Servizio Pubblico sulla mafia
Venticinquesima puntata del programma di Michele Santoro, dal titolo «Vedo, sento, parlo»
Vedo, sento, parlo, questo il titolo della venticinquesima puntata di Servizio Pubblico. Mentre Formigli si gode l’ospitata di Monti – ché di questo si tratta. Un’ospitata, come se il premier fosse in promozione –, Michele Santoro ci prova e, nella settimana della giornata della legalità e delle commemorazioni delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, dedica il suo programma alla mafia.
Nel video si parla della trattativa tra Stato e mafia:
«Chi ne furono i protagonisti? Quali segreti nascondono i 43 anni di latitanza di Bernardo Provenzano? Le stragi del ’92-’93 e tutto quello che è venuto dopo: a vent’anni di distanza la verità è ancora lontana. Alcuni fatti però emergono con chiarezza: dall’arresto di Totò Riina al mancato blitz di Mezzojuso, Provenzano ha goduto di protezioni ad altissimi livelli. E il suo arresto a Montagna dei Cavalli l’11 aprile 2006 fu un’operazione di Polizia o una resa condizionata? Pochi mesi fa il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ha raccontato al Csm un episodio inedito: Provenzano nel 2004 era disponibile a costituirsi».
C’è anche Sandro Ruotolo, che pure è stato protagonista di un episodio per nulla edificante nel corso delle prime, concitate fasi di ricostruzione delle ipotesi degli inquirenti dopo i fatti di Brindisi. Ne ha parlato, sintetico ma ficcante, Massimo Mantellini, in un pezzo dal titolo Giornalismo di precisione.