Freccero punito per la telefonata a Libero?
Secondo l’opinione di due consiglieri d’amministrazione Rai la telefonata di Freccero ad un giornalista di Libero potrebbe valergli una qualche punizione.
Carlo Freccero non sapeva di essere registrato quando al telefono con Francesco Borgonovo ha perso le staffe insultando il giornalista e il giornale per cui lavora, Libero, dopo un articolo che aveva chiesto lo spostamento del telefilm Fisica o Chimica fuori dalla fascia protetta di Rai 4. Il direttore della prima rete digitale del servizio pubblico si è lasciato decisamente andare, cose che capitano fin troppo spesso, ma il caso è divenuto di dominio pubblico perché l’audio della telefonata è finito in rete.
Freccero rischia di dover affrontare una qualche forma di sanzione: il “caso” sarà esaminato dal Cda Rai e ci sono già un paio di consiglieri di maggioranza a ritenere che il suo comportamento sia grave e sanzionabile, soprattutto per quello che riguarda il riferimento alla sudditanza nei confronti della Chiesa di cui sarebbe affetta Lorenza Lei, direttore generale dell’azienda. Giovanna Bianchi Clerici, consigliere in quota Lega, parla di “telefonata pazzesca”, assolutamente “inaccettabile che un dirigente insulti un giornalista e i vertici dell’azienda per cui lavora in questo modo”.
Antonio Verro, Pdl, non ritiene che ci siano i margini per punire Freccero con il licenziamento, ma condivide nella sostanza il giudizio della collega sul fatto che “quanto accaduto è di una gravità unica”. E il direttore di Rai 4? Sembra tranquillo, anche piuttosto spavaldo e va al contrattacco:
Quella telefona non esiste, non ha alcun valore giuridico. Per me Bianchi Clerici e Verro possono dire quel che pare loro, non sono punibile, è come se qualcuno mi avesse letto nel pensiero, non ha valore. Anzi, sono io che dovrei fare causa alla Rai perché sono da anni demansionato.
Di certo dopo questo episodio, ammesso che Freccero certe cose alla Lei non gliele avesse già dette direttamente, non sarà salutare per il rapporto fra il direttore di Rai 4 e i vertici della tv di Stato. Vedremo se il Cda si limiterà ad una censura generica oppure se proverà a trasferirlo d’ufficio ad altro incarico.