Crozza in Italialand – “Al mio segnale, abbandonare il Paese”
Crozza in Italialand. La satira che fa ascolti anche su La7. Scopri perché e guarda le foto.
Maurizio Crozza in Italialand fa una specie di miracolo per La7, con un risultato straordinario in termini di ascolti. E il Napolitano-Crozza lancia un messaggio agli italiani:
Al mio segnale, abbandonare il Paese
Dopo l’analisi di Italo Moscati che racconta il “suo” Crozza, qualche altra riga in più in merito, e una nutrita gallery di immagini da Italialand. Si comincia un po’ sottotono, e c’è di mezzo anche la scommessa del mandare in tv uno spettacolo teatrale. Nelle due ore di trasmissione/spettacolo, il comico sciorina tutto il suo repertorio.
Da Bersani con i tormentoni tipo “Siam pazzi”, “Siam mica qui a tagliare i bordi ai toast”, “Siam mica qui a smacchiare i leopardi” e via dicendo, a Napolitano, appunto. Da una disperata analisi della situazione nostrana, che fa rider d’amarezza, a una rivisitazione di Marchionne, Crozza mette in scena quel paese buffo dal nome Italialand, una straordinaria attrazione turistica dove non si può credere a quel che si vede. Dove la cronaca fa ridere per non rotolarsi nel fango della disperazione. E il pubblico – quello a teatro con gli applausi, quello televisivo con gli ascolti – lo premia eccome, se riesce a fare un risultato, su La7 che supera Sgarbi su RaiUno in share e valore assoluto. Eppure, non è certo basso, l’intrattenimento di Crozza. Anzi. E non è nemmeno rassicurante. Anzi.
Si procede con una serie di personaggi e bacchettate a destra e a sinistra, e pure al centro, senza troppi scrupoli. C’è spazio anche per Giacobbo e il suo Voyager che diventa KazzengerFino a un finale decisamente inatteso.
Perché sul palco di Italialand salgono, a beccarsi le bacchettate di Crozza versione Gigi Marzullo, il vero Matteo Renzi (già imitato dal comico nel secondo blocco dello spettacolo) e il vero Gianni Alemanno, rispettivamente sindaco di Firenze di centro-sinistra e sindaco di Roma di centro-destra.
A molti non piacerà, questa messa in onda – e di conseguenza questo post – perché vi si leggerà uno schierarsi a sinistra. Ma il racconto di Crozza riesce a non essere qualunquista e al tempo stesso a fotografare un paese immobile in maniera efficace utilizzando anche riferimenti alti (Altro che panta rei, tutto scorre, se Eraclito avesse visto la Salerno-Reggio Calabria avrebbe detto “Ciao, non ho capito un cazzo, ciao”), riesce a evidenziare i vizi e i problemi di entrambi gli schieramenti politici di maggioranza e opposizione, i problemi della comunicazione, la mancanza di speranza, un Paese a tratti da abbandonare. Ricorda molto da vicino Caparezza, e persino discorsi che si sentono quasi tutti i giorni, fra trentenni che non sanno se avranno o meno un futuro davanti, in cui sperare.
Italia. Italialand. Un paese buffo. Un parco di divertimenti amarissimi che fa (di)sperare.