Domenica Cinque, Luca Dondoni è il miglior critico della D’Urso: “La sua colpa? Barbarizzare la tivvù”

E’ appena terminato Domenica Cinque – Dentro la notizia, con l’atteso secondo atto del D’Urso contro tutti. (qui il primo). Per i toni accesi del dibattito, complice un parterre affollato di polemisti per contratto, è sembrato di rivivere i tempi della Buona Domenica di Costanzo, trash nel senso più prevedibile del termine.

Per quanto siano volate anche oggi parole grosse, non mi interessa rendere conto dei rapporti personali tra la conduttrice e il nostro blogger “rivale”, Davide Maggio.

In compenso preferirei concentrarmi sulle parole del giornalista Luca Dondoni, che credo sia riuscito a spiegare, con più lucidità e classe di tutti gli altri, come nasce l’odio del pubblico verso Barbara d’Urso:

Domenica Cinque – D’Urso contro tutti atto II

“Io non ce l’ho con lei personalmente. Il mio appunto è al fatto che si siano barbarizzate molte conduttrici che sono in questo momento in onda e non sono capaci di farlo come lei. Il primo peccato di Barbara è quello: ha creato un modo di fare televisione che molte altre conduttrici in Italia fanno copiandola. E’ nata una metatelevisione che fondamentalmente ha nel peccato originale lei. Il fatto che lei in un momento rida e poi dica ‘raccontami il tuo dramma’ posso immaginare che possa disturbare chi è all’ascolto, è fuori dalla logica del contenitore e non ama queste cose”.

A Emanuela Tittocchia, che invece ha dato della trash alla D’Urso per gli ospiti dei suoi show, direi di rispolverarsi la memoria. Quella che alla Talpa ha rotto in diretta tv con Fabio Testi, continuando il teatrino a Questa Domenica della Perego, è lei, divenuta da allora popolare e onnipresente nei salotti tv. Straordinaria Platinette nel risponderle:

“Quando io ero da Costanzo lei non era neanche a Diecivetrine”.