tweet, e, viceversa, un picco di tweet corrisponde ad una crescita degli utenti di un programma. Questo approccio rigoroso, basato sulla ricerca, fornisce ai nostri clienti e ai media una migliore comprensione dell’interazione tra Twitter e come il pubblico guarda la televisione.

Ali Rowghani, chief operating officer di Twitter, ha aggiunto:

Questi risultati confermano quello che molti dei nostri partner televisivi ci stanno dicendo da anni e cioè che Twitter aiuta ad aumentare pubblico soprattutto durante la messa in onda della programmazione televisiva lineare.

La correlazione varia in base al genere

Lo studio ha dimostrato che l’influenza di Twitter varia in base al genere del programma proposto: Twitter ha maggiore impatto sugli indici d’ascolto quando si tratta di Reality (44%) e di Comedy (37%), mentre influenza un po’ meno i programmi sportivi (28%) e i programmi di genere drammatico (18%).

Conclusioni

Lo studio dimostra che più gli utenti di Twitter scrivono di un programma, più gli altri utenti, incuriositi, cambiano canale o accendono la tv, facendo aumentare gli ascolti di quel programma. Dimostra anche che più un programma è seguito, più è probabile che ci siano degli spettatori che con i loro smartphone, pc o tablet, si metto a commentare quel programma in tempo reale. Lo studio non spiega quali tweet portano lo spettatore a cambiare programma o ad accendere la tv.

Non mi sorprende che ci sia una correlazione differente a seconda del genere del programma: se twitti su una serie drammatica rischi di spoilerare e chi ti legge difficilmente cambia canale per vedere cosa è successo; chi scrive tweet mentre guarda un programma sportivo, evidentemente comunica con altre persone che stanno guardando lo stesso evento e chi ha deciso di non guardarlo continuerà a non guardarlo, salvo clamorosi imprevisti; chi twitta di una comedy probabilmente commenta una scena buffa che ha visto e aumenta la curiosità di coloro che leggono il tweet; chi twitta di reality evidentemente ha più spunti da raccontare che possono incuriosire gli altri utenti di Twitter.

La domanda più importante, “Come si fa a portare il popolo di Twitter a seguire in massa un programma?”, continua a non avere risposta…