MasterChef, seconda puntata del 28 settembre 2011
MasterChef, resoconto e immagini della seconda puntata. Ecco tutti i concorrenti
MasterChef seconda puntata del 28 settembre 2011
Pronti a seguire con voi la seconda puntata di MasterChef Italia, la prima che vedrà finalmente i 18 concorrenti – che scopriremo solo nel corso della serata – scontrarsi tra loro, e i giudici alle prese con i primi giudizi veri. Il meccanismo del programma l’abbiamo spiegato a suo tempo: i talenti saranno sottoposti a varie prove tutte diverse, alcune delle quali originali, che ne metteranno in luce pregi e difetti e ne decreteranno via via l’eliminazione.
Dei tre giudici, invece, abbiamo parlato proprio quest’oggi: Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich. Gusti apparentemente dissimili e personalità molto diverse, ma ugualmente interessanti da seguire e da vedere all’opera.
Ricordiamo che è anche in corso la votazione per decidere quale giudice vi ha maggiormente impressionato nella prima puntata.
Bel riassunto dei provini e poi, in una meravigliosa atmosfera “cupa”, inizia la nuova fase di selezione.
Prima prova
La prima prova è veramente forte: tagliare le cipolle. Potrebbe sembrare una cavolata, ma i giudici vogliono la perfezione, sia nel taglio a cubetti, che in quello alla Giuliana (da notare che non dicono Julienne come in tutti gli altri programmi di cucina). La prova infatti mostra subito delle notevoli difficoltà, tra chi si taglia e chi viene eliminato brutalmente dopo le prime “coltellate”.
Ore a tagliare cipolle. Chili su chili di cipolle tagliate. Fantastico. I giudici, severissimi, non lasciano passare nemmeno il minimo taglio sbagliato: “Sei fuori!”.
Molti vengono eliminati, altri esultano per aver superato la prova. Ma non c’è tempo da perdere e si parte con la seconda.
Seconda prova
Tonnellate di uova attendono i concorrenti per la seconda prova. Avranno 20 minuti per creare un piatto, ma non un piatto qualsiasi: IL piatto migliore della vita, ovviamente a base di uova. E’ una corsa contro il tempo, tra la scelta degli ingredienti e la cottura.
Nella cucina c’è il caos, qualcuno è nel pallone, ma il tempo finisce ed è ora di presentare le proprie creazioni.
Quattro alla volta, gli aspiranti concorrenti presentano ai giudici i propri piatti a base d’uovo. I giudici, anche qui, non usano i guanti bianchi, promuovendo e bocciando senza tanti complimenti. Alla fine ne rimane un solo gruppetto: i 18 concorrenti di MasterChef Italia.
I 18 concorrenti all’opera – La Mistery Box
Seconda puntata: inizia la sfida vera e propria. I concorrenti entrano nella vera cucina di MasterChef e trovano subito la prima “sorpresa”: la Mistery Box, che nasconde gli ingredienti che dovranno adoperare per preparare un piatto delizioso.
Momento molto divertente: mentre i concorrenti cucinano, i giudici ipotizzano quali piatti potrebbero creare i concorrenti. Cracco e Bastianich punzecchiano Barbieri sulla besciamella, la vera passione dello chef (come visto nei provini).
Il grande Vidoz, in rigoroso dialetto, dopo essere stato bacchettato dai giudici per aver bevuto la birra: “Vorrei sapere quale cuoco mentre cucina non si beve una birretta!”
Vengono scelti tre piatti che secondo i giudici possono essere i migliori e, una volta assaggiati, è Danny a vincere la prova della Mistery Box.
Invention test
Danny ha la possibilità di scegliere l’ingrediente per la prova dell’Invention test e andare in dispensa prima degli altri per procurarsi tutto ciò di cui ha bisogno per il suo piatto. La scelta del ragazzo cade sulle mandorle.
La prova ha mandato nel panico parecchi concorrenti e anche le operazioni più semplici, diventano difficilissime.
Nel giudicare questa prova, i giudici sono davvero severissimi e i piatti che li convincono si contano sulle dita di una mano. Da alcuni talenti sembrano essere rimasti particolarmente delusi.
Ilenia vince la prova dell’Invention Test e avrà la possibilità di fare una lezione di cucina privatamente con Bruno Barbieri. Il simpatico olandese Fred, invece, è il peggiore della prova e viene eliminato da MasterChef. Peccato.