Cerchiamo di fare un po’ d’ordine in questa faccenda che riguarda l’ipotesi di un Giuliano Ferrara in prime time su Raidue nella maniera più corretta ed equa possibile: la realtà è sempre più complessa della sua rappresentazione, e bisogna districarsi per bene per spiegare tutte le sfaccettature di una situazione.
Dopo il rumor riportato dal Fatto quotidiano e dopo le dichiarazioni in merito di Ferrara (che ha sostenuto di aver approfittato del Fatto per rilanciare un suo pettegolezzo caduto nel vuoto), abbiamo cercato di captare qualche voce di corridoio in più, per capire cosa stia accadendo veramente. E la risposta è: un gran pasticcio, che richiede un abbondante uso di condizionali. Anche perché tutti parlano, ma nessuno ammetterebbe mai di aver parlato. Lo chiameremo Er pasticciaccio brutto di via Teulada e viale Mazzini.
In sostanza, secondo quanto apprende TvBlog, da un lato si sarebbe già al lavoro (squadra e studio che verrebbero approntati) e sarebbe stato richiamato Franco Argenziano da RaiSport (era colui che seguiva i programmi di Santoro con Antonio Marano) per occuparsi del programma, dall’altro ci si continua a muovere in bilico fra il gossip e le mezze verità. Perché? Perché il programma non sarebbe stato – solamente – proposto da Ferrara per occupar RaiDue al posto di Santoro, né – solamente – voluto da Lorenza Lei.
Si tratterebbe, invece, di una sorta di exit strategy caldeggiata dalla direzione generale di Lorenza Lei, ed evidentemente cavalcata da Ferrara: il direttore del Foglio, pur di ammettere che il suo Qui Radio Londra sia palesemente e al di là di ogni incontrovertibile dubbio rifiutato dal pubblico, come gli deve ricordare anche Fabrizio Frizzi e come dimostra il buco negli ascolti che procura fra il Tg1 e i Soliti ignoti, darebbe un braccio.
Un’exit strategy per cosa? Ma ovviamente per liberare RaiUno dal flop di Qui Radio Londra. Quindi, RaiDue diventerebbe il volano per l’operazione (facendo passare una bocciatura per una promozione): il programma partirebbe, negli intenti, dalla direzione generale e RaiDue si limiterebbe a trasmetterlo, anche se in realtà si dovrebbe cercare di far credere il contrario (cioè, che volontà di messa in onda venga dal direttore di RaiDue, D’Alessandro).
Esattamente come accadde per il Bontà loro di Costanzo su RaiDue. Con l’aggiunta del fatto che qui ci sarebbe comunque un evidente tentativo di occupazione del secondo canale. Senza toni roboanti e muovendosi sulle uova del condizionale, questo è quel che TvBlog può raccontarvi.
La sensazione è che, se tutti questi condizionali si dovessero trasformare in un indicativo presente, sia in vista un nuovo tonfo clamoroso, come quello di Vittorio Sgarbi su RaiUno. Il che, tutto sommato, potrebbe avere anche conseguenze non negative. E adesso vallo a capire, se l’idea di far Ferrara in prime time su RaiDue sia un favore politico o un modo per liberarsi dell’elefantino senza, apparentemente, scontentar nessuno. Di certo, un flop in quella che fu la collocazione di Santoro sarebbe sufficiente per mettere la parola fine a questa storia.