La fiction sul delitto di Via Poma in onda il 23 novembre
Proprio il giorno prima dell’inizio del processo d’appello a Ranieri Brusco andrà in onda la fiction sul delitto di Via Poma su Canale 5
Farà discutere, e non si sta facendo nulla perché non faccia discutere. La fiction sul delitto di Via Poma andrà in onda il giorno prima dell’inizio del Processo d’Appello a Raniero Brusco concentrando tutta l’attenzione mediatica su se stessa ed inevitabilmente sul procedimento giudiziario. I legali del fidanzato dell’epoca di Simonetta Cesaroni avevano già fatto sapere quando venne diffusa la notizia dell’inizio delle riprese di essere pronti a bloccare la messa in onda, la decisione di piazzare la fiction in quel dato giorno potrebbe rischiare di alimentare la tensione con una difesa a cui fa tutto tranne che comodo che si parli tanto del delitto di Via Poma.
Roberto Faenza, il regista, aveva assicurato che “nessuno vuole sostituirsi al giudice” e che il loro compito non era “quello di raccontare la verità“, al contrario film sarebbe stato: “un agitatore di dubbi perché in questa storia ci sono tante cose che non tornano. Senza contare che i reperti medici sono proprio discutibili“. Posizione che fa sorridere visto che nella stessa frase si ricorda di non essere deputati a stabilire chi sia colpevole o innocente, ma si conclude entrando nel merito delle questioni che dovrebbero essere riservate ai periti.
Quello che dovrebbe inquietare il telespettatore è il rischio che un successo di questa fiction potrebbe alimentare un filone per pudore ancora poco esplorato, qualcosa (per intenderci) alla “Quarto Grado” con il morboso inseguimento della cronaca per trovare quelle storie da raccontare di sicuro impatto che l’asfittica fantasia degli italici sceneggiatori (almeno quelli che in tv riescono a lavorare) non producono da anni. Il terrore è quello di trovarsi di fronte a tanti personaggi come l’immaginario investigatore Niccolò Montella, interpretato da Silvio Orlando, che in tv risolveranno in rapida successione il Delitto di Garlasco, quello di Cogne, il caso della piccola Yara, della piccola Sara e via così.