Francesco Mandelli a TvBlog dal successo di Squadra Antimafia 3 ai Soliti Idioti in tour e presto in un film prodotto da Pietro Valsecchi
Francesco Mandelli intervistato sul successo di Squadra Antimafia – Palermo Oggi 3 e il tour de I Soliti Idioti in coppia con Fabrizio Biggio
La fiction Squadra Antimafia 3 inanella record su record. La serie prodotta da Taodue che ieri ha toccato 5.991.000 telespettatori per una share del 22,65%, si concluderà venerdì 10 giugno su Canale 5. Dopo aver intervistato le due protagoniste Giulia Michelini e Simona Cavallari, poi Marco Bocci, Giuseppe Zeno e Gianmarco Tognazzi, questa volta abbiamo rivolto alcune domande a Francesco Mandelli che interpreta il poliziotto Luca Serino. Francesco, oltre ad averci rivelato chi è stato a volerlo nella seconda stagione della fiction, in questi giorni è impegnato con il tour de “I Soliti Idioti“, sketch comedy di Mtv della quale a breve inizierà a girare un film. E su Squadra Antimafia 4…
Partiamo dall’attualità, il clamoroso successo di Squadra Antimafia, di cui fai parte dalla seconda stagione. Ti aspettavi questi risultati?
“Sicuramente per quanto riguarda la serie non dico che me li aspettavo, ma per il lavoro, per il cast, un regista bravissimo come Beniamino Catena e la produzione di Taodue, c’erano tutte le caratteristiche per fare bene. Poi in tv non si sa mai, specie in questo periodo, però devo dire che dopo la prima e seconda stagione c’è stato uno zoccolo duro che si è affezionato a questo prodotto e aggiungerei che questa terza è andata anche meglio del previsto”.
Un risultato sicuramente importante per te che non hai partecipato a molte fiction.
“Sì, io sono praticamente un neofita sia di serie televisive sia di prodotti di questo tipo, non di commedia. Ero abituato a fare prodotti al cinema di commedia e anche in tv ho partecipato ad un programma con Paola Cortellesi sempre su questo genere. Mi sono messo alla prova in un ruolo drammatico e non era così scontato che andasse così bene”.
Sei nella Squadra Antimafia sin dalla seconda stagione. Chi devi ringraziare per essere entrato in questo team vincente?
“Un giorno mi ha chiamato Pietro Valsecchi, che mi aveva visto in “Generazione Mille Euro“, dicendomi che avrebbe voluto incontrarmi e lavorare con me. Sono andato a Roma, ho fatto un provino su un paio di scene e così è iniziata la mia avventura. Devo dire che Valsecchi è incredibile, difficilmente sbaglia e lui ha avuto il coraggio di prendere uno come me che non aveva mai fatto nulla e inserirlo in una serie”.
Ti aveva chiamato per Squadra Antimafia?
“In realtà mi aveva ventilato diverse ipotesi per altre serie che produce Taodue. Poi, mi hanno proposto un personaggio come quello di Luca Serino che in un certo senso rispondeva più alle mie caratteristiche. Serino è un poliziotto che arrivava da Milano, abituato più al lavoro d’ufficio che all’azione e nella seconda stagione anche un po’ ironico. Quest’anno, e i complimenti sono dovuti a Sandrone Dazieri e tutto il team di scrittura, gli hanno dato uno spessore maggiore. E’ stato bello lavorare in questa produzione e ho imparato moltissimo”.
Sicuramente per un neofita come hai detto tu, poter lavorare insieme ad attori bravi e preparati come Simona Cavallari o Claudio Gioè è stato fondamentale.
“Questo è un lavoro nel quale si impara anche solo guardando quello che fanno gli altri. Veder lavorare lo scorso anno Claudio Gioè o Giulia Michelini che è una grandissima attrice, o un attore di teatro come Paolo Pierobon che ha un talento e una tecnica impressionante, è stato come affrontare un master. Spesso durante le riprese andavo sul set anche solo per vedere quando giravano le loro scene per imparare. Per me è stata senz’altro una bella occasione”.
Come è stato il rapporto con gli altri attori, specie i nuovi ingressi di quest’anno?
“Fantastico! Marco Bocci non lo conoscevo, l’avevo visto ovviamente in ‘Romanzo Criminale’, e siamo diventati subito molto amici. Abbiamo girato la serie da giugno a febbraio, abbiamo lavorato sul set e l’ultimo dell’anno lo abbiamo passato in compagnia con altri amici. Poi con Giordano De Plano che fa Sandro Pietrangeli, già dall’anno scorso c’è stato un affiatamento incredibile. Anche Giuseppe Zeno è una persona molto simpatica, un attore bravissimo e lo stesso Gigio Morra, magari più anziano non tanto come età quanto come esperienza, stava sempre con noi. Siamo stati un gruppo molto affiatato e credo che questo si sia anche visto all’esterno”.
