Speciale Tg4 La guerra dei vent’anni – Lo scontro finale: “La propaganda oscura i fatti”
Dopo il flop di Ruby l’ultimo atto su Canale5, la difesa d’ufficio di Berlusconi su Rete4
E’ durato solo un’ora e mezza lo Speciale Tg4 La guerra dei vent’anni – Lo scontro finale, facendo finire la prima serata di Rete4 in largo anticipo. A quanto pare gli argomenti si sono esauriti anche per il giornalismo amico Mediaset, che a un passo dalla sentenza ha condotto un bilancio del caso senza contributi particolarmente nuovi.
Quel che mi ha personalmente colpito sono le parole di Angelo Machiavello, giornalista Mediaset che si è preso l’onere (o il piacere) della conduzione cerimoniosa. Per tutto il tempo ha accusato velatamente “gli altri” di partigianeria, invitando il pubblico Mediaset a farsi una propria idea imparziale sulla vicenda. Peccato che, intanto, rvm e interviste facessero pendere la bilancia tutta a favore del padrone, con una faccia tosta nel negare l’evidenza che ha procurato serio imbarazzo. Eccole per voi, alcune delle dichiarazioni più sconvolgenti di Machiavello:
“Questo racconto abbiamo cercato di illustrarlo nel modo più semplice possibile. Ma questo processo come tutti quelli che riguardano Berlusconi scatena polemiche e partigianeria e il fumo della propaganda finisce spesso per oscurare i fatti. E’ un processo che si basa su sospetti, che sono diversi dagli indizi, sono supposizioni che vanno dimostrate. Diciamo questo perché secondo molti commentatori, se l’imputato non fosse Silvio Berlusconi, non si sarebbe mai arrivato a un processo”.
Poi ha chiarito la morale di questo secondo atto dello speciale Mediaset, guarda caso la stessa delle recriminazioni minatorie di ieri proferite da Berlusconi:
“Non c’è dubbio che la guerra dei vent’anni tra politica e magistratura rischia di distruggere quel cammino di pacificazione naturale che tanto faticosamente le forze politiche stanno portando avanti e di cui tanto ha bisogno il nostro Paese. Un percorso che difficilmente potrebbe continuare se il rappresentante dei moderati venisse espulso da un arbitro estraneo con la toga e non dai cittadini con la scheda elettorale. Per ora ci fermiamo qui, speriamo di essere riusciti a fare chiarezza e di essere riusciti a fornirvi tutti gli elementi che vi aiuteranno a farvi un proprio giudizio”.
Speravamo che La guerra dei vent’anni – Ruby ultimo atto fosse, appunto, un atto unico. Non fosse altro per il clamoroso flop di ascolti riportato domenica 12 maggio su Canale5: 1.425.000 (5,88%). Poiché Mediaset non può proprio rinunciare al servizio berlusconiano, che è un po’ la risposta al servizio pubblico Rai, il prosieguo de La guerra dei vent’anni è stato retrocesso su Rete4.
La nuova puntata andrà in onda sotto forma di Speciale Tg4, giovedì dalle 21.10 (al posto del film inizialmente previsto, Febbre da cavallo – La mandrakata), e si chiamerà Lo scontro finale. Ecco come la annuncia il promo:
“Cinque anni di carcere per una telefonata alla Questura di Milano… I funzionari giurano di non aver subito pressioni da Silvio Berlusconi, e di aver rispettato le procedura, ma per la Procura l’accusa è di concussione… Un anno di carcere per un rapporto intimo… Un rapporto intimo che per i protagonisti non c’è mai stato, ma per la procura l’accusa è prostituzione minorile… Con queste prove i giudici condanneranno Silvio Berlusconi?”.
Il tutto inframezzato da estratti tratti dalle udienze e dalle dichiarazioni “scagionatrici” di Ruby, perché la verità dell’informazione Mediaset sta tutto fuorché nel mezzo. Nonostante l’area si avvii a valzer di poltrone e a un riassetto gestionale, il giornalismo del Biscione avrà sempre un minimo comune denominatore: il guanto di velluto.
Quel che più sconvolge è che Mediaset trasmetterà nella stessa sera l’ultima puntata di Pupetta e lo Scontro finale di Ruby. Non è mai successo che siano andati contro due programmi di intrattenimento nella stessa sera, questa è concorrenza interna sleale.