Cdr La7: “Chiarezza sulla vendita”
Il comitato di redazione chiede rassicurazioni alla proprietà sul futuro dell’emittente televisiva messa in vendita da Telecom.
Se Enrico Mentana non ha preoccupazioni di sorta sulla vendita de La7 lo stesso non si può dire per il Cdr del telegiornale che lui dirige. L’annuncio da parte del management di puntare ad una dismissione della rete televisiva e di puntare, per farlo, anche sulla separazione dell’emittente dall’infrastruttura di trasmissione e dalle frequenze, preoccupa non poco i giornalisti del Tg La 7.
Il Cdr sottolinea un aspetto non secondario proprio per quanto riguarda le frequenze, bene prezioso che una volta “separato” dall’emittente rischia di far svalutare non poco la rete. I giornalisti chiedono “chiarezza sull’annunciata vendita delle attività televisive del gruppo Telecom” ed esprimono “preoccupazione per l’ipotesi di cessione separata dell’emittente e delle infrastrutture di trasmissione, incluse le frequenze – bene demaniale, come ribadito dalla stessa Corte Costituzionale, sottoposto a regolamentazione nazionale ed europea”.
Il comunicato del Cdr recita:
Le frequenze di Telecom Italia Media sono in gran parte quelle che lo Stato ha concesso per le trasmissioni di La7 (allora Tmc): decisive per ottenere l’ambita concessione tv sono state anche la quantità e la qualità dell’informazione, ritenuta di ‘pubblico interesse’. La7 vive uno straordinario rilancio, grazie soprattutto all’informazione del Tg diretto da Mentana e ai suoi approfondimenti, con ascolti senza precedenti e una raccolta pubblicitaria in crescita, in controtendenza rispetto al resto del panorama televisivo. Un ciclo virtuoso che si fonda su una gestione sana dell’impresa, sull’indipendenza e autonomia dell’informazione, sulla professionalità dei giornalisti e dei lavoratori de la7: patrimoni che un’eventuale vendita non deve mettere a rischio. In questo senso prendiamo atto delle rassicurazioni espresse oggi agli organi di informazione dal presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè.
Chi si farà avanti per acquistare la rete televisiva di Telecom?