L’uomo che rubò la Gioconda
Prendi una storia vera. Vincenzo Peruggia (nell’immagine), italiano con un impiego da manovale all’interno del Louvre, ruba la Gioconda e la nasconde per 28 mesi sotto il suo letto. Processato, dichiarerà di averlo fatto per patriottismo. L’ingenuità, la poesia nascosti in questo gesto potrebbero ispirare opere alte o clamorosi polpettoni. Prendi questa storia vera e
Prendi una storia vera. Vincenzo Peruggia (nell’immagine), italiano con un impiego da manovale all’interno del Louvre, ruba la Gioconda e la nasconde per 28 mesi sotto il suo letto. Processato, dichiarerà di averlo fatto per patriottismo. L’ingenuità, la poesia nascosti in questo gesto potrebbero ispirare opere alte o clamorosi polpettoni. Prendi questa storia vera e condiscila con un sugo da polpettone: Vincenzo si innamora di Aurore (una senza famiglia, mantenuta da un antiquario) ed è per mostrarle il suo amore, per stupirla, per passione folle ruba la Gioconda.
Condiscila al punto che persino i giornali di oggi citano l’aneddoto ricordando la vicenda amorosa come vera. Magari ci fu di mezzo una donna – c’è sempre di mezzo una donna – ma la verità è che il Perugia, dopo 28 mesi di Gioconda nascosta sotto il letto, cercò di rivenderla a un collezionista con la promessa che sarebbe rimasta in Italia. Il suo unico scopo. Fu preso, e condannato a un anno e sei mesi, fra le proteste dell’opinione pubblica. Ma la verità importa poco, nella fiction, giusto? Giusto e lecito. Abbiamo la Storia, e la storia, solo che la seconda puzza di Harmony lontano un miglio. Risultato?
Lo so. Pecco di pregiudizio, uno dei peccati più gravi che con il mio duplice lavoro – televisivo e da “critico” – si possa commettere. Ma sono pronto a scommettere sulla fiducia che questo L’Uomo che Rubò La Gioconda, in onda questa sera su Canale 5 alle 21, appartiene alla seconda categoria. Polpettoni. Non posso fare a meno di immaginarmelo a priori: regia statica, costumi pomposi, fotografia patinata. E poi, certo, Violante Placido e Alessandro Preziosi. Il belvedere. Quel che serve per fare ascolti. Ma dall’altra parte – attenzione – c’è un inedito Neri Marcoré nei panni di Papa Luciani. Mica cotiche.
A proposito di mancanza di coraggio, comunque, ecco l’esempio calzante: due prodotti italiani per il prime time, verosimilmente abbastanza costosi. Una fiction su un papa (miniserie, siamo precisi). Un TvMovie in costume. Che fantasia.