Walter Chiari – Fino all’ultima risata, la fiction con Alessio Boni su Raiuno
Su Raiuno Walter Chiari-Fino all’ultima risata, la fiction sulla vita del celebre intrattenitore, con Alessio Boni
La vita di Walter Chiari, uno dei più grandi uomini di spettacolo della tv italiana, diventa fiction per Raiuno: “Walter Chiari – Fino all’ultima risata”, andrà in onda stasera alle 21:30 e domani alle 21:10. Una produzione Raifiction e della Casanova Multimedia di Luca Barbareschi, il cui soggetto è stato scritto da Enzo Monteleone (sceneggiatore del film “Mediterraneo” e regista de “Il capo dei capi”), che ha firmato anche la sceneggiatura con Luca Rossi. Ad interpretare il protagonista c’è Alessio Boni, che ha spesso dichiarato di essersi trovato davanti ad un difficile compito, essendo Chiari una colonna della storia della televisione italiana.
La miniserie racconterà quando ancora Chiari (il cui cognome vero era Annichiarico) non era famoso, ma lavorava alla catena di montaggio della Isotta-Fraschini e si dilettava nel pugilato. La sua avventura nel mondo dello spettacolo parte quando, accompagnando l’amica Valeria Fabrizi (Bianca Guaccero), ballerina nella compagnia della soubrette Sophie Blondel (Karin Proia), si ritrova per caso sul palco.
Walter, con una serie di barzellette e dimostrando una grande capacità di intrattenitore, conquista subito il pubblico. Per lui si aprono, così, le porte dello spettacolo, fondando con Carlo Campanini (Michele Di Mauro) e Valeria una compagnia teatrale, lavoro a cui si affiancherà presto il cinema. E sarà qui che, grazie al suo fisico prestante ed alla sua simpatia, arriva a conquistare due donne ambitissime.
Walter Chiari-Fino all’ultima risata
Una è Lucia Bosè (Caterina Misasi), l’altra Ava Gardner (Anna Drijver). Con entrambe vive delle storie importanti, che però non dureranno a lungo. Il suo vero amore sarà Alida Chelli (Dajana Roncione), con la quale si sposerà in Australia ed avrà un figlio, Simone (oggi co-conduttore di “Italia’s got talent” e de “La valigia dei sogni”, e qui interpretato da Federico Costantini).
Col successo, però, arrivano i problemi. Walter Chiari ha sempre voluto vivere la sua vita al massimo, sforando anche negli eccessi, fino a restare coinvolto in un caso che sconvolgerà l’Italia che fino ad allora lo amava. Nel maggio del 1970, infatti, di ritorno dall’Australia, Chiari viene arrestato per uso, detenzione e spaccio di cocaina.
L’attore passerà cento giorni in carcere, una volta uscito dal quale, sarà tutto cambiato. I grandi produttori che prima lo corteggiavano ora lo respingono, mentre il processo che deve affrontare lo rende sempre più solo. Ma Chiari riesce a rialzare la testa, iniziando a lavorare in alcune tv private grazie al manager Bruno (Gerry Mastrodomenico): il pubblico, seppur diverso da quello delle grandi occasioni, non si dimentica di lui.
Ma per lui i problemi non sono finiti. Le difficoltà a trovare nuovi lavori, la ricaduta, il rapporto col figlio che vive in America con la madre: per Walter la vita è in salita, ma non molla mai, accettando un ruolo nel film “Romance”, acclamato dalla critica, che segnerà il suo canto del cigno.
“Walter Chiari-Fino all’ultima risata” è un’operazione complicata, dovendo trattare due storie: quella dell’intrattenitore che ha fatto la storia della Rai, e quella di un uomo che per una serie di errori si è fatto sfuggire non solo il successo, ma anche la possibilità di una vita serena. Eppure, a sentire il regista, si tratta di una buona occasione per ricordarlo:
“Fare un film sulla vita di Walter Chiari significa attraversare vari decenni dello spettacolo italiano, dal varietà, al cinema, al musical, alla televisione. E poi la Dolce Vita, le dive, i grandi amori. Insomma la vita avventurosa di Walter doveva essere raccontata. Anche perché è una parabola dell’ uomo di talento e di successo, dell’ uomo che ha tutto e perde tutto. Nei lunghi mesi in cui ho incontrato molte persone che lo hanno conosciuto e che sono state importanti nella sua vita ho sentito sempre un grande affetto nei suoi confronti. E una grande nostalgia.
E’ venuto fuori il ritratto di un uomo generosissimo, anarcoide, fuori dagli schemi, di enorme talento, coltissimo nonostante le umili origini (leggeva “The Lancet” ,un mensile di medicina, in inglese! diceva che se non faceva l’attore avrebbe fatto il medico), un uomo sempre disponibile con tutti, soprattutto con i meno fortunati, con gli ex-pugili un po’ suonati che lo aspettavano fuori dal teatro sapendo che lui non li avrebbe lasciati a mani vuote. E allo stesso tempo però un uomo che ha dovuto combattere contro un demone: il buttarsi via, l’autodistruzione. Walter Chiari ha dato tanto allo spettacolo italiano. Ha divertito generazioni diverse. E’ stato maltrattato e dimenticato troppo in fretta. Con questo film abbiamo cercato di ricordarlo.”