Metti 4 squinzie On the Road e il trash è fatto
Che quattro squinzie siano finite sulla strada lo dice il titolo e non io. Che le loro avventure in giro per il mondo giochino su una serie di equivoci sulla loro condizione professionale è colpa (o merito) degli autori e non del sottoscritto. Fatto sta che On The Road sia una roba veramente squallida, giocata
Che quattro squinzie siano finite sulla strada lo dice il titolo e non io. Che le loro avventure in giro per il mondo giochino su una serie di equivoci sulla loro condizione professionale è colpa (o merito) degli autori e non del sottoscritto. Fatto sta che On The Road sia una roba veramente squallida, giocata sull’interazione tra un Ringo non più di primo pelo ma perennemente ossessionato dalla giovinezza e quattro sue protette a spasso oltreoceano. Ho resistito solo mezz’ora, rimanendo perplesso innanzitutto per la collocazione.
Perchè trasmettere un reality in prima tv, seppur registrato, a mezzanotte passata e dopo le repliche di Frankenstein? Forse per attirare il pubblico della notte e giocare sui doppi sensi alimentati da quattro showgirl tanto avvenenti quanto accaldate?
I più maliziosi saranno rimasti sicuramente delusi: nulla di più di quanto già fatto abbondantemente vedere sui giornali. E, dunque, del programma che ne rimane? La bontà del progetto originario, inaugurato in versione ruspante con Pasquale e Vittoria del Gf e snaturato l’anno scorso con Mascia e la Fabiani, prevedeva una sorta di diario delle vacanze in versione vip, grazie a cui raccontare le meraviglie delle località più gettonate con un pizzico di spirito avventuriero.
Poi, a prevalere sull’ispirazione itinerante e il modello letterario di Kerouac, è stato lo spirito trasgressivo della movida delle celebrities. E’ così che una provocante Sara Tommasi spadroneggia sulla spiaggia col suo perfect english, battibeccando un po’ per copione un po’ sul serio con la morigerata Pierelli (visti i presupposti, sull’Isola ci farà solo sbadigliare) che si sfoga a sua volta su Vanity Fair:
“La produzione sapeva benissimo che non parlo inglese. Il problema di Sara è che ha sgomitato tutto il tempo. Quanto ai miei colleghi maschi dell’Isola, non so chi siano. Con chi mi piacerebbe naufragare? Con mio fratello, perchè è pescatore. Di sicuro non con la Tommasi”
A completare il quadretto, smorzando la barbosità di Alessandra, due pazze scatenate come Carolina Marconi e Ludmilla Radchenko, che non fanno che lamentarsi istericamente delle fatiche lavorative loro imposte (e il tutto per la preparazione di un misero piatto di spaghetti).
Gag ridicole si sprecano, il finto divertentismo è dietro l’angolo…
E, soprattutto, vedere Diego Conte sbucare da un aeroporto è come riesumare un passato da tronista che tutti vorremmo dimenticare. Che senso ha tutto questo? E, soprattutto, a quando le risse farlocche?