Ci sono delle cose che devono, o che dovrebbero naturalmente prendere la propria strada per un ordine che non ha bisogno di scrittura ma che è già scritto. Prendiamo il caso di Che tempo che fa , il programma che conduce Fabio Fazio nei fine settimana di Rai3 da alcuni anni. Ormai è diventato, a torto o a ragione, ognuno è ovviamente libero di pensare come crede, uno dei punti fermi del palinsesto televisivo italiano. Per alcuni forse un po’ troppo referente verso una parte del nostro paese, per altri invece cardine del dibattito culturale nella TV di oggi. Che tempo che fa è un talk, nel senso letterale del termine, si parla, si discute di libri, di cinema, di musica e di cultura in genere, in alcuni casi per la verità sotto la spinta della promozione impellente.
Ieri sera per esempio c’era in apertura di trasmissione una conversazione con Massimo Mucchetti, giornalista economico del Corriere della Sera, che è valsa in termini di comprensione della crisi economica che stiamo attraversando più di decine e decine di pagine di giornale, più di quasi tutti i servizi dei telegiornali, che spesso danno tutto per scontato, a partire da quei termini economici che fanno più la gioia di chi li pronuncia che la vera voglia di farsi capire da chi li ascolta. C’era poi un Tiziano Ferro, in promozione, che ha presentato due pezzi del suo nuovo lavoro musicale “L’amore è una cosa semplice” (video dopo il continua) presentato da Fazio come unica ospitata televisiva del cantante laziale, c’era forse una frecciatina al #piùgrandespettacolodopoilweekend?
Quindi un Ettore Scola, uno dei registi cinematografici italiani più grandi di sempre, che si è raccontato fra gli imbarazzi di un’età che avanza e ricordi di un passato molto diverso rispetto ad un presente che contiene però, a suo dire, anche cose belle sul fronte cinematografico. Una confessione di un signore di 80 anni, autore di alcune delle più belle pellicole italiane di sempre, fatta con la calma, con il disinteresse e l’autorevolezza che solo tutti quegli anni sulle spalle ti conferiscono. Ecco tutto questo per dire, che se ci fosse un ordine naturale delle cose che governasse la Rai di adesso, questo programma dovrebbe passare da subito nel week end della rete ammiraglia del servizio pubblico. In termini squisitamente tecnici Rai1 otterrebbe di far riposare il proprio game quotidiano, mentre in termini editoriali porterebbe nella propria squadra un programma autorevole, oltre che stilisticamente ben fatto. Tutto questo ovviamente al netto di fattori politici che qui non ci interessano e che purtroppo in Rai hanno una importanza troppo grande. Chiaro che a Rai3 non sarebbero d’accordo su questa decisione, ma forse questo è un passo che la direzione generale Rai dovrebbe almeno mettere sul tavolo, ma questo è un altro discorso.
Voi sareste d’accordo nel trasloco di Che tempo che fa su Rai1? Votate nel nostro sondaggio dopo il continua.
Tiziano Ferro in “L’amore è una cosa semplice” da Che tempo che fa di ieri sera :