Eurovision Song Contest 2012 – La finale
Resoconto, fotogallery e vincitore dell’Eurovision Song Contest 2012 da Baku, tra i quali concorre anche Nina Zilli con L’amore è femmina (Out of love)
Finale Eurovision Song Contest 2012
Pronti a seguire insieme la finale dell’Eurovision Song Contest 2012“>Eurovision Song Contest 2012 in diretta da Baku, Azerbaigian. Ricordiamo che la serata sarà trasmessa su Rai2 con il commento di Filippo Solibello e Marco Ardemagni, come vi avevamo riferito in anteprima, dopo il forfait della Gialappa’s Band. Qualche giorno sembrava si fosse aggiunga al gruppo dei commentatori anche Arisa, ma per motivi poco chiari la sua partecipazione è saltata.
Anche questa sera si potrà votare tramite televoto, che varrà il 50% dei voti totali espressi dal nostro paese. L’altro 50% è stato affidato ad una giuria di esperti che è stata tenuta segreta fino all’ultimo momento e che solo quest’oggi, visto che ha terminato di esprimere le proprie preferenze, è stata resa nota, come riferisce il sito specializzato Eurofestivalnews. Si tratta di Gianmaurizio Foderaro, vicedirettore di Radio1, Marco Molendini de Il Messaggero, Stefania Ulivi del Corriere Magazine, Cinzia Marongiu di TV Sorrisi e Canzoni ed Elisabetta Malvagna dell’Ansa.
Commenteremo questa finale con voi in tempo reale in questo post. Non mancate!
Ma vediamo ora le canzoni in gara e l’ordine di uscita:
1. Regno Unito: Engelbert Humperdinck – Love will set you free
2. Ungheria: Compact Disco – Sound of our hearts
3. Albania: Rona Nishliu – Suus
4. Lituania: Donny Montell – Love is blind
5. Bosnia-Erzegovina: Maya Sar – Korake ti znam
6. Russia: Buranovskie babuški – Party for Everybody
7. Islanda: Gréta Salóme & Jónsi – Never forget
8. Cipro: Ivi Adamou – La la love
9. Francia: Anggun – Echo (You and I)
10. Italia: Nina Zilli – L’amore è femmina (Out of love)
11. Estonia: Ott Lepland – Kuula
12. Norvegia: Tooji – Stay
13. Azerbaigian: Səbinə Babayeva – When the music dies
14. Romania: Mandinga – Zaleilah
15. Danimarca: Soluna Samay – Should’ve known better
16. Grecia: Eleftheria Eleftheriou – Aphrodisiac
17. Svezia: Loreen – Euphoria
18. Turchia: Can Bonomo – Love me back
19. Spagna: Pastora Soler – Quédate conmigo
20. Germania: Roman Lob – Standing still
21. Malta: Kurt Calleja – This is the night
22. Macedonia: Kaliopi – Crno i belo
23. Irlanda: Jedward – Waterline
24. Serbia: Željko Joksimović – Nije ljubav stvar
25. Ucraina: Gaitana – Be My Guest
26. Moldavia: Pasha Parfeny – Lăutar
Pronti?
Cerimonia d’apertura
Si parte, col commento di Solibello e Ardemagni e le belle immagini della cerimonia d’apertura. Bravi nei primi minuti i commentatori, che raccontano la manifestazione ai neofiti.
Ell & Nikki ripropongono la canzone vincitrice dello scorso anno. Il duo commenta: “Nessuno direbbe che questa canzone ha rappresentato una nazione dove prendono a mazzate i giornalisti”.
Entrano anche le presentatrici, che accompagnano proprio il vincitore Ell alla conduzione.
Esibizioni
Parte il Regno Unito, che “schiera” il giovincello Engelbert Humperdinck con il brano Love will set you free. Un 76enne con una canzone particolarmente romantica. Coreografia ridotta all’osso e attenzione solo a musica e parole. Alla sottoscritta piace parecchio.
L’Ungheria ha passato il turno nella prima semifinale, quella più competitiva. A rappresentare il paese sono i Compact Disco con il brano Sound of our hearts. Orecchiabile, carino, potrebbe piazzarsi ai primi posti.
Dell’esibizione esagerata della cantante dell’Albania abbiamo già detto in occasione della prima semifinale. Lei comunque è Rona Nishliu e canta Suus.
Per la Lituania scende in campo Donny Montell con Love is blind. E per far capire il senso della canzone, Donny entra sul palco bendato per tutta la prima parte della canzone. Sulla “svolta dance” però toglie la benda e inizia a ballare. Perle di sano e meraviglioso trash.
Sembra destinata a passare inosservata la Bosnia-Erzegovina, che ha mandato come rappresentante Maya Sar con il brano Korake ti znam. Per la cronaca: avevo detto la stessa cosa anche di Ell & Nikki, e poi hanno vinto…
Il fenomeno di quest’edizione dell’ESC, le Buranovskie babuški, rappresentanti della Russia. La canzone è Party for Everybody e loro sì, ispirano simpatia…nulla più.
