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Moratti contro Pisapia: il bello dei confronti fra candidati in tv

Scontro in tv – Letizia Moratti accusa Giuliano Pisapia su Sky Tg 24: perché è la conferma della bontà e della necessità dei faccia a faccia fra politici?

11 Maggio 2011 15:54

Violentissimo scontro fra i due principali candidati per la carica di Sindaco di Milano. Letizia Moratti accusa in tv, durante la registrazione del confronto elettorale di Sky Tg 24, Giuliano Pisapia di avere commesso “il furto di un automobile il cui scopo era quello di aggredire una terza persona” nel 1977 e di aver visto il reato amnistiato. “L’amnistia è una cosa diversa dall’assoluzione“, ricorda con il dito puntato la Moratti mentre il suo avversario reagisce chiedendo una replica immediata parlando apertamente di calunnie. Non può replicare perché la Moratti ha deciso di fare questa affermazione negli ultimi 2 minuti disponibili per il confronto tv diretto da Emilio Carelli, ma è visibilmente offeso ed indignato e rifiuta di stringere la mano all’attuale sindaco.

Sul fatto che la Moratti abbia detto il falso (per negligenza o colpa?) non ci sono dubbi, come spiegato egregiamente su PolisBlog. Pisapia era accusato di “concorso morale” nel reato, non di averlo commesso direttamente, e dopo l’amnistia ha comunque deciso di fare appello ottenendo la piena assoluzione nel 1985.

Questo episodio, ad una lettura non superficiale, conferma la bontà della battaglia condotta da Sky Tg 24 perché i politici candidati alle elezioni si confrontino in degli appositi faccia a faccia televisivi. Il battibecco, proprio perché ennesimo segnale di uno scontro politico che ha da tempo superato i confini del rispetto reciproco e della buona creanza, fornisce comunque agli elettori un ulteriore elemento di valutazione sui due candidati a pochi giorni dalla elezioni. La messa in onda integrale, scelta da Sky nonostante Pisapia avesse chiesto di tagliare l’ultima parte del confronto che contiene la falsa accusa, ha mostrato l’aggressività della Moratti che ha deciso di provare l’affondo finale per etichettare il suo avversario come un estremista.

Il mezzo televisivo, il media più rilevante nella formazione delle opinioni dei cittadini, non può essere espropriato dei “faccia a faccia” che hanno luogo in tutti i paesi democratici occidentali, anche se nel nostro caso finiscono per rivelare i limiti di una classe dirigente imbarazzante e imbarazzata.