Rai, Roberto Fico: “Ancora nessuna risposta sulle cinque società che lavorerebbero di più”
Roberto Fico aveva avanzato una serie di richieste sulla trasparenza dell’azienda
UPDATE 17/08: Roberto Fico torna a chiedere chiarimenti sulle “happy five”, le cinque società che si dividerebbero gli appalti della tv pubblica. In un post sul blog di Beppe Grillo, il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai si lamenta del fatto che non solo non è arrivata una risposta, ma la Commissione sarebbe anche stata accusata di avanzare richieste che non le competono:
“Siamo oltre la metà di agosto e di questi documenti neanche l’ombra, anzi è arrivata una lettera approvata da tutto il consiglio di amministrazione e a me indirizzata che solleva la questione delle competenze della Commissione di Vigilanza. In pratica hanno ritenuto necessario richiedere un parere a competenti organi consultivi (tramite l’azionista, il ministero dell’Economia) riguardo la legittimità delle istanze avanzate dalla Vigilanza e la definizione del perimetro di informativa tra la RAI e la Commissione stessa”.
Fico ribadisce la necessità che l’azienda sia trasparente e che quindi dia una risposta sulla questione:
“La RAI è un’azienda pubblica finanziata da oltre un miliardo e mezzo di euro di canone annuo, un po’ di più del totale della spesa annuale per il funzionamento della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. La Commissione bicamerale di Vigilanza RAI è il Parlamento eletto dal popolo. In nome e per conto dei cittadini pretendiamo la massima trasparenza. Cosa ha da nascondere un’azienda totalmente pubblica di proprietà esclusiva degli italiani?”
Fico (M5S): “Rai poco trasparente, non risponde alle richieste della Commissione di Vigilanza”
Roberto Fico, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo ha lamentato la scarsa trasparenza da parte dei vertici di Viale Mazzini.
Fico ha raccontato di aver “incontrato la Presidente della Rai Annamaria Tarantola per un confronto sulle richieste di documentazione avanzate dalla Commissione Vigilanza Rai” dopo che la Presidente “ha voluto personalmente portare in Commissione parte dei documenti richiesti, ma su altri atti la Rai ha opposto resistenza argomentando che non rientra tra i compiti della Commissione il controllo sui singoli atti gestionali dell’azienda pubblica”. Nella nota ufficiale si fa menzione di “motivi di riservatezza” per i quali non possono essere soddisfatte a pieno le richieste della Commissione.
Quindi Fico ha elencato i documenti che l’organismo bicamerale di vigilanza chiede di – e non ha ancora potuto – analizzare. Si tratta, tra gli altri, dell'”elenco delle società che hanno attualmente in essere un contratto con la Rai”, dei “dati puntuali sulle “happy five“, società cosi definite dal consigliere Antonio Pilati (durante l’audizione del Cda Rai davanti la Commissione Vigilanza il 18 luglio), che più di altre lavorerebbero con l’azienda pubblica, del “testo dei pareri richiesti sul bilancio, corredato dal nome degli studi che li hanno espressi”, dell'”elenco completo delle località del territorio nazionale nelle quali si registrano difficoltà o interferenze nella ricezione del segnale RAI, nonché di quelle nelle quali è totalmente assente”. Ed ancora, oltre ad una nota sul dispositivo Sky che permette di vedere in chiaro programmi criptati Rai:
– il numero complessivo dei dipendenti, dirigenti e quadri della RAI e loro distribuzione; il numero dei contratti di consulenza o collaborazione attualmente in essere; il numero complessivo dei giornalisti
– circa la programmazione televisiva, si richiede la trasmissione dei palinsesti autunnali approvati dal Cda e presentati agli inserzionisti pubblicitari, nonché di conoscere in quale percentuale la programmazione annuale della RAI è realizzata da società di produzione esterne all’azienda
– copia del bilancio di previsione per l’anno 2013
Fico in maniera esplicita ha osservato che “si mostra una certa reticenza nel fornirci informazioni più dettagliate su argomenti pur di interesse collettivo”.
La situazione ora è la seguente: la Presidenza e il Cda della Rai, riunitosi due giorni fa, hanno deciso di richiedere un parere a competenti organi consultivi (tramite l’azionista, cioè il Ministero dell’Economia) riguardo la legittimità delle istanze avanzate dalla Vigilanza e la definizione del perimetro di informativa tra la Rai e la Commissione stessa. Fico ha replicato:
Vogliono che un ente terzo dichiari cosa debbano o non debbano trasmettere alla Vigilanza. Perché? Noi ovviamente continueremo ad insistere sul punto nell’interesse di tutti. I cittadini e coloro che pagano il canone devono poter essere tutelati e devono poter avere un’immagine chiara delle effettive condizioni della Radiotelevisione Italiana e di come questa spende le risorse derivanti dal canone di abbonamento. Esigeremo la totale trasparenza, principio che dall’inizio contraddistingue l’operato di questa Commissione.
Intanto Fico ha fatto sapere che sono in fase di verifica le “numerose segnalazioni a proposito delle trasmissioni e dei telegiornali Rai andati in onda dopo la lettura della sentenza della Cassazione riguardante Silvio Berlusconi“, che potrebbero dunque finire al centro di una seduta della Commissione.