Avvenire a Celentano: la pezza è peggiore del buco
Avvenire, di nuovo chiamato in causa da Celentano nella finale del Festival di Sanremo 2012, risponde al molleggiato
Come tutti saprete, durante la performance di ieri sera, Adriano Celentano è tornato a parlare dei giornali cattolici Avvenire e Famiglia Cristiana, cercando di chiarire la propria posizione e ritrattando parzialmente alcune dichiarazioni fatte nel corso della prima serata del Festival di Sanremo 2012, per le quali aveva ricevuto critiche anche feroci dalla maggior parte della stampa e dei media.
Un discorso, quello della serata di ieri, parso superfluo e fischiato anche in sala. Un tentativo di addolcire la pillola ma, nel contempo, di ribadire una ragione che, evidentemente, il molleggiato è convinto di avere. Tanti giri di parole per sostenere che lui non ha mai detto che i due giornali “vanno chiusi“, ma “andrebbero chiusi” perché non si occupano di Dio e del Paradiso.
Francamente, con tutti gli argomenti seri e importanti che si sarebbero potuti trattare in uno dei programmi più visti della tv italiana, utilizzare un’altra mezz’ora per ribadire quanto già detto nella precedente ora concessa, è quanto di peggiore si potesse fare. Basti pensare che, in un solo minuto, Geppi Cucciari è riuscita a portare all’attenzione della gente comune la vicenda di Rossella Urru, la volontaria rapita in Algeria di cui i media non si sono quasi mai occupati.
L\’Arena di Giletti su Adriano Celentano
Com’era prevedibile, le parole di Celentano hanno reso necessaria una nuova risposta da parte dei due giornali citati. Questa mattina su Avvenire è apparso un breve e pacato editoriale che pone l’accento sulla pochezza delle argomentazioni utilizzate dal cantante per lanciare le sue accuse:
Difficile, quasi, come gridare, sperando di essere creduto, che Avvenire e Famiglia Cristiana sono fatti da giornalisti che non si curano di Dio e distolgono lo sguardo dalla vita e della morte degli uomini e delle donne del nostro tempo (lui dov’era quando Avvenire chiedeva alla Rai di far parlare quelli che lottano la vita e si misurano col dolore e la morte?).
E che si conclude in questo modo:
Ma probabilmente è ancora più difficile pensare di poter sostituire un indicativo condito di imperiosa malizia («Avvenire e Famiglia Cristiana devono chiudere definitivamente») con un condizionale ingeneroso e furbetto («andrebbero chiusi se…»). Non si prendono in giro milioni di persone, non si può pensare di riuscirci, neanche se si canta bene, si ottiene “carta bianca” dalla Rai. Peccato. Davvero peccato. PS Insomma, caro Celentano, la delusione resta e s’aggrava. E come s’è capito ieri sera in diretta tv non è solo nostra.
Fortunatamente le serate del Festival sono terminate, evitandoci così un botta e risposta infinito.