La Tv del cuore – Michele Guardì: Il Musichiere (1957)
Parte oggi, qui su TvBlog, una nuova rubrica che vi terrà compagnia per tutta l’estate. Abbiamo chiesto ai personaggi del mondo della televisione, di raccontarci la loro Tv del cuore.
Un programma cioè a cui sono sentimentalmente legati, perché abbinato ad un ricordo della loro vita, privata o professionale. Partiamo oggi con un monumento vivente della televisione italiana, uno che può piacere o non piacere, ma che indubbiamente sa cos’è la televisione. Un vero uomo di prodotto come ce ne sono pochi oggi in Rai ed in televisione in genere: Michele Guardì. Spazio dunque al celebre autore e regista di tanta televisione di ieri, di oggi e domani ed alla sua “Televisione del Cuore”.
La Tv del Cuore di Michele Guardì
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I miei programmi del cuore sarebbero tanti, passerebbero da “Canzonissima” a “L’amico del giaguaro”, ad un programma che si chiamava “Invito alla danza” con il maestro Marco Carenni, del quale non c’è più neppure un minuto di registrazione, cosa questa che mi dispiace molto. Ma il mio programma del cuore è una puntata particolare del “Musichiere”, nella quale una sera era presente come ospite Zsa Zsa Gabor. Mario Riva, conduttore della trasmissione, chiese, dopo che la grande attrice aveva risposto ad alcune domande del pubblico presente in sala: C’è qualcuno fra i presenti in sala che vuole chiedere ancora qualcosa alla nostra ospite? Si alzò un signore e con mia grande sorpresa vidi che era il mio professore di italiano, Enzo Lauretta, che disse: voglio dare un bacio a questa grande attrice, lei acconsentì e andò sul palco.
Io ero al bar del mio paese a Casteltermini in provincia di Agrigento. Ci vedevamo il Musichiere su quei grandi televisori appoggiati su quelle specie di “trabattelli”, mangiando dei dolcini ed applaudendo il grande Mario Riva. Ero un ragazzo di 16 anni, studente di liceo e dissi: io in quello studio ci andrò a lavorare e ci farò del programmi. Mi guardarono tutti con una certa pietà affettuosa e si guardarono tra di loro per dire “eh si come no…”.
Quando vidi il mio professore di italiano dentro quello studio, ho subito pensato, ecco in qualche modo ci ho già messo piede, adesso arrivo io. Bene in quello studio (1 di via Teulada, ndr) io ormai ci lavoro da 20 anni, ci ho fatto i “Fatti vostri” e tanti altri miei programmi, il che vuol dire che i sogni, se sono bene amministrati, portano poi ad un bel risultato.
Michele Guardì
Il Musichiere
Il “fenomeno Musichiere” nasce nel dicembre del 1957, quando va in onda la puntata numero zero di un nuovo “game show”, come lo chiameremmo oggi. Il titolo è “Conosci questo motivo?” ed è un telequiz musicale mutuato dal format americano della NBC “Name this tune”. Gli autori dell’adattamento italiano sono “nientepopodimenoche” Garinei e Giovannini, che decidono di ribattezzare la trasmissione “Musichiere”, perché, come sottolineano loro stessi, se esiste il ragioniere, il portiere ed il ferroviere, ci può essere anche il “musichiere”. La formula della trasmissione era molto semplice, i due concorrenti in gara, seduti su di una sedia a dondolo, con tanto di scarpe da ginnastica, devono indovinare il titolo di una canzone, accennata dall’orchestra presente nel neonato studio 1 di via Teulada, diretta dal maestro Gorni Kramer, il primo che alzandosi dalla sedia arrivando correndo a suonare la campanella, posta a qualche decina di metri dalla sedia, indovina il titolo del brano, vince dei gettoni d’oro.
Nel corso della trasmissione saranno presenti come ospiti alcuni degli artisti più importanti e celebri di quel periodo, tanto per fare alcuni nomi: Coppi e Bartali, Giorgio Gaber, Vittorio Gassman, Totò, Domenico Modugno, Primo Carnera, Anita Ekberg, Jack Palance e Zsa Zsa Gabor. Proprio quando fu ospite la celebre attrice ungherese, naturalizzata americana, ci fu l’episodio raccontato dal nostro ospite de La Tv del cuore di oggi Michele Guardì e proprio grazie al regista siciliano che ci ha fatto avere quei fotogrammi, siamo oggi in grado di mostrarvi proprio le immagini di quell’episodio. Un’altra occasione per vedere all’opera Mario Riva, popolarissimo in quegli anni grazie a questo programma, che a causa di un tragico incidente avvenuto all’Arena di Verona nell’agosto del 1960, perse la vita, cadendo da una buca del palcoscenico allestito per un Festival del Musichiere.