13.05 A chi dedicheresti “Ma quanti anni hai?”.
“La verità? A me stesso. Non posso dirlo, ma sono molto vecchio – scherza – ma con il trucco maschero. Ho avuto periodi durissimi, adesso la situazione è migliore. Ma non mi sento gli anni che ho”.
12.59 Un modo per promuovere arte e musica per i giovani delle periferie?
“I giovani delle periferie non hanno chance, perché l’industria discografica e tv è solo a Roma e Milano. E’ difficile: spero che qualche tv ospiti la musica. Un tempo c’ero Videomusic, c’erano tutti quelli che facevano musica, non solo i talenti all’X Factor o Amici”.
E aggiunge:
“Emma è uscita fuori perché è passata alla radio. Il talent servono soprattutto a quelli che vogliono fare i cantanti, di bell’aspetto. Chi invece vuole fare il musicista o il clarinettista non passa certo a X Factor”.
12.56 Arbore in fondo è testimone di una generazione di goliardi:
“La goliardia è stata bollata come uno spirito deteriore. In realtà di goliardia ce n’era una buona e una cattiva. Ancora sopravvive in alcune università come Bologna e io ho preso anche una laurea in Goliardia dalle mani di Umberto Eco. Come l’ho conquistata questa laurea? Facendo un esame al rettore di Bologna “‘Non si sarebbe dovuto rompere’ che tempo è’, chiesi. Imbarazzo. La risposta? ‘Preservativo imperfetto’. Ed ebbi la laurea”.
12.55 Racconta poi dell’incontro con Benigni:
“Quando ho incontrato Benigni, lui era uno dei pochi che all’epoca faceva umorismo toscano. Nacque così il personaggio del contadino dalle scarpe grosse e del cervello fino a L’Altra Domenica”.
12.54 Si ricorda Massimo Catalano: “Meglio ricchi e sani, che poveri e malati”.
12.53 Si ricordano tutte le sue scoperte: di Milly Carlucci ricorda la parlantina e “parla sempre ancora oggi”.
12.49 Si va sulla musica:
“Penso molto bene della musica italiana, anche contemporanea. A me interessano molto i Cristicchi, Gazzè, Capossela, Britti, magari non proprio l’ultima generazione, ma sono bravissimi. Nel jazz siamo forse i migliori del mondo, da Paolo Fresu a Bollani. Poi siamo abituati a parlare male dell’Italia e in alcuni casi facciamo bene: non si può non parlare bene della nostra politica”.
12.47 Le tre A del clarinetto: Arbore, Allen e Avati:
“Tra i tre il più bravo sono io, anche se non ci vuole molto. Ma qui lo dico ufficialmente, Pupi Avati non lo sa suonare il clarinetto”.
E sghignazza.
12.45 Come si fa a non ricordare Cacao Meravigliao:
“L’altro giorno il Fatto Quotidiano titolava, per la visita c’era ‘Papao Meravigliao’ a testimoniare di come quell’idea è rimasta nell’immaginario collettivo”.
12.40 Inizia la conferenza stampa. E si parte dal Papo’occhio:
“Quel film era dedicato a Papa Wojtyla: ora lui è santo e io sono in odore di santità perché pur facendo un film sulla ‘Chiesa’ la trattammo con ironia e senza volgarità”.
All’epoca, certo, fu osteggiato: decenni dopo è un cult considerato assolutamente innocente.
12.32 Si parte con le interviste e viene fuori subito qualcosa di molto interessante.
“Non è vero che sarò con Mara Venier a Domenica In. È uscita questa notizia, ma non è vero”.
Tornerà invece a settembre nella seconda serata di RaiUno con “L’altra – La tv di Renzo Arbore” dopo il successo del primo ciclo. Altre dieci puntate per ritrovare la tv di Arbore.
Ospite della penultima giornata del GFF 2013, Renzo Arbore incontra la stampa prima di prepararsi per lo show che lo vedrà protagonista stasera, con l’Orchestra Italiana, allo Stadio Troisi di Giffoni Valle Piana. Seguiamo la conferenza.