Gli Anni ’80, Nat Geo racconta il decennio che ha inventato il futuro
I martedì di giugno alla riscoperta di momenti chiave – e delle contraddizioni – del decennio che ci ha ‘creati’.
Otto puntate per riscoprire il valore degli anni ’80, quattro settimane per ripercorrere il decennio in cui è iniziato il futuro: parte stasera alle 20.55 su National Geographic Channel (Sky, 403) Gli Anni ’80, ciclo condotto da Matteo Bordone che ci porta, sul filo dei ricordi, alla scoperta di quei dieci anni che hanno segnato la politica, il costume e la tecnologia del mondo occidentale.
Esageriamo? Forse un po’. La nostalgia è uno specchio deformante, ma è anche vero che il ‘recupero’ degli anni ’80 è iniziato non appena sono finiti. Era il 1989 e Raf si domandava già “Cosa resterà degli anni ’80” e fin dal 1991 si guardava con rammarico a quanto era scappato via con il vecchio decennio. Non può essere solo nostalgia, evidentemente.
A trovare una spiegazione a questo ‘eterno’ revival post Ottanta ci hanno ‘pensato’ gli autori di The 80’s – The Decade that made us – programma di Nat Geo in onda in contemporanea, o quasi, in mezzo mondo (in Canada ha debuttato ieri sera, in Francia è partita venerdì 28, in Portogallo a metà maggio, negli USA a metà aprile con la voce narrante di Jude Law) e ‘personalizzato’ per l’Italia con la presenza – e il supporto – di Matteo Bordone.
Al di là della declinazione nazionale, l’elemento di fondo resta uguale per tutti: in quegli anni si si trovano i prodromi della vita di oggi condensati nei grandi cambiamenti politici, sociali, estetici, lavorativi, tecnologici di allora. I primi cellulari, il walkman, i PC, ma anche la visione frenetica del lavoro, lo stress, il culto del fisico, il divertimento di massa, la tv privata: tutti quello che per noi ora è familiare e domestico in fondo è nato proprio allora, anche la fine della contrapposizione tra Superpotenze nucleari e la divisione tra Est e Ovest, almeno della Germania.
Quel decennio ci ha creato e Nat Geo lo ripercorre con le testimonianze di chi ha contribuito a renderli indimenticabili, per la Storia e per i momenti privati di ciascuno di noi: dal ricordo degli uomini politici al racconto del ragazzino che svelò il trucco del Cubo Magico, dal David Hasselhoff ancora a bordo di Kitt in Supercar alla buonanima di Larry Hagman, diventato l’archetipo del cattivo ‘seriale’ con J.R.
Si parte stasera, martedì 4 giugno, con L’attentato a Reagan (20.55) – avvenuto nel 1981 dopo appena 70 giorni dall’inizio del suo mandato, e con una puntata dedicata al Consumismo sfrenato (21.55), che trasformò drasticamente lo stile di vita negli USA e in Europa.
Martedì 11 spazio a L’inizio di un’era (20.55) quella dei pc, dei walkman e dei videoclip musicali (tutti elementi che hanno rivoluzionato il modo di consumare e progressivamente di produrre musica), e a Gli dei del calcio (21.55), che diventano talmente popolari da credersi davvero onnipotenti. Dal genio di Maradona alla spregiudicatezza di Platinì, passando per il Liverpool, che con la Juve fu protagonista della più drammatica delle finali della storia del calcio, quella della Coppa dei Campioni del 29 maggio 1985 allo Stadio Heysel di Bruxelles.
Terzo appuntamento martedì 18 con Turbofinanza e cocaina (20.55), incarnato dal film Wall Street (di cui non a caso c’è stato un recente sequel) e con Icone Sportive (21.55), da Mike Tyson ad Ayrton Senna, giusto per citarne un paio.
Si chiude martedì 25 giugno con La rielezione di Reagan (20.55) e con I disastri di un decennio (21.55) e non solo metaforici, dall’esplosione al decollo dello Shuttle Challenger nel 1986 al disastro di Chernobyl.
Noi vi lasciamo al promo e vi diamo appuntamento a questa sera per il primo doppio appuntamento con Gli Anni ’80 a partire dalle 20.55.