Home Rai 1 Sciopero Rai: la guerra dei numeri e per il diritto a scioperare

Sciopero Rai: la guerra dei numeri e per il diritto a scioperare

Per l’azienda un flop. Per i sindacati, invece, 80% delle adesioni. I numeri possono diventare opinione?

pubblicato 11 Maggio 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:50


L’altro ieri (9 maggio 2012) avevamo dato conto dello sciopero dei lavoratori Rai proclamato fra le 19 e le 21. Oggi è il momento di fare un bilancio, perché le cifre che vengono fornite (o meglio: la lettura che viene offerta delle cifre).

La Rai, che insiste sulle irregolarità nello sciopero, scrive, in una nota:

«La Commissione di Garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, con provvedimento del 2 maggio, confermato con delibera del 7 maggio, ha indicato alle OO.SS. una violazione delle regole nella proclamazione, invitandole a riproclamare lo sciopero in conformità alle norme di legge.
Nonostante le indicazioni della Commissione di Garanzia le OO.SS. hanno comunque confermato lo sciopero.

I sindacati, in una nota congiunta, rispondono per le rime:

«L’azione della Rai, con interventi diretti sui lavoratori per invitarli a non scioperare (ventilando una possibile contestazione disciplinare), la sostituzione della manodopera in sciopero e la creazione di squadre antisciopero è quella sì illegittima, riconducibile ad una condotta antisindacale e limitativa del diritto allo sciopero. Ieri sera abbiamo inviato una segnalazione puntuale alla Commissione di Garanzia per comunicare tali irregolarità. Sono decine le testimonianze pervenuteci dai lavoratori e stiamo raccogliendo materiale cartaceo e informatico per agire, se lo reputeremo opportuno, nei confronti della direzione aziendale».

Ma è sulle cifre che si raggiunge il paradosso.

Con malcelata soddisfazione, infatti, la nota ufficiale di Viale Mazzini recita:

«L’adesione e’ stata di circa 300 dipendenti su un organico di riferimento di circa 8500 lavoratori, esclusi giornalisti e dirigenti, non coinvolti nell’iniziativa».

Dunque si può parlare di sciopero-flop? I sindacati la pensano diversamente e fanno notare che non è sul complesso dei lavoratori Rai, che bisogna fare i conti, ma sul numero dei lavoratori in servizio in quel momento.

«L’azienda confonde il personale dipendente Rai non giornalistico, 8.500 risorse (forse qualcuno di più), con il dato degli scioperanti in uno specifico orario di lavoro. Nel turno dalle 19.00 alle 21.00 sono presenti soprattutto lavoratori della produzione, circa 650/700 unità in tutta Italia. Se i dati dell’astensione forniti dall’azienda fossero veri, i 300 lavoratori che dalle ore 19.00 alle ore 21.00 avrebbe scioperato rappresentano il 50% della forza lavoro in turno. Dai nostri dati, l’astensione si attesta intorno all’80%, ossia 500/550 lavoratori in sciopero».

E la chiosa ironica non poteva mancare:

«Abbiamo capito come la Rai ha raggiunto il pareggio di bilancio: per alcuni dirigenti della Rai i numeri sono un’opinione»,

scrivono i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Snater.

Foto | © TM News

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