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I Simpson chiudono in primavera? Ultimatum della Fox ai doppiatori sui contratti (ma non è la prima volta)

La 23esima stagione de I Simpson potrebbe essere l’ultima: troppo alti i costi, la Fox chiede al cast di voci di ridursi lo stipendio

pubblicato 5 Ottobre 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 03:05


Non c’è un problema di creatività (e forse sarebbe stato normale pensare a questo, dopo 23 anni di onorata carriera), di fronte alla notizia secondo cui la Fox sarebbe -ma non lo ha ancora fatto, sia chiaro- intenzionata a chiudere “I Simpson” alla fine di questa stagione. Il problema vero, secondo la 20th Century Fox, che produce il cartone, sono i soldi, in particolare quelli che spettano al cast stellare di doppiatori. La casa di produzione, infatti, ha lanciato un ultimatum al cast della serie: o si taglia lo stipendo del 45% o la serie, in primavera, chiude.

Dan Castellaneta, Julie Kavner, Nancy Cartwright, Yeardley Smith, Hank Azaria ed Harry Shearer: dietro a questi nomi, in Italia poco noti, si celano le voci che da più di vent’anni regalano risate a milioni di telespettatori e che hanno contribuito a creare un fenomeno che è riuscito ad andare oltre qualsiasi aspettativa, consentendo alla Fox di diventare uno dei canali più visti in America.

Forti di questa motivazione, i doppiatori sopra elencati hanno iniziato, alla fine degli anni Novanta, a giocare al tira e molla con la produzione, convinti di essere tra gli artefici del successo della serie e di meritare di più di quanto prendessero in quegli anni. Insomma, per la prima volta un cast di doppiatori pretendeva di essere trattato al pari del cast di una serie girata con attori in carne ed ossa.

Gli anni Novanta

Per i primi anni, lo stipendio dei doppiatori de “I Simpson” si aggirò intorno ai 3 mila dollari ad episodio. La cifra salì con l’aumentare del successo in America e non solo, ed alla fine degli anni Novanta era di 25 mila dollari per puntata. Nel 1998, allo scadere del contratto, il cast si impuntò e chiese un netto aumento di stipendio, oltre ad una quota sui profitti delle attività commerciali e di merchandising. La Fox si oppose, ed iniziò i provini per i nuovi doppiatori. La trattativa si concluse con vantaggi per entrambe le parti: gli attori riuscirono ad ottenere 50 mila dollari per la decima stagione, 60 mila per l’undicesima e 70 mila per la successiva, ma la Fox non gli concesse i bonus che avevano richiesto.

Anni 2000: le cifre volano, ma anche le richieste

Nel 2001, il cast guadagnava 100 mila dollari a testa per puntata per due stagioni, mentre nel 2003 la cifra era salita a 125 mila dollari. Finalmente ottennero il bonus di un milione di dollari. Ma nel 2004, al rinnovo del contratto, le cose si fecero ancora più complesse. Gli attori chiedevano 360 mila dollari ad episodio, per un totale di 8 milioni di dollari a stagione, più un extra derivante dai back-end profits. Convinti di valere tanto, avevano anche chiesto ad un analista finanziario di stimare quando “I Simpson” avessero portato alla Fox in termini economici. La cifra fu sbalorditiva: 2,5-3 miliardi di dollari, sufficienti per minacciare uno sciopero se l’aumento non ci sarebbe stato. Di nuovo, si arrivò al compromesso, questa volta di 300 mila dollari ad episodio.

L’ultima trattativa di tre anni fa

L’ultima guerra tra i doppiatori e la Fox risale a tre anni fa, quando il cast chiese 500 mila dollari ad episodio, ottenendone 400 mila. Inoltre, Dan Castellaneta (voce di Homer) divenne consulente produttore, acquisendo più influenza sullo show. C’è da notare che nessuno degli autori si è mai messo dalla parte dei doppiatori, non commentando mai le trattative e lasciando il cast praticamente solo di fronte al colosso Fox.

Ed ora?

“Giunto alla 23esima stagione, I Simpson sono creativamente vivaci come sempre ed amati da milioni di persone nel mondo. Crediamo che questa serie brillante possa continuare, ma non possiamo produrre le future stagioni con questi costi. Speriamo di raggiungere un accordo con il cast. I Simpson potrebbero continuare a divertire con nuovi episodi per gli anni futuri.”

Questo è il comunicato delle scorse ore della Fox, che si dice speranzosa di poter raggiungere l’accordo, l’ennesimo, col cast che, la settimana scorsa, aveva proposto alla casa di produzione una riduzione del 30% dei guadagni, in cambio, però, di una percentuale di proventi da merchandising e dalla syndacation.

“La Fox ha preso la posizione per cui a meno che non ci sia un netto calo nelle spese della serie, questa chiuderà”, ha confermato una fonte al The Daily Beast che ha aggiunto che “Lo show ha guadagnato miliardi di dollari negli anni e continuerà a farlo. Gli attori sono disposti a tagliare il loro stipendio di un terzo, ma questo alla Fox non basta. In pratica sta dicendo ‘Se non vi va bene, chiudiamo la serie’, e loro continuerebbero a fare soldi”.

L’universo di prodotti, dai dvd ai gadget, che riguardano “I Simpson”, non si chiuderebbe con lo show in tv, e questo va a tutto vantaggio della Fox, che si è tenuta stretta i proventi di questo tipo e che non vuole rischiare con dei doppiatori nuovi. Al cast, ora, non rimane che decidere: o accettare l’accordo o considerarsi responsabile della chiusura de “I Simpson”.

[Via TvGuide]
[Le informazioni sulle cifre guadagnate dal cast sono state trovate in “The Simpsons”, di John Ortved, Isbn Edizioni]

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