La tv, la devastazione psicomorale e la pornografia del dolore
Da un post di Luca Sofri, qualche riflessione sulla qualità della tv italiana.
C’è un post di Luca Sofri di qualche giorno fa che vale la pena di riproporre anche qui su TvBlog a chi non dovesse averlo letto, perché a volte i punti di vista di chi non si occupa tutti i giorni di televisione ci aiutano a essere più lucidi e più obiettivi, meno assuefatti, meno inclini a farsi andare bene tutto.
Sofri racconta di essere stato per un pomeriggio nella sala di attesa di un ospedale, in cui faceva bella mostra di sé un televisore sintonizzato, nella fattispecie, sul pomeriggio di Barbara D’Urso a Canale 5. Ecco come descrive la cosa Sofri, che non usa certo mezzi termini.
Ho condiviso con altri parenti di persone malate il supplemento di stress inflittoci dalla sintonizzazione su Canale 5 di un televisore collocato nella sala d’aspetto. C’era uno di quei programmi criminali del pomeriggio, nella fattispecie uno con Barbara d’Urso che bisognerebbe chiamare i carabinieri e fare sequestrare tutto lo studio per devastazione psicomorale dello spettatore (devastazione già palesemente avvenuta nelle teste di conduttori e autori e ospiti) e incitazione alla cretineria.
La devastazione psicomorale pomeridiana non è certo appannaggio della sola D’Urso, sia ben chiaro. Anche il sensitivo che dice di parlare con gli angeli appena passato a Domenica 5 non è male: una roba che ricorda gli imbonitori del vecchio West che nei film spacciavano per miracolosa l’acqua sporca, e poi finivano malissimo, ma che qui viene esaltata come verità, nonostante il dice nel sottopancia. E lo cito solo perché mi è capitato di vederlo: non dubito di poter trovare molti altri esempi in Rai così come in Mediaset. D’altro canto, questo “sensitivo” era stato ospite anche di Caterina Balivo a Festa Italiana. Su RaiUno. E infatti, poco dopo, un terribile servizio di Domenica In, live, direttamente dal pellegrinaggio alla tomba di Marco Simoncelli, segna un punto anche per la Rai. E qui non è che si ritenga che la tv debba avere sempre e comunque un ruolo pedagogico, sia chiaro: non siamo ai tempi di Bernabè e delle prime trasmissioni sperimentali del mono-canale Rai. Sofri, invece pensa che un po’ di pedagogia non guasti. Ma quel che trova d’accordo il sottoscritto e Sofri è che, pedagogia o no, è inaccettabile che la tv
Abbia invece una funzione peggiorativa delle persone, del loro stato d’animo e della loro intelligenza.
Cosa che invece capita di continuo. E non solo il pomeriggio. Come finisce il post di Sofri? Be’, la butta sull’ironia (e sulla politica, con una bella frecciatina al Pd) e sull’impossibilità ad agire, ma potete leggerlo direttamente su Wittgenstein. D’altro canto, anche qui, su TvBlog siamo impossibilitati ad agire: non è che si possa continuamente, quotidianamente ricordare quanto sappia essere oscena e ignorante la televisione. Ogni tanto, però, si deve.
Craig Warwick – Il sensitivo che dice di parlare con gli angeli