Ti vedremo anche nella quarta stagione di Squadra Antimafia?
“Ti anticipo che per fortuna ho un altro progetto importante con Pietro Valsecchi, il film di “Soliti Idioti” che stiamo scrivendo e che si girerà a breve. Mi piacerebbe far parte di entrambi i progetti, se si accavalleranno i due prodotti dovrò rinunciare a Squadra Antimafia ma spero di poter incastrare i due impegni perchè tengo molto a continuare questa avventura”.
A proposito di Soliti Idioti, siete arrivati alla terza edizione e ha un grande riscontro di pubblico. Come è nata?
“Lavoro con Fabrizio Biggio e Martino Ferro da parecchi anni. Da 10 anni facciamo per Mtv e altri canali prodotti comedy sopra le righe e fuori dagli schemi. Ad un certo grazie alla produzione di Neonetwork, abbiamo deciso di creare un numero zero di uno sketch show che avesse come obiettivo i tic, gli stereotipi, i vizi e le virtù degli italiani. Abbiamo presentato una serie di personaggi, anche gioiosi, senza fare una satira denigratoria, siamo andati per strada e abbiamo cercato di ritrarre la realtà come avveniva ai tempi del neorealismo. Era un esperimento, poi alla terza stagione ci siamo accorti che Soliti Idioti era diventato un piccolo cult con un pubblico che spaziava dai bambini ai businessman di 40 anni. Oggi ha varcato i confini della sola Mtv e ora con il film credo diventerà un marchio ancora più popolare”.
Quest’anno avete fatto una cosa in più. Papà Ruggero e Gianluca hanno condotto i TRL Awards. Una cosa forse capitata per la prima volta in Italia.
“In Italia sì, all’estero invece un personaggio come Borat nato su Channel 4 in Inghilterra, ha condotto i Video Music Awards in America. Gli americani amano prendersi meno sul serio, nel nostro Paese si ha paura di questo ed è per questo che da noi non ci sono veri e propri premi perchè ogni cerimonia diventa quasi pomposa e il pubblico in un certo senso si annoia. Mtv ha avuto il coraggio di proporre questi due personaggi fuori dai binari della fiction e il risultato è stato grandioso. Abbiamo avuto un riscontro molto positivo dal pubblico perchè abbiamo compreso l’affetto delle persone che conoscevano perfettamente i nostri tormentoni, pur avendo gusti musicali molto diversi”.
Ieri è partito il tour dei Soliti Idioti. Ora la sit arriva anche in teatro.
“E’ uno spettacolo diverso dalla sitcom. E’ nato nella terza edizione quando abbiamo inserito molte più canzoni che avevamo deciso di portare in giro come fossimo una band. Man mano il progetto si è ampliato dal punto di vista dei costumi, delle musiche, degli sketch, il trucco ed è nato questo tour le cui date sono andate sold out in sole due settimane. Siamo molto contenti di questo, ci sono i tormentoni del padre con il figlio ma poi le gag sono appositamente scritte per questo spettacolo. Abbiamo iniziato ieri a Milano; stasera saremo a Bologna, domani giovedì a Roma al Circolo degli Artisti e infine venerdì concluderemo ad Ancona in piazza di fronte alla statua del Papa. Un modo irriverente ma con rispetto di unire il sacro con il profano”.
Cosa resta oggi del Nongiovane degli inizi di Mtv?
“Tutto! Quando ho iniziato a fare quella parte su Mtv che mi aveva chiesto Andrea Pezzi, io che ho il viso di un bambino di 15 anni, mi è sembrato molto divertente. Ho fatto un bel percorso in questi quasi 13 anni e forse oggi se dovessi cominciare non saprei dove farlo. Per me Mtv è stato un campo di gioco dove ho potuto giocare, fare il presentatore, recitare, condurre spettacoli di piazza davanti a 50mila persone. E tutto questo senza l’assillo di qualcuno che mi ponesse di fronte ai dati Auditel. Credo di essere stato un piccolo idraulico che ha avuto da garzone la possibilità di incontrare personaggi più importanti di lui e imparare da loro. Mi ritengo davvero fortunato”.
Sei rimasto in contatto con Pezzi?
“Andrea ha i suoi progetti. Credo che ad un certo si sia reso conto che non riusciva a fare quello che voleva e ha cambiato strada. Io gli devo tutto e non posso che ringraziarlo per questo”.
Cosa ti aspetti ora dal futuro?
“Mi piacerebbe recitare in un film in lingua inglese. Intanto aver potuto realizzare il film sui Soliti Idioti è il sogno della vita che si realizza. Poi se ci sarà l’opportunità, mi piacerebbe far parte di una produzione che possa varcare i confini del nostro Paese”.
mb