Sta per tornare Le Invasioni Barbariche, lo storico talk show condotto da Daria Bignardi ogni venerdì sera su La7. A lanciarla, da buon dirimpettaio di Vanity Fair (entrambi sono editorialisti radical-chic), il direttore del TgLa7 Enrico Mentana.
Daria, in collegamento, svela il menu della prima puntata, che godrà di un ottimo traino:
“Anche io e Saviano faremo una domanda al Presidente del Consiglio (subito prima ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, ndr). Poi ho Jovanotti, i Soliti Idioti, Folco Terzani persino”.
Su TvBlog seguiremo i momenti salienti.
Daria lascia Jovanotti e Saviano “da soli”
Un’apertura leggendaria per Le Invasioni: la Bignardi, senza manie di protagonismo, fa iniziare il programma a Jovanotti e Saviano, alle prese con una conversazione a due davanti a due bicchieri d’acqua. Realizzano che c’è stato il cambio di governo e parlano di politica in termini un po’ qualunquistici, della serie “ma l’anno scorso l’avresti detto mai?”. Jovanotti, quando vede Monti passare davanti al video, ripensa alla sua professoressa d’inglese. E per Saviano “è bravo, Monti“.
Poi Jovanotti dice di ammirare il coraggio di Saviano e pensa che sta facendo tantissimo per questo Paese. Se la cantano e se la suonano, insomma. Poi, però, il cantante vuole sapere che musica ascolta Saviano. Lui dice di ascoltare hip hop perché gli dà ritmo, anche Eminem.
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Le critiche su Twitter
Le Invasioni Barbariche – venerdì 20 gennaio 2012
L’intervista barbarica a Saviano
La Bignardi chiede allo scrittore se “il discorso di Monti rimbalzerà“, Saviano risponde, invece, che “il mondo ci sta guardando su questa scelta, che per la prima volta il governo italiano ha un respiro internazionale”. Allora Daria lo incalza coi taxisti napoletani. E Saviano sentenzia:
“Col vecchio governo tifavi, ora puoi interloquire senza delegittimare tutto. Senti l’autorevolezza”
Poi Saviano difende le lacrime della Fornero:
“Avevano un significato programmatico”.
Ma, tornando a Berlusconi,
“la partita con quel mondo non è ancora finita, per niente. E’ un’ingenuità crederlo. Anzi, conoscendo il profilo l’attesa per poter tornare, non so se lui ma come movimento e progettualità politica, la vedo molto chiara”.
E poi il qualunquismo all’ennesima potenza, nella difesa di Zuccotti Park e della sua trasferta newyorkese per Occupy Wall Street, dove ha auspicato di vivere una vita normale:
“Ogni volta che c’è una posizione contro un modo di stare da una parte c’è l’aggressione. E allora sei comunista. E allora sei fascista. E allora sei sporco”.
Intanto l’intervista barbarica è diventata un’intervista fotografica. Bonolis, che va su RaiUno in differita, gradirà molto.
L’intervista a Saviano dura praticamente un’ora, non sarà un po’ troppo anche nel rispetto degli altri ospiti? Per il resto tanto di cappello alla rinnovata veste grafica, come sempre all’altezza della storia del programma. Ricordiamo che storico grafico de Le Invasioni è stato lo scomparso Ildebrando Tosi.
22.37 Ancora Saviano. E il contraddittorio della conduttrice è non pervenuto: Daria è scazzatissima stasera.
I Soliti Idioti
22.45 E’ la volta di Biggio e Mandelli. E il momento più basso della Bignardi:
“Lo hanno pensato in molti che ci fosse un’ispirazione. Vi siete chiesti se il comandante De Falco si è ispirato a Ruggero?”
E Mandelli si lancia col Dai cazzo, mentre Biggio dice che la risposta di Schettino in un altro filmato era:
“Un attimo e sono subito da lei”.
Ancora una volta, per fare il punto sulle critiche senza esporsi, la Bignardi cita quelli che genericamente hanno parlato male dei Soliti idioti, come Concita De Gregorio. Sempre a citare gli altri. Un pensiero tuo, Daria, mai?
I due commentano anche come vivono la loro annunciata ospitata al Festival di Morandi:
“Andare a Sanremo per noi vuol dire entrare nel tempio della televisione italiana e poi spaccargli tutto”.
Jovanotti sull’incidente a Trieste
Lorenzo arriva alle 23.35. E Daria lo fa intervenire, per la prima volta in tv, sull’incidente del suo concerto annullato a Trieste, che ha visto il crollo del palco e la morte di un ragazzo:
“E’ ormai una casistica infinitesimale quella degli incidenti che accadono. E’ successo a noi. Era un ragazzo normale com’ero io a 19 anni. Hanno scritto cose molto brutte alcuni media, per esprimere la ferocia che solo i media sanno esprimere. Hanno diffuso notizie non vere, su una disgrazia. Io non c’entro niente e c’entro completamente, perché la faccia sul manifesto è la mia e un ragazzo che stava costruendo un mio sogno è diventato una specie di parente stretto. Sono andato a casa della famiglia, per portare un po’ di… Il tour è una famiglia, un circo che va in giro. Mangiamo insieme. Ora ripartiamo perché devo ripartire. Riparto da Trieste, spero, ma probabilmente c’è un problema di inagibilità. Avrei voluto, invece si chiuderà a Trieste”.