Home Rai 2 Barbareschi, dopo 30 anni… retrocesso su Raidue

Barbareschi, dopo 30 anni… retrocesso su Raidue

Luca Barbareschi si aggiunge alla schiera dei veterani insorti contro la tv deficiente. Il noto attore, che festeggia in questi giorni 30 anni di carriera mentre è impegnato a teatro con Il Gattopardo, ha rilasciato l’ennesima intervista al vetriolo a RTL 102.5. “Io i reality non li faccio, ho fatto Il grande bluff, altri show

1 Novembre 2006 14:29

barbareschi raidueLuca Barbareschi si aggiunge alla schiera dei veterani insorti contro la tv deficiente. Il noto attore, che festeggia in questi giorni 30 anni di carriera mentre è impegnato a teatro con Il Gattopardo, ha rilasciato l’ennesima intervista al vetriolo a RTL 102.5.

“Io i reality non li faccio, ho fatto Il grande bluff, altri show come C’eravamo tanto amati, che ho portato in America. Mi diverto a recitare musical come ho fatto a giugno sui palcoscenici inglesi e rifarei volentieri uno show dove posso fare quello che faccio anche in teatro: cantare, recitare, ballare e far ridere”.

Barbareschi ha aggiunto, a proposito di tv, che sta per ritornare Giorni da leone 2… ma su Rai Due.
Il sequel della fiction fantasma, andata in onda su Raiuno a inizio stagione e soppressa per l’esordio flop, era stato interrotto a detta di Barbareschi per colpa di un funzionario della Rai.
L’attore continuerà a dedicarsi ad altre fiction, piuttosto che fare degli show televisivi in cui non si riconosce e preferisce non andare…

“I reality sono la tragedia di questa tv, sia chi li fa che chi li produce non capisce l’effetto devastante che hanno, soprattutto in quelle zone d’Italia che sono anche un po’ arretrate per quanto riguarda l’alfabetizzazione, dove la gente non ha la capacità critica di capire che è un prodotto degradante e lo prende magari come un prodotto da seguire: è pericoloso”.

Ovviamente, al momento dell’indice di gradimento personale, Barbareschi è pronto a magnificare i soliti intoccabili: Fiorello, che gli piace moltissimo ed è cresciuto negli anni fino a diventare un grandissimo artista, i giornalisti che fanno informazione su Sky, Chiambretti e Le invasioni barbariche della Bignardi.
Ma non capiscono che sparare a zero sui reality, visti i tempi che corrono, è diventato demodè e la crisi del genere sta alla polemica snob come la satira sta al cambio di governo?
E’ un’equazione semplice semplice: in entrambi i casi c’è un calo di motivazioni che sa di pretestuoso (pur nel rispetto del talento artistico di un personaggio simile).

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