X Factor 5 – Più british, più reality, più narrazione. Aspettiamo il talent
Un primo giudizio a caldo sulla nuova edizione di X Factor 5.
E’ presto per dare giudizi su X Factor 5. La puntata con le audizioni è stata gradevole da vedere. Apprezzabile la durata ridotta e umanamente tollerabile (speriamo solo che dalla diretta in avanti non sbrodoli); ben montato e ben confezionato il programma (e l’estetica viene premiata anche dalle immagini in HD, naturalmente), tutto gradevole e godibile.
I 4 giudici, per il momento, funzionano. Cattelan è in ombra, non fa praticamente nulla di significativo a parte un paio di lanci. Ma è sempre stato uno che sa il fatto suo e verosimilmente si giocherà tutte le sue carte in diretta. Dal punto di vista della qualità musicale, al momento, non mi sento in grado di esprimere giudizi sensati: si è visto e si è sentito poco, anche se qualche talento si può individuare, drizzando bene le antenne. Facile puntare, per esempio, sui Free Chords. Anche se i gruppi vocali in Italia funzionano maluccio.
Il meccanismo è quello che conosciamo da tempo (anche se solo una volta sono stati mandati in onda i provini su RaiDue, e in altri contesti. Soprattutto, non c’era il pubblico e non c’erano le basi musicali ad accompagnare): arriva il talent, o aspirante o presunto tale. I giudici fanno qualche domanda, poi si canta. Naturalmente, questo avvicinamento coatto al formato britannico giova al programma che acquisisce un ritmo coinvolgente, ma si porta appresso, secondo il british style, anche momenti melò che si avvicinano al reality: le due sorelle che vengono ricongiunte sul palco con una deriva che spinge decisamente verso C’è posta per te, l’operaio-cassaintegrato-politicante-disperato (momento che ho comunque gradito, per come è stato raccontato nel montaggio) e via discorrendo. C’è il gusto per il racconto, ecco.
Però, l’impressione è che questa svolta si sia mantenuta comunque rispettosa della dimensione italica del tutto. Elio è una garanzia. Morgan anche. Arisa una sorpresa e Simona Ventura sembra davvero intenzionata a dare tutto per questa sua sfida personale. Insomma, più che una recensione, questa, è un’insieme di considerazioni. Che termina così: l’anno scorso, i provini fecero il 14,90% su RaiDue. Su RaiUno c’era Estonia-Italia (8 milioni). Alla fine della quarta edizione ci chiedemmo: ma X Factor 5, ci sarà? C’è. Ma su Sky. E alla luce di quanto si è visto, l’affare l’ha fatto sicuramente Sky. Perché il programma ce l’ha, l’X Factor: bisogna solo tirarglielo fuori.
Per ora, diciamo che Sky ha scaldato bene i motori. Aspettiamo il seguito, e i talenti.