Il Titanic di Raiuno: perfetto nella realizzazione, ma con poca passione
Titanic-Nascita di una leggenda, la fiction di Raiuno, è impeccabile nella produzione, la storia si lega al mondo contemporaneo, eppure manca della passione necessaria per renderla intrigante al punto giusto
E così, anche Raiuno ha il suo Titanic in fiction. La “Nascita di una leggenda”, partita stasera, è solo l’ultima di una serie di produzioni dedicata alla nave più famosa del mondo, di cui tutti conoscono la fine ma non l’inizio. L’originalità del progetto, infatti, sta nel raccontare le vicende di chi ha partecipato alla costruzione del translatantico e non il suo primo ed unico viaggio.
Diversamente dalla miniserie “Titanic”, andata in onda in Canada ed in America nelle scorse settimane, quindi, la fiction sfrutta il nome della nave senza renderla sul serio protagonista. Piuttosto, la sua realizzazione fa da sfondo alle storie dei personaggi, con le loro ambizioni e paure. Se questa sia un delusione o una sorpresa, dipende da quello che si aspettava il pubblico.
Sta di fatto che il Titanic qui fa da collante ad una serie di storie apparentemente slegate tra di loro, ma invece unite da un periodo storico di forti cambiamenti, in cui una giovane ragazza, Sofia (Alessandra Mastronardi), può aspirare ad una condizione migliore per sè stessa e la propria famiglia, rifiutando un matrimonio combinato ed innamorandosi di un giovane ingegnere (Kevin Zegers) che, fresco del ritorno dall’America, osserva con curiosità e stupore il vecchio mondo che cambia intorno a lui.
Titanic-Nascita di una leggenda
Il cambiamento passa soprattutto per la formazione dei primi gruppi sindacali, della lotta dei lavoratori per ottenere maggiori diritti, e dello scontro tra due civiltà: quella ancora ferma al secolo appena passato, che segue le vicende del Titanic come un modo per intrattenersi, e quella che invece sente la rivoluzione e decide di farne parte, a costo anche di sacrifici.
A questo aggiungete la vicende degli immigrati italiani, giunti in Irlanda per trovare un lavoro che in Italia che non c’è, e la faida tra fedi religiose diverse (in questo caso tra cattolici e protestanti) e “Titanic-Nascita di una leggenda” si rivela una fiction più attuale di quello che si poteva pensare: sebbene l’ambientazione storica, la vicenda si lega col nostro tempo grazie a dei temi caldi allora come oggi come, appunto, il cambiamento nel mondo del lavoro, la “fuga dei cervelli” e lo scontro tra diverse ideologie, sebbene ovviamente in contesti diversi da quelli raccontati.
Così come la nave, anche la fiction mostra però una debolezza: nonostante la grandezza delle scenografie ed i dettagli ai costumi, “Titanic-Nascita di una leggenda” sembra mostrare poca passione nelle sue storie. Tutto viene narrato con precisione ed attenzione, ma si nei dialoghi che nella regia manca quella scintilla che possa far scattare nel telespettatore la voglia di saperne di più. E così, il Titanic di Raiuno rischia di affondare per un iceberg di cui nessuno, probabilmente, ha tenuto conto.
