Pupetta, il coraggio e la passione – terza puntata del 17 giugno: riassunto, audio e foto

Pupetta, il coraggio e la passione – terza puntata: Michele (Massimiliano Morra) arriva in chiesa, grazie a un frate che lo accompagna con la sua auto. Lo sposo è in ritardo, il matrimonio alla fine si celebra, ma a fine cerimonia il ragazzo viene arrestato con l’accusa di aver ucciso don Gaetano (Luigi de Filippo). Immancabile la sceneggiata della sposa che corre dietro all’auto della polizia.

In commissariato Imparato (Stefano Dionisi) indica all’arrestato le prove che lo inchiodano, ma soprattutto arriva la testimone che lo inchioda: Fatima (Eva Grimaldi). A quel punto per Michele non c’è più niente da fare e prima di essere portato in prigione si prende anche un po’ di mazzate dai poliziotti.

Pupetta (Manuela Arcuri) è certa dell’innocenza del marito, mentre suo padre no. A quel punto i due litigano e la ragazza rifiuta i soldi per l’avvocato, tornandosene a casa da Elvira (Barbara De Rossi). In qualche modo riuscirà a salvare suo marito dalla galera.

Le due donne trovano un solo avvocato disposto a difendere Michele dietro pagamento tramite cambiali, ma ben presto il difensore si rivela per quello che è: è stato pagato da chi vuole incastrare Michele per restare inerte e farlo condannare. Nel mentre Pupetta si scopre incinta.

Intanto Fatima inizia ad avere i primi sensi di colpa e si presenta da Elvira, dicendo di essere stata costretta ad accusare il fratello, ma non rivelandole il nome dei mandanti. Lascia però dei soldi per aiutare Pupetta e il bambino che deve nascere. Andando via da casa di Elvira, Fatima viene fermata dal commissario Imparato, che sta per ucciderla. L’arrivo di Pupetta è provvidenziale: la ragazza salva l’ex cantante, non riuscendo però a riconoscere l’uomo. Fatima, prima di andare via, promette di ricambiare il favore.

La donna si nasconde in una pensione, per non farsi trovare da chi vuole ucciderla, e prima di suicidarsi, gettandosi da una finestra, spedisce una lettera per scagionare Michele.

Pupetta e suo fratello, non sapendo ancora della lettera, girano tutti i conventi in cerca del frate che può confermare l’alibi di Michele, e lo trovano. Il religioso è pronto a testimoniare, mentre Pupetta accetta l’aiuto di suo padre che le ha pagato un principe del foro. Tutto sembra andare per il meglio, Michele potrebbe anche essere scagionato, se non fosse che don Vitiello (Tony Musante) fa uccidere il frate prima della sua testimonianza. A complicare ulteriorermente le cose arriva il testamento di don Gaetano, che nomina erede universale Michele. Questo per l’accusa è il movente del delitto.

Il commissario Imparato intanto ha messo gli occhi sul fratello disabile di Michele, e cerca in ogni modo di irriterirlo.

A complicare le cose ci si mette anche la Confraternita, che vuole i Mercati Generali di don Gaetano, ora in mano a Michele e Pupetta. Quest’ultima si presenta a una loro riunione dicendo di non volersi far intimidire da nessuno e di non volere stare al suo posto solo perché donna.

Dopo questa prova di coraggio la ragazza riesce persino a corrompere una guardia del carcere per passare un’ora di passione con suo marito, nei sotterranei della galera. Romanticissimo, eh!

La mattina seguente Pupetta va a pregare la Madonna di Pompei e come per miracolo ecco arrivare la notizia che Michele è stato scagionato grazie alla lettera di Fatima, in cui la donna non fa però i nomi dei mandanti dell’omicidio del marito. La Confraternita capisce però che si tratta di don Luigi e il commissario Imparato fa di tutto per far ricadere la colpa solo sull’uomo, per liberarsene, visto che don Vitiello è l’unico a conoscenza del suo lurido segreto.

Michele viene scarcerato e può tornare a casa con sua moglie: i due si lasciano prendere dalla passione, ma si ritrovano dentro casa le loro famiglie al gran completo con una festa a sorpresa per festeggiare il loro matrimonio: gran bella figuraccia.

Tutto potrebbe andare bene, se non fosse che Imparato lascia credere a don Luigi che Michele porta sempre con sè un’altra lettera di Fatima in cui verrebbe fatto proprio il nome di don Vitiello come assassino del marito. Il boss decide quindi di prendere in mano la situazione e tende una trappola al ragazzo, sparandogli contro più colpi di pistola.

Pupetta, che nel frattempo ha capito cosa sta per succedere, arriva sul luogo del delitto, e il marito muore tra le sue braccia accusando don Vitiello.

Pupetta, il coraggio e la passione foto terza puntata