Lucarelli racconta: Il segreto di Borsellino
Stasera su Rai 3, anche la seconda serata Rai ricorda le stragi di Capaci e di Via D’Amelio.
Il 23 maggio si celebra la Giornata della Legalità, in concomitanza con il ventesimo anniversario della strage di Capaci, quando la mafia uccideva Giovanni Falcone, la moglie e la loro scorta (meno di due mesi dopo, il 19 luglio 1992, veniva assassinato anche Paolo Borsellino.
La Rai partecipa a questa celebrazione con una programmazione dedicata. Se stasera, in prima serata, il documentario Ho vinto io racconta, su Rai 3, la storia di Rosaria Schifani (vedova di uno degli agenti della scorta di Borsellino), anche la seconda serata del terzo canale Rai è dedicata a quel tragico anno 1992.
Fra le altre trasmissioni a tema, su Radio 3, domani 22 maggio alle 19.45, E’ tutto finito?, di Giorgio Zanchini, sempre domani, 22 maggio, alle 21.10 su Rai1 la fiction Paolo Borsellino – I 57 giorni; il 23 maggio alle 8 su Rai2 Giovanni e Paolo, e il mistero dei pupi, cartone animato su Rai2. Il 23 maggio, poi, alle 10.25 su Rai1, andranno in onda le celebrazioni per l’anniversario, a cura del Tg1.
Quanto alla seconda serata a cura di Lucarelli, l’inchiesta di Peppe Ruggiero viene presentata così dallo scrittore:
«Ricordare fatti del passato, in questo paese, non è mai soltanto fare memoria.
Lo sarebbe se questi fatti appartenessero davvero al passato, alla storia, conosciuti, spiegati, analizzati e risolti. Allora potremmo raccontarli cercandoci dentro stimoli per il futuro, celebrandone i protagonisti positivi e censurandone quelli negativi, tutti e due come si meritano. Insomma, potremmo fare quello che si fa con la storia antica, la cui trama è fatta di fili annodati come quelli di un tappeto su cui camminare e andare avanti»
E ancora:
«Ma i fatti della nostra storia – sia quella recente che quella, appunto, antica – non sono mai così conosciuti, spiegati, analizzati e risolti da poter essere trattati così. Quei fatti mantengono tanti punti oscuri, tanti fili che si perdono da qualche parte, senza nodi, tanti misteri che gravano sul presente. Raccontarli significa portare avanti una trama che non finisce mai.
E così per gli omicidi e le stragi del ’92 e del ’93, per Giovanni Falcone e soprattutto per Paolo Borsellino: raccontarne la storia non può ancora essere una celebrazione e uno stimolo, ma sempre un’indagine.
Ce ne accorgiamo anche noi tutte le volte che cerchiamo di farlo. Ad ogni puntata che abbiamo dedicato a queste vicende, ogni volta che tornavamo ad occuparcene, dovevamo aggiungere fatti, notizie e dubbi in più rispetto alla puntata precedente. E lo sviluppo delle inchieste più recenti ci fa pensare che da raccontare ne avremo ancora tanto.
Perché in questo strano Paese il passato non solo è sempre presente, ma riesce ad essere anche futuro».
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