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Se lo dice Lei, via i reality dalla Rai

Lorenza Lei e i progetti per il futuro della Rai: per cominciare via i reality. E poi Fazio, Gabanelli, Floris, Simona Ventura.

pubblicato 4 Maggio 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 06:42


Lorenza Lei, nuovo direttore generale della Rai, avrebbe idee bellicose a proposito del servizio pubblico. Idee che hanno molto a che fare con il concetto di servizio pubblico, in un certo senso. E che avevano avuto una prima esposizione in Paolo Garimberti.

Perché secondo i bene informati, una delle priorità della Lei sarebbe quella di eliminare dalla RAI i reality show.

La notizia sta già circolando. Ne ha scritto Carlo Tecce su Il fatto quotidiano. La Lega dei Consumatori ha già espresso il proprio entusiasmo per il progetto:

Sembra che il primo obiettivo del nuovo direttore generale della Rai, Lorenza Lei, sia quello di smantellare i reality, marchio di fabbrica della tv commerciale che li produce in quantità industriale. E’ un ottima intenzione. Le trasmissioni commerciali non servono punto alla Rai, se non ad abbassare decisamente il livello di qualità complessiva dell’offerta.

La crociata non sarebbe, tuttavia, omnicomprensiva, visto che progetti come The Voice parrebbero andare avanti.

Nonsoloreality, però, per la d.g.: ci sarebbero i contratti di Fabio Fazio, Milena Gabanelli, Giovanni Floris. E quindi il futuro di Simona Ventura (nell’immagine, struccata e priva di filtri mentre osservava il mare delle Honduras, dove era sbarcata per salvare l’Isola dei Famosi dalla debacle), le cui paure ed esternazioni (“Non ci piegherete mai“) sembrano acquisire nuovo senso, ora.



Per quest’ultima, e per la sua Isola dei Famosi i progetti della Lei non sono per nulla rassicuranti. Tanto più che si dice sia stata offerta a Fabio Fazio la conduzione di Quelli che il calcio (e pure di Affari tuoi, ma è cosa vecchia, e comunque c’è di mezzo Endemol, e non si vedono molti spiragli per una rinuncia a Che tempo che fa).

Per gli altri, vedremo come il nuovo d.g. affronterà la questione.

Ma, tornando ai reality show, da un lato l’obiettivo appare senz’altro encomiabile: riportare il servizio pubblico alle origini è sicuramente cosa buona e giusta.

Dall’altro, però, sarebbe l’ennesimo sgambetto a Magnolia (privata di botto prima di X Factor e poi dell’Isola) e un enorme favore a Endemol e Mediaset che, appunto, di reality ne fanno a profusione.

Difficile, per ora, prendere una posizione. Personalmente, vedrei di buon occhio un servizio pubblico orientato su forme di intrattenimento altre, più sperimentale, meno pachidermico e meno legato a logiche strettamente commerciali. Ma saranno tutte le azioni della Lei a chiarire i fini. Pertanto, per ora mi permetto di esprimere approvazione ma con riserva. Con la speranza che non si tratti di un tentativo di vaticanizzazione della Rai.

(Ah, quanto al titolo: è evidente che tutti, ma proprio tutti, faranno titoli idioti con giochi di parole sul cognome del nuovo d.g. Perdonatemi, dunque, ma non ho resistito)

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