“La prima volta fu il 5 Maggio 1997, allora si chiamava Facciamo Cabaret, e andava in onda in seconda serata su Italia 1. Era il progenitore di Zelig. Sono appena trascorsi quindici anni da allora. Non ricordo tutte le date, i numeri, le edizioni, il passaggio in prima serata, e poi su Canale 5… Ricordo solo che quest’anno (all’inizio dell’edizione 2012) abbiamo festeggiato la centesima puntata in prima serata.”
Inizia così il comunicato ufficiale con cui Claudio Bisio annuncia il suo allontanamento da “Zelig”, il programma che ha da sempre condotto e che potrebbe prendersi un anno di pausa nella prossima stagione televisiva.
“Con Gino Michele e Giancarlo (Bozzo, ndr) ho parlato a lungo e penso che abbiano capito e condiviso questa mia esigenza”, spiega Bisio. “Può fare bene anche a Zelig un bel rinnovamento e in tempi in cui nessuno molla la propria poltrona, mi sembra anche un bel segnale”, ha poi aggiunto, confermando quindi le voci secondo cui, dopo un’edizione che non ha brillato in termini di ascolti (e che a volte è stata anche battuta dalla concorrenza), “Zelig” possa fermarsi per qualche tempo. Il conduttore ed attore, però, ha voluto specificare che quello che sta dando a “Zelig” non è un addio, ma un arrivederci:
“Dopo tutti questi anni sento il bisogno di prendere una pausa, ricaricare le pile, studiare, sperimentare (fossi un docente invocherei il diritto all’anno sabbatico). Avrei voglia di potermi concentrare un po’ più sul cinema. Mi manca il teatro, il luogo in cui sono (artisticamente) nato e che negli ultimi anni ho potuto frequentare poco. Vorrei tornare a fare il comico, come ho fatto per anni in un locale milanese chiamato Zelig da cui è nato tutto, anche la voglia di portare il cabaret in televisione.”
Bisio non vuole quindi voltare del tutto le spalle al passato, ma sente -com’è giusto che sia- la necessità di dedicarsi ad altro. Questo, non dimenticandosi gli anni passati insieme ai comici che hanno portato in tv tormentoni più o meno azzeccati nel corso degli anni:
“Da quelli che hanno interagito con me ho imparato ad essere Zelig, nel senso del personaggio-camaleonte inventato da Woody Allen, cioè a trasformarmi di volta in volta in carnefice, vittima, complice e a divertirmi infinitamente; mentre di quelli che agivano da soli ho osservato la nascita e la trasformazione dei monologhi, dalle prove alla versione definitiva, tifando per loro dalle quinte, e stupendomi ancora insieme a loro, per un effetto, un lazzo, una battuta che sulla carta avevamo pensato potesse funzionare in un certo modo e invece con il pubblico si rivelava essere una cosa ancora diversa.”
E dopo aver ringraziato il “pubblico, sia quello (numerosissimo) che ci ha seguito in sala che quello ancor più numeroso che ci ha seguito da casa”, il pensiero di Bisio va alle donne che lo hanno affiancato fin dalla prima edizione del programma, da Michelle Hunziker a Vanessa Incontrada, passando per la più recente Paola Cortellesi (con la quale era parso non avere una grande sintonia, salvo poi rettificare alcune sue dichiarazioni):
“Da comica di serie A ha accettato di mettersi al servizio di altri comici, di compagni di viaggio più giovani e magari più inesperti, di fare insieme a me la cosiddetta ‘spalla’ a chiunque ne avesse bisogno, portando però anche le sue doti di showgirl al servizio di uno spettacolo che nasce cabaret puro, ma che con gli anni si è sempre più avvicinato ad un moderno varietà.”
Ed anche la Cortellesi, seguendo l’esempio del compagno di conduzione, ha comunicato di voler lasciare “Zelig”, per il quale aveva firmato un contratto di due anni, e che pare non sarà rinnovato:
“Negli ultimi due anni ho lavorato con un gruppo che in poco tempo ho cominciato a considerare un po’ la mia famiglia.(e infatti si fa fatica a separarsene) Ma nel nostro mestiere il cambiamento è linfa vitale e al termine di un viaggio lungo 27 puntate (e circa 90 spettacoli) è naturale dedicarsi a nuove esperienze. Tra tutte quelle fatte finora però,quella con Zelig è stata per me una delle più emozionanti.(…) L’invito di Claudio ad affiancarlo per l’edizione 2011, due anni fa, mi ha spiazzata e lusingata. Mi sono tuffata in questa avventura con tanto entusiasmo e una buona dose di incoscienza. Non avevo il cabaret nel mio percorso teatrale, né la conduzione in quello televisivo. Ma il bello di Zelig è che non rispetta questi schemi. Perché c’è tutto:ci sono i comici, diversi tra loro per stile e argomenti ma tutti accomunati da un immenso talento.”
Immediato il commento di Gino e Michele e di Giancarlo Bozzi, autori storici del varietà, che non si dicono intimoriti e sono pronti a far cambiar pelle al loro programma:
“E’ arrivato il tempo delle piccole grandi rivoluzioni. Non è la prima volta che lo facciamo, anche perché siamo avvezzi a non compiacerci mai troppo dei risultati e siamo coscienti che solo anticipando i tempi sia possibile prolungare negli anni la credibilità e il successo di un progetto artistico. Vogliamo che Zelig resti il varietà televisivo più longevo della storia della tv e che ciò avvenga in piena salute. ”
Innanzitutto, cambierà la sede: non più il Teatro Arcimboldi, che ha ospitato il programma neglle ultime edizioni, ma la tensostruttura, come il “Circus” degli anni d’oro dello show:
“Cambieremo il luogo in cui si celebrano e si consumano le serate live di Zelig. Torneremo verosimilmente alle tensostrutture, allo spirito del Circo.”
Per quanto riguarda la conduzione, preso atto dell’allontanamento di Bisio (“siamo consapevoli che la prima caratteristica per chi si prende un tale fardello di responsabilità sia quella della serenità, della carica, del divertirsi”) e della Cortellesi (“Ci resta il piacere di averla coinvolta in un progetto che pareva così lontano dai suoi percorsi e che invece ci ha resi da subito complici e amici.”), i tre ovviamente ancora non annunciano nessun nuovo ingresso, ma lasciano intendere che faranno tesoro dell’esperienza dei due conduttori più recenti.
“Zelig”, insomma, deve ricominciare da zero. Fatta tabula rasa di questi anni, per ritrovare la freschezza delle prime edizioni e tornare ad essere la fucina di talenti comici con cui si era fatto conoscere. Una strada difficile ma che una pausa potrebbe aiutare a trovare.
[Foto | © TM News]