La canzone preferita della sottoscritta è quella portata dall’Islanda, con Gréta Salóme & Jónsi. Il brano, un po’ romantico e un po’ intenso, è Never forget.
Cipro ha deciso di mandare a Baku una rappresentate più bella che brava, Ivi Adamou. La vocalità non è il massimo, ma il brano, La la love, entra in testa immediatamente e stenta ad uscire. Potrebbe fare un buon risultato.
La Francia ha come rappresentate una cantante molto conosciuta, Anggun, quella di Snow on the Sahara. Il brano che porta a Baku è Echo (You and I), pezzo carino ma non eccezionale e, soprattutto, cantato non particolarmente bene.
Ecco la rappresentante dell’Italia, Nina Zilli che canta L’amore è femmina (Out of love). Performance senza particolari sbavature, ben eseguita dalla nostra Nina, che si lancia anche in un incitamento al pubblico. Il pubblico sembra aver apprezzato e anche la sottoscritta è felice di questa esibizione. Forza Nina!
L’Estonia non ci spaventa particolarmente. Il rappresentante si chiama Ott Lepland e canta Kuula, brano lento e non molto convincente.
Dance arabeggiante per la Norvegia con Tooji, cantante di origine iraniana che porta sul palco di Baku il brano Stay. Godibile.
Prima esibizione live per la rappresentante dell’Azerbaigian, nazione ospitante. Səbinə Babayeva è una specie di Leona Lewis azera e canta When the music dies, brano che mette in risalto le sue doti canore (e un po’ meno la pronuncia inglese).
La Romania, con la rappresentante Mandinga, presenta Zaleilah, un brano cantato un po’ in spagnolo e un po’ in inglese. Un mix che alla sottoscritta piace poco, ma che pare stia riscuotendo successo.
La Danimarca vince la classifica delle canzoni plagio con Soluna Samay e la sua Should’ve known better. Una canzone molto piacevole, se non fosse copiata.
Ecco la nazione favorita, la Svezia con Loreen e la sua Euphoria, un brano dance che alla sottoscritta pare null’altro che caruccio, ma che evidentemente, visti i consensi, avrà una marcia in più.
La Turchia ha scelto di mandare a Baku una canzone abbastanza originale. La canta Can Bonomo e si intitola Love me back. Fortunatamente questa sera il cantante azzecca la tonalità, contrariamente a quanto accaduto durante la seconda semifinale.
La rappresentante della Spagna è Pastora Soler e porta il brano Quédate conmigo. Molto dotata vocalmente, qualcuno dice assomigli ad una nota presentatrice italiana. Canzone discreta ma nulla di originale.
La Germania quest’anno ha mandato Roman Lob. Per lui Standing still, un brano che piace molto (e anche lui non è certo da buttare).
Non capita spesso che Malta riesca ad agguantare la finale dell’Eurofestival. Lo fa quest’anno con Kurt Calleja e il brano This is the night, molto pop e un po’ troppo ripetitivo. Direi che si può accontentare di aver passato il primo turno.
Molto originale e piacevole il brano della Macedonia, che ha mandato
come rappresentante Kaliopi con Crno i belo. Peccato che sia interamente cantato in macedone, ma risulta comunque molto interessante.
Esibizione scadente quest’anno per l’Irlanda, che ha proposto gli stessi rappresentanti dello scorso anno, i Jedward con il brano Waterline, molto più scarso del precedente. Solibello e Ardemagni hanno proposto il declassamento dello stato dopo questa performance.
La Serbia è tra gli aspiranti al podio di questa edizione con Željko Joksimović e la sua Nije ljubav stvar, brano che senza dubbio merita, ma che anche in questo caso è un po’ limitato dalla lingua.
L’Ucraina ha scelto di mandare un personaggio particolare, Gaitana con Be My Guest, un brano dance anni ’90 che potrebbe piacere.
Chiude questa serata finale la Moldavia con Pasha Parfeny e la sua Lăutar, un brano a metà tra il moderno e il tradizionale, molto allegro.
Votazioni
Inizia il quarto d’ora di votazioni, nel quale vengono riproposti tutti i brani in gara. 15 minuti tondi tondi e poi il televoto viene chiuso dai tre presentatori.
Per far passare il tempo in attesa del risultato, si esibisce un noto (in patria) cantante azero.
Risultato
Dopo una buona partenza, si capisce subito che per la nostra Nina Zilli le cose non si mettono bene. Anche i paesi che avrebbero dovuto “premiarci” ci snobbano e danno invece i punti maggiori alla Svezia.
Dopo metà delle votazioni, siamo certi che le possibilità di vittoria sono pari a zero. In compenso la Svezia sta già esultando.
La Svezia ormai è matematicamente vincitrice. Per noi un posto senza infamia e senza lode.
I voti dell’Italia: 12 all’Albania.
ALLA FINE DELLE VOTAZIONI, LA SVEZIA E’ LA VINCITRICE DELL’EUROVISION SONG CONTEST 2012.
