#Aggratis chiede aiuto alla comicità popolare. La stand-up comedy si autodistrugge?
Chiara Francini e Fabio Canino si alleano con Made in Sud e il mainstream
E’ tempo di alleanze, di “unione fa la forza”, di contaminazioni. I programmi da soli non ce la fanno più. Così, come i rapper vanno dalla De Filippi, Made in Sud va ad #Aggratis.
Ebbene sì, stasera Fatima Trotta e Chiara Francini hanno giocato (o facevano sul serio?) a rivaleggiare. Ricordiamo che la prima conduce il vero comic show di successo di RaiDue, che fa il doppio di ascolti di #Aggratis in seconda serata, mentre la seconda è reduce dalla corazzata di Italia1, Colorado. Carina l’idea di farle giocare a Ruzzle per trovare la parola più lunga, ovvero il titolo delle rispettive trasmissioni.
Ma non è il solo melting pop a cui abbiamo assistito. Quasi sembrando alzare bandiera bianca, il guru Gregorio Paolini ha invitato come ospiti non semplici vip, ma i simboli della comicità più popolare, ovvero il duo comico toscano dei Gemelli siamesi, già visto in Italia’s got talent, e Luciano Lembo di Colorado. Come se gli Amici della De Filippi non funzionassero e lei chiedesse aiuto a quelli di The Voice.
Che ne è stato, allora, del valore aggiunto degli stand up comedian del cast fisso, che si atteggiavano a tanto “superiori” alla comicità mortale? Fabio Canino li ha introdotti ricordando “che loro fanno una comicità di cattiveria, che a noi piace tanto, non di tormentoni”.
Peccato che tutta la puntata sia stata segnata da una sorta di loro insistente autocritica, seppur a scopi satirici. Tipo Giorgio Montanini che paga una squillo per godere del fatto che almeno lei guardi una sua esibizione. O Pietro Sparacino che si riguarda da casa, mentre Rai2 associa il promo “La Rai sei tu” al suo volto. Poi lo stesso Canino lo ha annunciato così:
“Secondo te, Chiara, la sua comicità è più nazionalpopolare o intellettuale-fighetta? Se va a Made in Sud lo menano?”
La stessa Velia Lalli è stata presa di mira dai conduttori, qualche puntata fa, per la sua comicità troppo spinta. Insomma, ‘sti stand up comedian sono sfigati veri o autoironici per salvarsi in corner? Semplicemente, visto che quando si prendevano sul serio stridevano con la trasmissione, ora li si integra nell’insensato cazzeggio (d’autore) generalizzato.
Non a caso, i momenti televisivi più godibili, anche stasera, sono stati il prediciottesimo della Francini (e lo dico sulla fiducia senza averlo beccato all’inizio), Canino che ufficializza che Limiti e la Mattera sono sempre stati solo amici, Floradora al telefono che sostiene Paolo Limiti al Twitterthon (e rivela che il pupazzo Five è gay) e il comizio di Giorgio Mastrota (inizialmente mascherato da Anonymous) per il Pdm (partito dei Materassi). Per non parlare del toccante tributo finale a Carlo Monni.
Insomma, la cornice di ‘sto #Aggratis è sempre più pregevole.
Aggratis: le foto della quarta puntata