Ritorno al presente, ritorno alla realtà
Non so voi, ma per quanto mi riguarda dire che mi dispiaccia di questa chiusura anticipata – una seconda volta rispetto al primo anticipo, giusto per dare l’idea della misura del fallimento totale – sarebbe una menzogna bella e buona. Ritorno al presente era un’operazione ridicola. Conduttore sbagliato, cast da rottamare, costi spropositati per le
Non so voi, ma per quanto mi riguarda dire che mi dispiaccia di questa chiusura anticipata – una seconda volta rispetto al primo anticipo, giusto per dare l’idea della misura del fallimento totale – sarebbe una menzogna bella e buona.
Ritorno al presente era un’operazione ridicola.
Conduttore sbagliato, cast da rottamare, costi spropositati per le ambientazioni (ogni settimana diverse), formula complicata e poco accattivante, meccanismo game da abc della televisione, privo di ogni appeal.
Sarà banale dirlo, ma nel meccanismo del reality paga la semplicità del Grande Fratello e dell’Isola dei Famosi – se proprio devo fare una scelta, preferisco quest’ultima, la trovo più divertente – e anche se questo fallimento annunciato non ci risparmierà dai futuri, improbabili cloni dei capostipiti del genere, ci si augura che la cosa sia perlomeno un campanello d’allarme per i signori direttori di rete, produttori, autori.