Unan1mous & Co, il reality si fa psicologico
La macchina del reality sta per toccare cime mai esplorate prima, addentrandosi con più consapevolezza autorale nei meandri della psiche umana. La prossima stagione sarà la vera consacrazione del reality psicologico, in parte riportato alle originarie vedute sociologiche in parte scrostato da una certa spettacolarizzazione del vissuto con esiti macchiettistici. Perchè si dà il caso
La macchina del reality sta per toccare cime mai esplorate prima, addentrandosi con più consapevolezza autorale nei meandri della psiche umana.
La prossima stagione sarà la vera consacrazione del reality psicologico, in parte riportato alle originarie vedute sociologiche in parte scrostato da una certa spettacolarizzazione del vissuto con esiti macchiettistici. Perchè si dà il caso che format come Unan1mous e Beauty and the Geek, seppur con intenti e modalità diverse, siano riconducibili tutti ad un’unica matrice: quella della docu soap, il laboratorio mimetico delle relazioni interpersonali.
Niente più nomination tradizionali fondate su simpatie e antipatie, al bando prove demenziali e azzeramento degli stimoli della vita reale, come anche l’invadente televoto più o meno arbitrario, a cui subentra una forma di interattività più ragionata con il pubblico. Ma andiamo con ordine. A presentare Unan1mous sarà Maria De Filippi, regina della psicanalisi catodica oltre che dei sentimenti formato famiglia (visto che la sua carriera è iniziata con Amici, il precursore di tutti i talk show socio-generazionali).
Dalle prime indiscrezioni sul casting, si apprende che la produzione è alla ricerca di gente colta, che sappia essere brillante ed emergere anche per un discreto quoziente intellettivo (nell’edizione americana c’erano tra gli altri una insegnante, uno scrittore e persino un ministro). Nel bunker scelto come location saranno rinchiusi nove concorrenti, chiamati a parlare di politica, attualità, letteratura per ottenere la stima dei loro compagni di avventura.
L’idea si preannuncia accattivante, soprattutto se punteranno sulla carta vincente quanto rischiosa dei dialoghi senza filtro, visto che gli ultimi reality andati in onda hanno peccato molto della componente conversazionale.
Il giorno della messa in onda è il venerdì a partire da settembre-ottobre ma, poichè la durata della trasmissione è lasciata alla mercè delle trattative del gruppo per decretare il migliore, potrà far slittare perfino la partenza di Paperissima. Un elemento in più per rimanere con il fiato sospeso.
Quanto a Beauty and The Geek, lo scenario è sicuramente meno claustrofobico e più vivace.
Protagoniste della versione italiana, La bella e il cervellone, saranno coppie sui generis, composte da un secchione preparatissimo sui libri ma imbranatissimo nella vita e una bellona da schianto bisognosa di un ripasso culturale. Anche qui l’ideatore del format, il celebre attore Ashton Kutcher, ha pensato di “giocare” sull’alchimia caratteriale e sulla divergenza di interessi e opinioni a livello psicanalitico.
A vedere la versione estera su Fox Life, c’è da ben sperare sul lato frizzante, ma al tempo stesso interessante, di questo nuovo esperimento antropologico, così commentato su Repubblica da Dipollina.
“Un reality americano che rientra nella categoria di quelli tollerati – niente diretta, tutto ricostruito dopo, perfino qui e là qualche ideuzza di racconto. Lo spunto è bambinesco come pochi altri, quindi adattissimo al genere… Quasi uno stadio preo-puberale del reality, oppure la sua evoluzione in innocuo genere televisivo che non deve necessariamente sconvolgere le coscienze o il buon gusto, per di più annunciandolo prima. A noi tocca invece stare ancora in mezzo al guado, con il genere atteso a una nuova stagione di mirabolanti serate televisive e spinto da più parti come luogo centrale della sempre più avvizzita tv generalista”.
Insomma, la volontà dei nostri organizzatori di palinsesti di personalizzare troppo i format di importazione, per poi finire di snaturarli, è innegabile.
Il programma in questione è sicuramente meno impegnativo di Unanimous, ma la commistione di frivolo e cervellotico, possibilmente senza scandali o pressioni esterne, potrebbe rivelarsi brillante anche per le scarse pretese della tv in chiaro.
L’unico elemento debole in partenza è sicuramente la conduzione data sulla fiducia a Federica Panicucci (visto il flop di Comedy Club e il suo discutibile curriculum, Alessia Marcuzzi sarebbe stata sicuramente l’ideale per un target giovanile).